MONCADA, Guglielmo Raimondo
Simona Foà
MONCADA, Guglielmo Raimondo (Šemu’el ben Nissim Abū l-Farağ, Flavio Mitridate). – Nacque intorno al 1450 a Caltabellotta, in Sicilia, dal rabbino Šabbetai, e da [...] in qualità di insegnante di lingue orientali e di traduttore dall'ebraico. Con il M., Giovanni Pico apprese l'ebraico, l'aramaico e l'arabo e studiò le principali opere della kabbalah ebraica. L'imponente lavoro di traduzione compiuto dal M. per ...
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Giuseppe, san
Emanuela Prinzivalli
Il padre putativo di Gesù
Nel Vangelo più antico, quello di Marco, Giuseppe non compare affatto, mentre negli altri viene riconosciuto come il padre putativo di Gesù. [...] di Gesù, si spinse a proclamare vergine anche Giuseppe e a spiegare che i fratelli erano in realtà cugini, perché il termine aramaico sotteso al greco indicherebbe entrambi i gradi di parentela.
Sono stati i papi, in età moderna, a dare il massimo ...
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METRICA (gr. μετρική [τέχνη]; da μέτρον "misura")
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Ambrogio BALLINI
Giorgio PASQUALI
Salvatore BATTAGLIA
Nicola FESTA
Andreas HEUSLER
Roman JAKOBSON
È il complesso dei [...] anche in quello accadico e negli scarsi avanzi di quello aramaico) è il procedere della frase secondo una serie di Nella poesia tigrè si ha anche traccia della rima.
La metrica aramaica sembra essere stata in origine analoga a quella ebraica. Tali ...
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PAPIROLOGIA
Medea NORSA
Giorgio LEVI DELLA VIDA
. Questo vocabolo, sorto da poco più di trent'anni, è usato impropriamente a indicare la più recente tra le discipline ausiliari dell'antichità classica, [...] , Heidelberg ecc.
Bibl.: Per i papiri egiziani e copti, v. egitto, XIII, p. 584; copti, XI, p. 339.
Per i papiri aramaici: Ch. Clermont-Ganneau, Origine perse des monuments araméens d'Egypte, in Revue Archéol., 1878, p. 93-108, 1879, p. 21-39; A ...
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EGIDIO da Viterbo
Germana Ernst
Simona Foà
EGIDIO da Viterbo. – Nacque a Viterbo tra l'estate e l'autunno del 1469 da Lorenzo Antonini e Maria Del Testa. Il nome di famiglia non era pertanto Canisio, [...] il metodo di lavoro e i contenuti del pensiero), ma conosceva anche l'arabo, il siriaco, l'ebraico e l'aramaico. Lo studioso biblico J. A. Widmanstetter nell'introduzione alla sua versione siriaca del Nuovo Testamento (1555) ritiene E. il solo ...
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Vedi NABATEA, Arte dell'anno: 1963 - 1995
NABATEA, Arte (v. vol. V, p. 319)
M. Gawlikowski
G. Lacerenza
Con arte n. si intende la produzione artistica del regno costituito nel II sec. a.C. e annesso [...] ibid., pp. 53-75; M. B. Lyttelton, T. F. C. Blaco, Sculpture from the Temenos of the Qasr el-Bint at Petra, in Aram, II, 1990, pp. 267-286; F. Zayadine, The Pantheon of the Nabataean Inscriptions in Egypt and Sinai, ibid., pp. 151-174; M. Gawlikowski ...
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La periodizzazione della Grecia antica. Il periodo orientalizzante
Antonio Giuliano
Il periodo orientalizzante
Il periodo orientalizzante rappresenta il momento di acquisizione, da parte delle popolazioni [...] Siria e della Palestina e a Ci-pro. Greci e Fenici diffondevano, con la navigazione, motivi assiri, babilonesi, urartei, aramaici, hittiti, siro-fenici.
Il problema dei rapporti artistici tra la Grecia e l’Oriente non può certo prescindere dalle ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La medicina ebraica: la filosofia, i medici e le pratiche
Stefano Arieti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La medicina ebraica va ricondotta [...] Giacobbe), tale vocabolo nel Talmud è usato anche per medici ebrei in alternativa a un altro lemma, asse (’aiutante’ in aramaico). Al mondo giudaico rimane estraneo il concetto del medico sacerdote, tanto caro al mondo greco: tutt’al più i sacerdoti ...
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TURCHI.
Ettore ROSSI
Carlo TAGLIAVINI
Ernst KUHNEL
Egon WELLESZ
Sommario: Etnologia e storia (p. 519); Le lingue turche (p. 523); La lingua 'osmānlï (p. 526); Letterature (p. 527); Arte (p. 533); [...] , sogdiano, brahmi indiano. L'alfabeto cosiddetto uigurico è una derivazione del sogdiano più recente e origina quindi anch'esso dall'aramaico; fu probabilmente introdotto tra i Turchi da missionarî manichei verso il sec. VIII d. C. Esso restò in uso ...
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GRAFFITO (o sgraffito)
Matteo DELLA CORTE
Anna Maria CIARANFI
Paola ZANCANI MONTUORO
Nell'uso moderno, con questo termine s'indicano, in linea generale, tutti i segni scalfiti su una qualsiasi superficie [...] forme dialettali e, calligraficamente parlando, di difficile lettura), e qualcuno, come recentemente è sembrato, anche in aramaico. Numerosissimi i graffiti stesi a Pompei sugli edifici pubblici abitualmente frequentati dagli oziosi, specialmente la ...
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aramaico
aramàico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Del popolo arameo, degli Aramei: lingua a. (o, come s. m., l’aramaico), lingua appartenente al gruppo occidentale delle lingue semitiche, parlata all’inizio dell’era volgare in Mesopotamia, Siria,...
midrascico
midràscico agg. [der. dell’ebr. midrāsh] (pl. m. -ci). – Relativo al midrāsh o ai midrāshīm: indagine, esegesi m.; stile m.; aramaico m., l’aramaico in cui sono scritti i midrāshīm.