Nato ad Acquapendente, in quel di Viterbo, il 29 agosto 1724, studiò nel seminario di Montefiascone, dove a sedici anni era già professore di eloquenza, e vi rimase, probabilmente, sino al 1764. Si era [...] Roma, ove, già ascritto all'Arcadia, s'era fatto conoscere come poeta. Innamoratosi della marchesa Lepri (la Filli delle sue anacreontiche), l'accompagnò in Francia, poi tornò a Roma del figlio del conte di Kaunitz, ministro di Maria Teresa, e lo ...
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- Famiglia friulana, originaria di Pordenone - ad un ramo secondario della quale appartenne anche il pittore Pomponio Amalteo (v.) -, che per quasi due secoli offrì umanisti e letterati ragguardevoli, [...] pubbliche e private, particolarmente a Roma, Venezia, Milano, S. Daniele del Friuli. Di parecchi, noti alla fine del particolarm.: L. Berra, Un umanista del Cinquecento al servizio degli uomini della Controriforma, in L'Arcadia, I-III, 1918 segg. ...
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Re della stirpe degli Agiadi, figlio di Anassandrida, al quale, secondo i calcoli più probabili, successe nel 520 a. C. Uno dei primi atti del regno di Cleomene sarebbe stato il consiglio dato ai Plateesi, [...] di C. contro Demarato, onde egli non rientrò in patria, ma si recò in Tessaglia, e di qui in Arcadia of the Hellenic studies, XXV (1905), p. 193; G. De Sanctis, in Saggi di storia antica e archeologia offerti a G. Beloch, Roma 1910, p. 235 seg. ...
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Nato a Ferrara nel 1767, fu, come tanti altri allora, inorridito dapprima della Rivoluzione francese; e nel 1793 lesse all'Arcadia un'orazione funebre per Luigi XVI; ma non tardò a porsi tra i favorevoli [...] nel regno d'Italia, presidente dell'Accademia di belle arti in Venezia, ecc. Quando cadde il regno si diede a viaggiare, e restò per qualche tempo in Roma. Morì a Venezia il 5 marzo 1834. Aveva tentato la pittura non felicemente; ma tale esercizio ...
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Pittore veneziano, nato nel 1675, e formatosi a Venezia. Visitò Roma e forse anche le Fiandre. Infine sentì la maniera dei pittori francesi galanti, e ne fuse gli elementi con quelli veneti assorbiti da [...] di senso decorativo, ma non esente da caratteri di accademia; egli non giunse al brio sottile e alla levità formale dei francesi che l'impressionarono, pur riducendo a sapor d'arcadia e del Settecento alla mostra di Palazzo Pitti, Milano-Roma 1922. ...
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Scultore greco, del quale dà notizia solamente Pausania (IV, 31,6 seg.; VIII, 37,1) che lo ricorda con ammirazione, ma non fa cenno dell'età in cui visse. Scolpì numerose statue o gruppi di divinità, in [...] di Despoina a Lycosura (Arcadia), e trasportati nel Museo Nazionale di Atene. Nel mezzo si vedevano le statue sedute di Demetra e di . a Roma. D. fu dunque uno dei primi artisti che, non sentendosi dominato dalle giovani scuole di Pergamo e di Rodi, ...
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Nato a Firenze il 30 dicembre 1642, ivi morto il 24 settembre 1707, fu giurisperito, conoscitore esperto delle lettere latine e italiane, cultore appassionato di musica e di poesia. Primo suo amore fu [...] ., VIII, Brescia 1812; U. A. Amico, prefaz. alla celta di Poesie e lettere di V. d. F., Firenze 1864; L. Castellani, Il Seicento e V. d. F., in Scritti letterari, Città di Castello 1889; I. Carini, L'Arcadia, Roma 1891; G. Caponi, V. d. F. e le sue ...
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Di nobile e antica famiglia romana, nacque nel 1616, o, secondo altri, nel 1619. Fu avvocato consistoriale e chierico di camera. Di carattere bizzarro, ebbe varia fortuna. Prima, fu prediletto da Innocenzo [...] d'Ostia e Velletri indi, ritornato stabilmente in Roma, vi morì decano del Sacro Collegio il 14 gennaio 1731. Fu anche letterato e membro dell'Arcadia (alcuni sonetti di lui nella raccolta di Rime degli Arcadi).
Bibl.: Per il card. Camillo v. I ...
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Cavaliere di S. Stefano e commendatario di Tropea e Cavour, nato a Torino nel 1589 o 1590, morto nel 1657. Studiò a Firenze e a Pisa presso suo zio Carlo Antonio Dal Pozzo, arcivescovo di questa città; [...] Roma, e seguì il cardinale Francesco Barberini nella sua legazione alla corte di come disse di lui Alessandro Crusca, amico di quasi tutti gli di Castelbarco di trova nel suo archivio di Torino. I disegni Roma, cod. 2870.
Bibl.: G. Lumbroso, Sulla vita di ...
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ONATA ('Ονατας, forma dorica)
Carlo Albizzati
Figlio di Micone: fu il più rinomato tra gli scultori di Egina. Si ricordano di lui opere in bronzo. Doveva essere famoso prima del 480 a. C., perché si [...] di deporre entro un elmo i nomi, per trarre a sorte lo sfidatore di Ettore. Nerone portò a Roma la figura di Ulisse. Anche in Olimpia v'era di , dedicato a Olimpia dagli Arcadidi Feneo; con Calinto, per Delfi un gruppo di combattenti a piedi e a ...
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arcadia
arcàdia s. f. – Propr., nome di una regione dell’antica Grecia, nel Peloponneso, considerata, nella trasfigurazione letteraria, come luogo di una serena vita pastorale, dedita ai piaceri della natura e del canto; tale nome fu attribuito...
parrasio
parràṡio agg. [dal lat. Parrhasius, gr. Παρράσιος]. – Della Parrasia (gr. Παρρασία), regione della Grecia antica nella parte merid. dell’Arcadia; per estens., poet., dell’Arcadia, anche come luogo idealizzato di vita pastorale e di...