Arcivescovo anglicano di Canterbury (Aberdeen 1864 - Kew, Londra, 1945); studente a Oxford, svolse ampia attività pastorale soprattutto in ambienti operai; arcivescovo di York (1908), poi predicatore negli [...] USA e infine (1928-42) arcivescovo di Canterbury. Lavorò alla riforma del libro delle preghiere e all'unione delle chiese; intervenne anche in problemi politici sollevando consensi e critiche: fu infatti sospettato di aver operato per indurre all' ...
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MCCLOSKEY, John
Giuseppe Castellani
Arcivescovo di New York e primo cardinale americano, nato a Brooklyn il 20 marzo 1810, morto a New York il 10 ottobre 1885. Ordinato sacerdote nel 1834, l'anno seguente [...] parroco di San Giuseppe in New York (1837-1844), coadiutore del vescovo Hughes (1844), primo vescovo di Albany (1847), arcivescovo di New York (1864), membro della Commissione per la disciplina al Concilio Vaticano, e infine cardinale (1875). Valente ...
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TEOBALDO di Canterbury
Arcivescovo di Canterbury, di cui è incerto il luogo e l'anno di nascita, morto il 18 aprile 1161. Monaco fin da giovane a Bec, divenne ivi priore nel 1127 e abate nel 1137.
Visse [...] da Stefano di Blois nipote del defunto re, con l'appoggio dei magnati londinesi. T., nel frattempo nominato arcivescovo di Canterbury, parteggiò per Stefano contro Matilde, ma seppe anche resistergli rifiutandosi di consacrarne il nipote a vescovo ...
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Arcivescovo (937) di Amburgo e Brema (n. 900 circa - m. Brema 988), consigliere di Ottone I che accompagnò a Roma (961-65), sicché a lui fu affidata la custodia del deposto papa Benedetto V. Promosse la [...] diffusione del cattolicesimo e l'ingrandimento della sua archidiocesi, creando i vescovati suffraganei di Ribe (Ripen) nello Schleswig, Aarhus nello Jütland, e, tra i Vendi, Stargard (Oldemburgo): essi, ...
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Ecclesiastico e uomo politico savoiardo (Aix-les-Bains 1450 circa - Torino 1520), figlio illegittimo del maresciallo Claudio; fu prof. (1487-97) di diritto civile nello Studio di Torino e consigliere politico [...] (1506), in Svizzera (1508 e 1511), presso l'imperatore (1512) e presso Leone X (1513). Vescovo di Marsiglia (1509), arcivescovo di Torino (1517); come consigliere e confidente del duca di Savoia Carlo II, ebbe parte notevole (1517-19) nella politica ...
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Figlio (Berlino 1490 - Magonza 1545) di Giovanni Cicerone principe elettore di Brandeburgo; ordinato sacerdote nel 1506, arcivescovo di Magdeburgo e amministratore apostolico di Halberstadt (1513); eletto [...] (1514) arcivescovo-elettore di Magonza dovette, per poter conservare tutti i benefici (aumentando così la potenza della sua casa), versare alla Camera apostolica complessivamente 24.000 ducati, prestatigli dai Fugger; onde, per compensarlo, gli fu ...
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Arcivescovo di Ravenna (n. Tossignano - m. 928 circa), fu eletto (914) pontefice forse per l'intervento di Teodora cui una tradizione vuole fosse legato da una relazione. Volitivo, organizzò la lotta contro [...] i Saraceni del Garigliano. Contrappose Berengario I, da lui incoronato imperatore, all'invadenza di Marozia, figlia di Teodora. Più tardi, per lo stesso scopo, cercò di accordarsi con Ugo di Provenza, ...
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Arcivescovo di Canterbury (Reading 1573 - Londra 1645). Consigliere di Carlo I, in opposizione con la teologia calvinista e puritana, fu animato sul piano dogmatico da spirito latitudinario; anche nei [...] più eminenti nei circoli di corte, dopo l'assunzione al trono di Carlo I fu fatto consigliere privato (1627). Divenuto arcivescovo di Canterbury (1633), con l'appoggio del re introdusse alcuni mutamenti nelle forme del culto (centro del quale divenne ...
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Arcivescovo di Milano (n. tra il 970 e il 980 - m. Milano 1045); di famiglia della nobilità maggiore (capitani), denominata dal possesso della curtis di Antimiano (od. Intimiano di Brianza), fu consacrato [...] arcivescovo col beneplacito dell'imp. Enrico II, il 28 marzo 1018, e divenne presto uno dei più potenti signori d'Italia. Amico di Corrado II, lo incoronò re d'Italia e presenziò nel marzo del 1027 alla sua incoronazione imperiale a Roma. Ma la sua ...
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Arcivescovo di Colonia (n. in Svevia 1010 circa - m. Colonia 1075). Creato arcivescovo da Enrico III (1056), fu assai influente sulla vedova Agnese di Poitou, reggente per il minore Enrico IV. Ma apertosi [...] il conflitto con la curia, abbatté la reggenza di Agnese assumendo la tutela di Enrico IV (1062). Presiedette il sinodo di Augusta del 1062 in cui riconobbe il papa della riforma, Alessandro II, e intervenne ...
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arcivescovo
arcivéscovo s. m. [comp. di arci- e vescovo, secondo il modello del lat. tardo archiepiscŏpus, gr. ἀρχιεπίσκοπος]. – Propriam., il vescovo di un’archidiocesi, o diocesi metropolitana; ma il titolo è attribuito anche a prelati meramente...
arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...