Neologismo
Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Origine del termine
Formato sulla base dell'aggettivo greco néos ("nuovo") e del sostantivo lógos ("parola, espressione"), il termine neologismo designa [...] più tardo, arricchito di espressioni e parole nuove, provenienti anche dalle traduzioni medievali dal greco e dall'arabo, rimase per secoli lo strumento della comunicazione intellettuale, grazie alla sua plastica capacità di ricevere e descrivere ...
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Il termine onomastica (dal gr. onomastikḗ (tékhnē) «arte del denominare», a sua volta da ónoma «nome») nell’accezione moderna e specialistica designa la scienza che studia i nomi propri nel loro complesso [...] i nomi di luogo possono risalire a lingue prelatine o a lingue di popoli invasori (come le lingue germaniche e l’arabo). Di conseguenza sfugge il significato se lo si cerca attraverso la lingua dell’uso odierno nel territorio, e ciò sollecita, anche ...
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Un linguaggio tecnico della gastronomia si può datare per l’italiano già ai primi secoli (sicuramente agli inizi del Trecento), molto prima cioè della circolazione di ricettari classici, dai trattati rinascimentali [...] ricca di forestierismi crudi, dal sushi giapponese al sandwich inglese, dallo tzatziki greco alla paella spagnola, dal cous cous arabo alla salsa schantung cinese, dai falafel medio-orientali al taco messicano; in qualche caso alcuni termini sono di ...
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I dialetti liguri coprono l’intero territorio della Liguria, caratterizzato da un’accentuata tendenza al particolarismo per la distribuzione dei solchi vallivi e dei crinali montani, attenuata soltanto [...] », lala «zia», spêgéti «occhiali», ecc.), spesso assunto in prestito da vari idiomi del Mediterraneo (camalu «facchino» dall’arabo, ➔ arabismi; mandilu «fazzoletto» dal greco, ecc.).
L’indebolimento, fino alla caduta, di -r- ha provocato nell’area ...
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MALATESTA, Onofrio
Domenico Proietti
Nacque a Palermo l'8 sett. 1665. Sulla sua vita si hanno scarse notizie, derivate in gran parte dal profilo biobibliografico redatto, negli anni della maturità del [...] paragonabili o riconducibili al latino ("allu dioma latinu"): manca, naturalmente, in questa prospettiva il lascito medievale arabo, che, però, risulta assente non solo nella lessicografia ma anche nella storiografia siciliana per quasi tutto il ...
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L’inquadramento e la descrizione del linguaggio economico (o, meglio, della lingua dell’economia e della finanza; Dardano 1998: 65-69; Rainer 2006: 2148-2149) come linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) [...] (XIV sec.; fr. crédit, XV sec.; ingl. credit, XVI sec., dal francese; ted. Kredit, XV sec.) e tariffa (XV sec., dall’arabo ta‛rīfa).
Contemporaneamente, dapprima in latino (nel Liber abaci di Leonardo Fibonacci, XIII sec., a metà tra il trattato di ...
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AVOLIO, Corrado
Giorgio Piccitto
Nacque il 16 febbr. 1843 a Siracusa, dove il padre Corrado, netino, si trovava come ufficiale medico. A Noto, dove la famiglia poco dopo era ritornata, ricevette educazione [...] 'insegnamento, estese le sue conoscenze alle lingue che sul siciliano hanno esercitato il loro influsso, dal greco bizantino e dall'arabo all'antico francese e al catalano, e soprattutto riuscì, pur senza lasciare la sua Noto, è perciò da autodidatta ...
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Patronimico (il termine deriva dal gr. patronymikós, comp. di patro- «relativo al padre» e ónyma, variante di ónoma «nome», attraverso il lat. patronymicus) è detto il nome proprio, cognome, soprannome [...] alla famiglia. Secondo Raimondi, Revelli & Papa (2005) potrebbe trattarsi di un riflesso dell’arabo ibn- «figlio», come nella formula onomastica araba Ibn ’Abbas «figlio di Abbas», formazione simile al sopra citato tipo Fittipaldi. Anche inter ...
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(fr. Genève; ted. Genf) Città svizzera (179.971 ab. nel 2008), la maggiore della Svizzera francofona, capitale dell’omonimo cantone. Sorge a 378 m s.l.m., all’estremità sud-occidentale del lago omonimo [...] pace nel Medio Oriente (dicembre 1973) fu convocata, per iniziativa degli USA e dell’URSS, dopo la quarta guerra arabo-israeliana (ottobre 1973). Durante tale conferenza furono firmati gli accordi per il disimpegno militare tra Egitto e Israele e tra ...
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UNIVERSALI LINGUISTICI
Raffaele Simone
Il termine universali linguistici indica l'insieme di proprietà che risultano comuni a tutte le lingue del mondo o perlomeno a un alto numero di esse. Alcuni u. [...] e norvegese ne hanno quindici (il numero più elevato, sembra, tra le lingue del mondo), talune lingue ne hanno solo tre (così l'arabo e il groenlandese). Quando le vocali sono tre, esse sono per lo più /i/, /u/ e /a/. Anche le regolarità tra le ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.