Scevà (adattamento italiano di Schwa, trascrizione tedesca del termine grammaticale ebraico shĕvā /ʃəˈwa/, che può essere tradotto con «insignificante», «zero» o «nulla») è il nome di un simbolo grafico [...] (meglio, di un segno paragrafematico) ebraico costituito da «il (pezzo di) vetro», mentre [o ˈbːriːtɘ] con raddoppiamento di /v/ e rafforzamento in [bː] è «il vetro degli esiti metafonici nei dialetti dell’area Lausberg: un’introspezione sulla natura ...
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Ogni lettera dell’➔alfabeto ha un nome, non sempre coincidente con il suono che essa rappresenta. Per giunta, il nome delle lettere può cambiare nel tempo o risentire dell’influsso di altre lingue. Per [...] l’alternativa vi [vi] è frequente, per lo più in area settentrionale. Questa denominazione si fa sentire in alcune sigle che si con richiamo all’aspetto del segno che è sentito come risultante dalla parziale sovrapposizione di due ‹v›. Questo segno ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] tra la denotazione o riferimento (Bedeutung) di un segno, che sarebbe l’oggetto designato, e il tanto che, per es., l’area che il latino articola in cui ogni termine riceve il suo per contrasto con gli altri. Alla semantica strutturale si rifanno in ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] l., alcune delle quali eventualmente modificate consegni diacritici per esprimere suoni particolari. L’ Tivoli, una dedica da Satrico e diversi frammenti di iscrizione dell’area del Foro Romano, del Palatino e del Campidoglio. Assai rare sono ...
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Sesta lettera dell’alfabeto greco comune più antico, indica la semivocale u̯ e ha la forma o [. Dapprima denominata con il nome dell’originaria lettera fenicia u̯àu, fu poi, considerato il suo aspetto [...] , detta digamma. Si trova in molte iscrizioni dialettali fino al 2° sec. a.C., ma nella maggior parte dell’area della lingua greca sopravvive solo come segno del numero 6 (nella forma [ e più tardi ς). Gli alfabeti italici conservano generalmente il ...
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VENEZIE, TRE
Roberto ALMAGIA
Claudia MERLO
Giuseppe CARACI
Raffaello BATTAGLIA
Giuseppe FIOCCU
Carlo BATTISTI
Arnaldo FERRIGUTTO
Alfredo BONACCORSI
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M. T. D.
. L'espressione Tre Venezie è [...] sboccano nella valle dell'Adige le due già ricordate comunicazioni laterali segnate dalle valli del Sarca e del Brenta; Rovereto (11.602 della segale. Il grano occupa un'area superiore a 13.000 ettari (1929) e, con un rendimento medio di 14-15 ...
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YIDDISH
Marino Freschi
. Con la progressiva diaspora dalla Palestina le comunità ebraiche si trasferirono in diversi paesi, esprimendo forme linguistiche e culturali originali, sorte da una complessa [...] terribile della peste nera, che segnò un massiccio spostamento degli ebrei verso venivano venduti in tutta l'area dell'ebraismo aschenazita, da Amsterdam pur era riuscito a essere una piccola civiltà con vivace cultura e intensa vita artistica, che ...
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TRADUZIONE
Enrico Arcaini
Teoria della traduzione. - Nel corso dei secoli, la t. ha avuto varie definizioni che sembrano coincidere con le esigenze particolari dei tempi. Si è parlato di volta in volta [...] 'indagine teorica sempre crescente. L'area degli interessi si estende alla t tutte le variabili che interessano il segno linguistico, inteso come fattore simbolico che e di equivalenza è in stretta relazione con le capacità del traduttore; né si può ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] (28,3%). La quota di italofonia abituale si innalza nei rapporti con gli estranei (71,5%) ed è più elevata per i bambini meridionale ecc.) all'area italiana di riferimento come una novità, quanto piuttosto segna la legittimazione di caratteri e di ...
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Strutturalismo
GGiulio C. Lepschy
di Giulio C. Lepschy
Strutturalismo
SOMMARIO:
1. Introduzione. 2. Saussure: a) sincronia e diacronia; b) lingua e parole; c) sintagmatica e paradigmatica; d) significante [...] la nozione di significante con quella di segno, e la nozione di significato con quella di designato, definendo il segno come una cosa il piano del contenuto; per esempio, la stessa area di esperienza (materia del contenuto), quella della pelosità, ...
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spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano...
punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo a breve distanza, e il risultato...