Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] sandalo» (< lat. santalum < gr. sántalon < indiano ant. candana-), della «canfora» (< gr. kaphurá < aramaico [siriaco] qāpūr < pāli kappūra), dello «zenzero» (< lat. gingiber < gr. ziggíberis < pāli singivera), del «berillo ...
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Stato dell’Asia sud-occidentale. Il territorio si affaccia sul Mediterraneo con un tratto costiero di 160 km e si allarga all’interno verso E e verso S per più di 600 km; confina con la Turchia a N, con [...] . Era parlato e scritto già prima del cristianesimo, e si distingueva soltanto di poco dagli altri dialetti del gruppo aramaico orientale. Per quanto concerne il vocalismo, si hanno due varietà di siriaco: l’occidentale o giacobitico e l’orientale ...
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Uno dei gruppi etnici e linguistici in cui si dividono i semiti, di cui erano considerati progenitori eponimi il quinto figlio di Sem e il figlio di Camuel e nipote di Nachor fratello di Abramo, ambedue [...] e sono in tutto simili, eccetto che per le iscrizioni che recano, ad analoghi manufatti del Vicino Oriente.
L’ aramaico, che ha somiglianze soprattutto con l’ebraico, fu una specie di lingua franca nell’Oriente antico, finché l’espansione degli ...
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Linguistica
Complesso di segni ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata.
L’antichità ha conosciuto vari sistemi di scrittura, ciascuno dei quali è giunto dalla [...] di Cartagine e del suo territorio e neopuniche. L’a. ebraico (scrittura quadrata) dei codici dell’Antico Testamento è di origine aramaica. Dall’antico a. aramaico è derivato l’a. siriaco, da cui si è sviluppato attorno al sec. 5°-6° d.C. quello arabo ...
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Denominazione del ramo asiatico di una delle lingue indo-arie, veicolo di molte forme della cultura aria dell’India, dal periodo vedico fino ai nostri giorni. Si distinguono: un s. vedico, ovvero la lingua [...] per lungo tempo oralmente, i testi sacri furono trascritti dapprima in caratteri brāhmī e kharoṣṭī, alfabeti probabilmente derivati dall’aramaico, poi, a partire dall’8°sec., in devanāgarī. Sono usate inoltre, pur se in misura minore, altre varietà ...
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Gli ultimi quarant'anni hanno apportato dei cambiamenti profondi alle nostre conoscenze delle l. a.; scoperte di nuovi documenti, decifrazione di scritture, nuovi studi si sono succeduti con tale rapidità [...] ), né di accennare alle altre lingue semitiche che più tardi (1° millennio a. C.) vennero usate in Anatolia (fenicio; v. XIV, p. 1001; aramaico; v. III, p. 952), ma per il 2° millennio vanno almeno citati il proto-hattico e il hurrita.
L'origine dei ...
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Antica popolazione semitica della Mesopotamia, che prende nome dalla città di Akkad (sumerico Agade), fondata da Sargon I nel 2300 a.C. circa e divenuta, dopo la vittoria sul re sumero Lugalzaggesi, capitale [...] (circa 1500-1000 a.C.); il neobabilonese e il neoassiro (circa 1000-600 a.C.), che risentono dell’influenza dell’aramaico. Non si conoscono opere letterarie degli A., eccetto un poema in onore di Ishtar composto da Enheduanna.
Arte
L’arte degli ...
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ALBONESI, Teseo Ambrogio degli
Giorgio Levi della Vida
Antesignano dello studio delle lingue orientali nella prima metà del sec. XVI, nato a Pavia, o nei dintorm, nel 1469, morto ivi quasi certamente [...] e post Gothorum Barbarorunique in Italiam in cursus, dell'abbandono dell'ebraico come lingua parlata e della sua sostituzione coll'aramaico. È il primo in Europa a individuare l'aspetto linguistico del copto; e benché la sua nozione delle lingue ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] infine, nel volgare italiano. Si considerino parole come gehenna («inferno», dal greco géenna, a sua volta dall’aramaico gêhinnan), mammon («diavolo, ricchezza»), amen, pascha. Sono tutti termini ebraici, assunti come prestiti non adattati attraverso ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. [...] teoria classificatoria proposta da Leibniz, che collocò l'ebraico allo stesso rango di altre lingue all'interno del ramo ''aramaico'' o ''arabo'', distinto dal ramo settentrionale o ''iafetico'' o ''celtoscitico''.
La nozione di f. l. occupa oggi un ...
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aramaico
aramàico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Del popolo arameo, degli Aramei: lingua a. (o, come s. m., l’aramaico), lingua appartenente al gruppo occidentale delle lingue semitiche, parlata all’inizio dell’era volgare in Mesopotamia, Siria,...
midrascico
midràscico agg. [der. dell’ebr. midrāsh] (pl. m. -ci). – Relativo al midrāsh o ai midrāshīm: indagine, esegesi m.; stile m.; aramaico m., l’aramaico in cui sono scritti i midrāshīm.