Arcivescovo di Bressanone, originariamente di nome Poppo (m. Palestrina 1048), fu eletto papa alla morte di Clemente II (9 ott. 1047). Ma poiché Benedetto IX, rimosso nel 1045, era nuovamente ritornato [...] a Roma, forte dell'aiuto di Bonifacio marchese di Canossa, solo con l'intervento di Enrico III D. riuscì ad essere incoronato il 17 luglio 1048. Morì nel mese successivo: fu sepolto a S. Lorenzo al Verano ...
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Arcivescovo di Amburgo e Brema (n. presso Corbie, probabilmente 801 - m. Brema 865), detto "l'Apostolo del Nord". Educato dai benedettini di Corbie, passato poi (822) alla "Nuova Corbie", o Korvey, fu, [...] superate mediante la ricostruzione della diocesi di Amburgo e la sua unione con Brema, e la sottrazione di questa all'arcivescovato di Colonia (appartenente al dominio di Lotario I e II): soluzione accolta solo dal papa Nicolò I (864). Intanto A ...
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Arcivescovo di Canterbury (n. 1150 circa - m. Slindon 1228); prof. di teologia a Parigi, cardinale (1206) e poi arcivescovo (1207), L., nella sua qualità di consigliere principale del re Giovanni Senzaterra, [...] cercò di regolare in base alle necessità dei tempi la legislazione consuetudinaria inglese ed ebbe parte di primo piano nella formulazione della Magna Charta; ma venuto in contrasto col re, che aveva rifiutato ...
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Arcivescovo di Milano (m. 1071). Successore di Ariberto nel 1045 per volontà di Enrico III, si trovò a dover fronteggiare il movimento religioso popolare della pataria che, appoggiandosi alla Chiesa di [...] Roma e alle correnti riformatrici, contestava, oltre che le pratiche simoniache, anche aspetti della tradizione liturgica e disciplinare ambrosiana. Impadronitosi del capo della pataria, Arialdo, lo fece ...
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Arcivescovo di Tessalonica (n. Costantinopoli 1125 - m. verso il 1194). Partecipò attivamente alla vita del suo tempo, contribuendo in modo assai notevole a rafforzare la disciplina e lo spirito del monacato. [...] Svolse notevole attività letteraria con il commento a Pindaro e gli scolî all'Iliade e all'Odissea, questi ultimi giuntici nell'autografo (il ms. Laur. gr. 59. 3, della Biblioteca Laurenziana di Firenze) ...
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Arcivescovo di Canterbury (Great Grimsby, Lincolnshire, 1530 circa - Londra 1604); prof. di teologia a Cambridge (1567), poi a Pembroke Hall, infine al Trinity College, di cui compilò gli statuti. Vescovo [...] di Worcester, poi arcivescovo di Canterbury (1583). Celebre la sua controversia col puritano Th. Cartwright intorno alla costituzione della Chiesa d'Inghilterra; ebbe parte notevolissima nel fissare la costituzione della Chiesa anglicana in età ...
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Arcivescovo di Palermo (sec. 12º). Straniero alla Sicilia, fu da Margherita, reggente il Regno di Sicilia per il figlio Guglielmo I, creato arcivescovo di Palermo e cancelliere del regno; odiato dai baroni, [...] il suo governo vide un continuo susseguirsi di congiure e di rivolte (come a Taormina, 1168). Alla fine S. abbandonò l'isola, mentre l'arcivescovado e il potere passavano a Gualtiero Ophamil ...
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Arcivescovo di Milano dall'824 (m. Milano 859); in stretti rapporti con la corte carolingia, riconciliò Lotario con Ludovico il Pio; presiedette i due sinodi di Pavia dell'850 e 855 che emanarono decreti [...] contro gli abusi e i disordini ecclesiastici ...
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Arcivescovo di Pisa (sec. 13º). Fautore del predominio della sua famiglia pisana sulla Sardegna, si valse, per favorirlo, della sua qualità di primate dell'isola e di legato papale (1263). ...
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Arcivescovo di Canterbury (Fressingfield, Suffolk, 1617 - ivi 1693). Studiò a Cambridge; nel 1651 pubblicò Fur praedestinatus, ecc., un attacco violento contro il calvinismo, e l'anno dopo un attacco non [...] incendio del 1666. Arcidiacono di Salisbury (1668-70), ebbe poi parte cospicua nelle controversie ecclesiastiche della Convocation. Arcivescovo (1677) di Canterbury, inaugurò un regime di rigore morale che combatté la generale frivolezza del regno di ...
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arcivescovo
arcivéscovo s. m. [comp. di arci- e vescovo, secondo il modello del lat. tardo archiepiscŏpus, gr. ἀρχιεπίσκοπος]. – Propriam., il vescovo di un’archidiocesi, o diocesi metropolitana; ma il titolo è attribuito anche a prelati meramente...
arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...