Alfonso II, il casto, re d'Aragona
Nacque nel 1152, figlio di Raimondo Berengario IV conte di Barcellona, cui succedette nel 1162, e di Petronilla, che rinunciò in suo favore al trono d'Aragona. Nel 1166 ereditò dal cugino Raimondo Berengario III, non senza difficoltà per l'opposizione di Raimondo V di Tolosa, la contea di Provenza, cui si aggiunsero in seguito il Rossiglione, il Pallars inferiore ...
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Uomo politico (m. 1510). Rappresentante (dal 1472) degli Aragonesi di Napoli a Roma, legato da parentela e da rapporti d'affari con Antonello Petrucci; accusato di partecipazione alla congiura dei Baroni, [...] fu incarcerato da Ferrante d'Aragona dal 1486 al 1495 ...
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Uomo politico siciliano (m. Lentini 1398). Fautore degli Aragonesi, rapì dal Castello Ursino di Catania (1379) la regina Maria d'Aragona, perché sposasse Martino d'Aragona. Da questo fu nominato (1392) [...] gran giustiziere e connestabile di Sicilia e capitano generale della cavalleria siciliana; ma, avendo osato poi ribellarsi, fu privato dei beni (1397) ...
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Nobile corso (m. 1434). Fautore in Corsica degli Aragonesi, quando Genova si pose sotto la protezione francese (1396-1409) tentò (1408), dopo aver ricevuto aiuti dal futuro re di Napoli, Alfonso d'Aragona, [...] d'imporsi nell'isola. Poi, abbandonato dall'alleato, resistette fino al 1434, quando cadde prigioniero e fu decapitato a Genova ...
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Condottiero (n. 1474 - m. Lione 1531). Militò dapprima con gli Aragonesi, poi (1499) con i Francesi. Luogotenente del re di Francia presso l'esercito veneziano, ne divenne (1515) capitano generale finché [...] Venezia non passò dalla parte degli Imperiali (1523). Dopo la sconfitta di Pavia (1525), guidò la ritirata francese, guadagnandosi la nomina a maresciallo di Francia. Governatore di Genova per Francesco ...
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Nobile capuano (m. Valladolid 1515), di famiglia tradizionalmente fedele agli Aragonesi. Nel 1503 combatteva sotto le bandiere di Gonzalo di Córdoba, contro i Francesi, quando le ingiurie del cavaliere [...] francese de La Motte, prigioniero a Barletta, contro il valore degli Italiani, causarono la famosa disfida. Questa si concluse il 13 febbr. con la vittoria dei tredici campioni italiani guidati da F., ...
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Umanista (sec. 15º), nato a Vezzano Ligure, vissuto alla corte estense, poi a quella degli Aragonesi di Napoli; autore di varie opere. La morte di I. Piccinino (1464) gli suggerì la tragedia De captivitate [...] ducis Iacobi, ispirata specialmente a Seneca; la struttura è quella tipica delle sacre rappresentazioni ...
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GIUSTINIAN, Marco
Giorgio Ravegnani
Figlio di Pancrazio, che fu uno degli ambasciatori inviati presso gli Aragonesi nel 1301, appartenne al ramo di S. Moisè della nobile famiglia veneziana. La sua data [...] di nascita può presumibilmente collocarsi nel 1283, poiché sappiamo che morì nel 1346 all'età di 63 anni.
Come spesso accade per il patriziato veneto, è talvolta difficile seguirne con sicurezza le tracce ...
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Tipografo e letterato (Napoli 1443 circa - ivi dopo il 1498). Fu protetto ed ebbe uffici dagli Aragonesi. Socio e direttore letterario della tipografia di Sisto Riessinger (la prima in Napoli), poi capo [...] di essa, stampò tra gli altri libri un suo volgarizzamento, infarcito di napoletanismi, della redazione latina della Vita di Esopo e delle 66 favole esopiane medievali in distici latini attribuite all'Anonymus ...
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aragonese
aragonése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Dell’Aragona, regione storica della Spagna nordorient.; del regno d’Aragona, di un sovrano di Aragona: la dominazione a. a Napoli; Biblioteca a., celebre biblioteca, costituita a Napoli con una...
tari
tarì s. m. [prob. dall’arabo ṭarīy «fresco, recente», e quindi «appena coniato»]. – 1. Nome di una moneta aurea di origine araba coniata dai califfi fatimiti di Sicilia e dai principi normanni di Amalfi e di Salerno; t. d’argento, quello...