kalā´m Termine tecnico (arabo «discorso») che nella civiltà musulmana designa la teologia speculativa. I teologi di questo indirizzo furono detti mutakallimūn (tradotto nelle versioni medievali latine [...] con loquentes) ...
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Mistico arabo musulmano (Qaryat Ḥasan, Iraq, 1106 o 1118 - Umm ῾Ubayda, Iraq, 1182), considerato in Egitto come uno dei quattro quṭb o massimi santi dell'islamismo. Fu il fondatore della confraternita [...] religiosa musulmana Rifā῾iyya, che da lui prese il nome ...
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walī Nel linguaggio religioso arabo, gli «amici (di Dio)», cioè gli asceti e i mistici, che si possono considerare quasi analoghi ai santi del cristianesimo.
In diritto, il curatore matrimoniale della [...] donna, che la rappresenta alla stipulazione del contratto nuziale ...
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Hùbal Dio del paganesimo arabo, adorato in età preislamica alla Mecca, dove nella Ka‛ba esisteva un suo idolo antropomorfico. Non è menzionato nel Corano e si è supposto che all’epoca di Maometto alla [...] Mecca fosse chiamato Allāh ...
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ta’wīl In arabo «interpretazione»; in particolare, la spiegazione allegorica del Corano. Come sistema interpretativo teologico, in origine simile al Tafsī’r (➔) è stato spesso utilizzato da Sciiti, Batiniti, [...] Drusi, Nuṣairi ecc., per giustificare posizioni considerate fuori dell’ortodossia ...
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Tradizionista e storico arabo-musulmano (m. 1071), autore, tra l'altro, del Ta'rīkh Baghdād ("Storia di B."), repertorio biografico dei tradizionisti vissuti nella capitale del califfato, contenente nell'introduzione [...] preziose notizie storiche, geografiche e topografiche sulla città ...
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Tafsī’r In arabo, «spiegazione, commentario», in particolare, il commento al Corano, la scienza dell’interpretazione coranica. Tra i principali autori di commentari sunniti, aṭ-Ṭabarī, az-Zamkhasharī e [...] al-Baiḍāwī, tra gli sciiti, aṭ-Ṭabarsī ...
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Nome (dall’arabo mal’akī, trad. del gr. Βασιλικός «imperiale») che nella seconda metà del 5° sec. i monofisiti d’Egitto davano per spregio agli ortodossi, appoggiati da Leone I. Oggi si intendono per m. [...] i cattolici di rito bizantino ma di lingua araba, soggetti al patriarca di Antiochia. ...
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Astronomo e astrologo arabo-musulmano (n. 903 - m. 986), vissuto in Persia alla corte del buwaihide ῾Aud ad-Dawla. La sua opera maggiore è il Kitāb al-Kawākib wa ṣ-ṣuwar ("Libro delle stelle e delle costellazioni"), [...] un catalogo che forniva posizione, colore e magnitudine di oltre mille stelle ...
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Ahl al-ḥadīth (arabo «gente del ḥadīth») Denominazione dei musulmani seguaci del metodo rigorosamente positivo nell’elaborazione del sistema giuridico. Considerano normativi solo i ḥadīth (o tradizioni [...] canoniche), senza applicazione del metodo induttivo o dell’opinione personale (ra’y). Sono da considerarsi A. anzitutto i malikiti e gli hanbaliti ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.