Semitista tedesco (Plock, Polonia, 1868 - Gottinga 1928), prof. nell'univ. di Gottinga. Si debbono a lui pubblicazioni fondamentali d'epigrafia semitica (Handbuch der nordsemitischen Epigraphik, 1898) [...] e di filologia aramaica e neoaramaica, specialmente mandea; ha inoltre pubblicato un'edizione critica con versione tedesca del Sidrā di Yaḥya ("Libro di Giovanni", 2 voll., 1905-15) e un'edizione di liturgie mandee (1920). ...
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Hama
Città della Siria centr., sul fiume Oronte. La sua storia è meglio nota a partire dal 1° millennio a.C., quando era il centro di un regno indipendente. Un’iscrizione aramaica tramanda che alla fine [...] del 9° sec. a.C. Zakir, re di H. e di Lu’ash, tenne testa al re Bar-Hadad III di Damasco e ai suoi alleati. Conquistata da Sargon II (720 a.C.), divenne capoluogo provinciale assiro. H. fu ricostruita ...
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TURMASGAD (Iupiter Optimus Maximus Turmasgadis o Turmasgades)
G. Bordenache
Ipostasi orientale di Giove, introdotto nell'Impero Romano dalle truppe o dai coloni dell'Asia Anteriore.
L'epìklesis di T. [...] di risonanza aramaica o siriaca, più che un toponimico sarebbe, secondo lo Heichelheim un sostantivo con un determinato senso religioso che si potrebbe tradurre "il monte della preghiera o dell'adorazione". Si tratterebbe dunque di un culto celeste ...
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scriptio In paleografia e in epigrafia, s. continua, scrittura in cui le singole parole non sono separate mediante spazi o elementi di separazione.
Nella grafia ebraica e, per estensione, in altre grafie [...] di origine aramaica a base consonantica, s. plena, scrittura nella quale le vocali lunghe (e, eccezionalmente, le vocali brevi) sono indicate mediante lettere il cui valore primo è consonantico, in genere semivocalico e laringale. Per es., in ebraico ...
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KSAR (al plur. Ksour)
Carlo Alfonso Nallino
Trascrizione usuale francese, per Algeria, Tunisia e Marocco, della pronunzia dialettale qṣar (plur. qṣūr) dell'arabo orientale e letterario qaṣr (plur. quṣūr) [...] "castello, palazzo", vocabolo derivante per trafila aramaica e greco-bizantina dal latino castrum. La voce entra in moltissimi nomi di località dell'Africa settentrionale; ma nella Kabilia e nell'Algeria meridionale ha il significato di villaggio ...
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HATRA (arabo al-Ḥaḍr)
Francesco Gabrieli
Antica città della Mesopotamia orientale (a circa 80 km. a SO. dell'odierna Mossul). Fiorì nel secolo II e III d. C. quale capitale d'uno staterello, di probabile [...] origine aramaica, ugualmente indipendente dai Romani e dai Parti. I primi. tentarono più volte di conquistarla e l'assediarono invano nel 117 sotto gli ordini di Traiano, reduce dalla spedizione partica, e nel 200 e 201 sotto Settimio Severo. ...
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HINZANĪ (Ḥnzny, vocalizzazione incerta)
G. Garbini
Scultore di origine orientale vissuto nella seconda metà del V sec. a. C., ricordato in una lettera di Arshama, satrapo persiano in Egitto.
La lettera, [...] scritta su papiro in lingua aramaica, è stata pubblicata recentemente e contiene informazioni, purtroppo assai frammentarie, sulle condizioni sociali degli artisti nell'impero persiano. Di H. si dice che, dopo essere stato portato a Susa, venne ...
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Orientalista (Fano 1779 - Roma 1867). La sua opera è uno strano miscuglio di rara erudizione e di fantasticheria, dovuto anche all'ambiente della Roma papale nella prima metà del sec. 19º, ove si era formato. [...] I suoi studî di epigrafia araba e aramaica conservano ancora qualche valore. ...
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Arcivescovo siro di Damasco (Amadia, Iraq, 1829 - Roma 1890); dal 1879 fu a Roma come consultore orientale del concilio vaticano. Storico e liturgista dell'Oriente cristiano (La Pésitta caldea di Mossoul, [...] 1887-91; Il breviario siriaco, 1886-96, ecc.), è anche autore di una Gramatica Aramaica seu syriaca philologice exposita (post., 1896). ...
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SOLI (Σόλοι)
Roberto Paribeni
Città antica di Cilicia, sulla costa al confine della Cilicia piana, Iorse in età molto remota occupata da coloni di Rodi. Sottoposta all'impero persiano, coniò moneta forse [...] fin dal sec. V a. C. con leggenda greca e con leggenda aramaica. Alessandro Magno la trovò di sentimenti ostili, e le impose una grossa multa. Demetrio Poliorcete, quando sfuggito alla disfatta del padre suo a Ipso si procurò un nuovo dominio in ...
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aramaico
aramàico agg. e s. m. (pl. m. -ci). – Del popolo arameo, degli Aramei: lingua a. (o, come s. m., l’aramaico), lingua appartenente al gruppo occidentale delle lingue semitiche, parlata all’inizio dell’era volgare in Mesopotamia, Siria,...
siro
(o sìrio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Syrus (e Syrius), gr. Σύρος (e Σύριος)]. – Dell’antica Siria; abitante della Siria antica: L’Arabo, il Parto, il Siro (Manzoni); al plur., i S., nome con cui si designano abitualmente gli abitanti...