Giudice sardo (n. 1436 - m. Valenza 1490). A capo delle forze del marchesato di Oristano, contrastò per qualche tempo agli Aragonesi il possesso definitivo della Sardegna; vincitore a Uras (1470), ottenne [...] il giudicato di Arborea ma, sconfitto a Macomer (1478), fu condotto prigioniero in Spagna ove morì. È spesso indicato come Leonardo II per distinguerlo da un precedente giudice di Arborea, Leonardo I Cubello ...
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Entità statale sorta nel Mezzogiorno continentale alla fine del 13° sec., dopo la rivolta dei Vespri siciliani e il conseguente distacco della Sicilia.
Angioini, aragonesi e asburgo
Parte integrante del [...] lunghe guerre, Alfonso V d'Aragona riunificò i due possessi, conservando il nome di R. di N.: l'avvento degli Aragonesi segnò almeno all'inizio un periodo di potenza; tuttavia il Regno fu minato dalle ribellioni dei feudatari locali, cui si aggiunse ...
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Comune della prov. di Caltanissetta (36, 1 km2 con 3359 ab. nel 2007).
Vi fu stipulato nel 1288 un trattato fra gli Aragonesi e gli Angioini di Napoli, con cui Carlo II, re di Sicilia, ottenne provvisoriamente [...] la sua libertà consegnando a garanzia i suoi primi due figli e poi anche il quartogenito ...
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CALDORA (Candola), Antonio
Marina Raffaeli Cammarota
Nato intorno al 1400 da Giacomo e da Medea d'Eboli, ricevette la sua formazione militare alla scuola del padre. Seguendo le imprese paterne, il C. [...] cominciato ad indirizzare tutti i suoi attacchi contro il C., che riaprì ancora una volta i suoi negoziati con la corte aragonese. Ormai il C., insieme al Rossano e al Piccinino, era tra i più potenti alleati del pretendente, e nell'anno successivo ...
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Capitano di ventura (n. 1455 circa - m. Aversa 1520); prima al servizio di Carlo VIII, cui facilitò l'invasione del Napoletano, passò poi agli Aragonesi di Napoli (che gli concessero in feudo Tagliacozzo), [...] sul litorale adriatico del regno, da essi occupate durante la discesa di Carlo VIII. Poi, largamente beneficato dai sovrani aragonesi (Ferdinando II il Cattolico lo confermò nei feudi d'Abruzzo e altri gliene diede), continuò al servizio di Giulio ...
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Figlia (Napoli 1470 - Bari 1524) di Alfonso II d'Aragona, re di Napoli. Sposò (1489), per rinsaldare i rapporti tra Milano e gli Aragonesi, il duca Gian Galeazzo Maria Sforza. A Milano dovette sottostare [...] all'ambiziosa Beatrice d'Este, moglie di Ludovico il Moro, il quale, messo da parte il nipote Gian Galeazzo, era divenuto il vero padrone del ducato ...
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ANTONELLO da Trani
Gaspare De Caro
Nato a Trani da Giovanni in data imprecisabile, nel 1498 era a Napoli, al servizio degli Aragonesi, come "bombardiere", addetto alla fusione ed alla conservazione [...] delle artiglierie di Castelnuovo: riceveva uno stipendio di otto ducati mensili. Passò poi al servizio degli Spagnoli e, probabilmente, lavorò insieme a Francesco di Giorgio Martini e ad Antonio Marchesi, ...
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Barone (sec. 15º-16º) del Regno di Napoli, grande ammiraglio del regno. Fu tra i baroni che chiamarono Carlo VIII di Francia contro gli Aragonesi e che lo accompagnarono nella spedizione (1494). ...
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Nobile genovese (m. 1325 circa), visse lungamente in Sardegna per avere sposato la figlia del giudice di Logudoro Michele Zanche, prima amico, poi avversario degli Aragonesi. Nel 1275 uccise, per succedergli, [...] il suocero, ospite in un suo castello. Dante lo colloca nella Tolomea, fra i traditori degli ospiti (Inf. XXXIII, 137 segg.) ...
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SINIBALDI, Antonio
Tammaro De Marinis
Uno dei più celebri copisti-calligrafi del sec. XV, fiorentino. Esemplò manoscritti per il duca d'Urbino, per gli Aragonesi di Napoli, per Mattia Corvino re di [...] Ungheria, per Lorenzo il Magnifico, negli anni dal 1461 al 1491. Nel 1473 era a Napoli, e vi era ancora nel 1477; alcuni altri manoscritti del 1481, 1484, 1485, 1488, 1491 attestano che in quegli anni ...
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aragonese
aragonése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Dell’Aragona, regione storica della Spagna nordorient.; del regno d’Aragona, di un sovrano di Aragona: la dominazione a. a Napoli; Biblioteca a., celebre biblioteca, costituita a Napoli con una...
tari
tarì s. m. [prob. dall’arabo ṭarīy «fresco, recente», e quindi «appena coniato»]. – 1. Nome di una moneta aurea di origine araba coniata dai califfi fatimiti di Sicilia e dai principi normanni di Amalfi e di Salerno; t. d’argento, quello...