Orientalista (Söderbärke, Dalecarlia, 1889 - Uppsala 1974). Specializzatosi a Uppsala dapprima nella semitistica (soprattutto arabo classico ed ebraico biblico), che insegnò dal 1931, passò poi all'iranistica, [...] di cui divenne una delle figure più eminenti; in particolare si ricordano il fondamentale Hilfsbuch des Pehlevi (1928-31; 2a ed. 1964-74), dedicato alla filologia del pahlavico, e varî studî di interesse ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Criptologia e criptoanalisi
Mohamad Mrayati
Criptologia e criptoanalisi
La criptologia è una disciplina cui afferiscono tre branche principali: [...] , si avranno n!−1 chiavi possibili ossia un numero enorme, pari in inglese a 26!−1 o, approssimativamente, a 4×1026 e in arabo a 28!−1. I seguenti sono solo alcuni dei metodi comunemente usati e stabiliti da Ibn al-Durayhim nel suo Miftāḥ al-kunūz fī ...
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Filologo musulmano (n. Fīrūzābād 1329 - m. nello Yemen 1414); è celebre per il lessico arabo al-Qāmūs, grande dizionario della lingua classica. ...
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(o Àben-, Àvin- o Avi-) Forma dialettale propria degli Arabi di Spagna per l’arabo ibn «figlio»; costituisce l’elemento iniziale di nomi di persona arabi ed ebrei, trasmessici da traduzioni medievali, [...] spagnole e latine, di libri e documenti arabi e giudaici. ...
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Orientalista (Ginevra 1820 - Londra 1902), direttore della sezione manoscritti orientali del British Museum; prof. di arabo e persiano a Londra e a Cambridge. Si occupò anche di sanscrito, ma le sue opere [...] più insigni per erudizione e precisione sono i grandi cataloghi dei manoscritti persiani (1879-83; suppl. 1895), turchi (1888) e arabi (1894) del British Museum. ...
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Arabista (Savigliano 1841 - Roma 1919), fratello di Giovanni Virginio, discepolo di M. Amari, prof. di arabo nell'Istituto di studî superiori di Firenze (1873-74), poi all'univ. di Roma (1875-1916). Bibliotecario [...] dell'Accademia dei Lincei. Opere principali: Vocabulista in arabico (1871); L'Italia descritta nel "Libro di re Ruggero" compilato da Edrisi (1883, in collab. con Amari); edizione del dīwān di Ibn Ḥamdīs (1897); traduzione della Riḥla ("Itinerario") ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] . In ricordo di Giorgio Raimondo Cardona, a cura di D. Poli, Roma, Herder, pp. 75-112.
Mancini, Marco (1992a), La cultura araba, in Lo spazio letterario del Medioevo, diretto da G. Cavallo, C. Leonardi & E. Menesto, Roma, Salerno Editrice, 5 voll ...
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Orientalista francese (Marsiglia 1794 - Parigi 1878), prof. all'École des langues orientales vivantes. Si occupò di arabo, persiano e turco, ma soprattutto di hindi e ūrdu (Histoire de la littérature hindoue [...] et hindoustanie, 1839-47; 2a ed. 1870-71) ...
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Grammatico ebreo (n. Fez fine sec. 10º - m. inizî 11º), vissuto a Cordova. Rilevò, partendo dall'arabo, il trilitterismo delle radici ebraiche, chiarendo i fenomeni della coniugazione verbale. Le sue opere [...] sono specialmente dedicate ai verbi deboli e alla vocalizzazione. È a ragione considerato il fondatore della grammatica ebraica ...
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La civilta islamica: condizioni materiali e intellettuali. Linguistica e lessicografia
Michael G. Carter
Linguistica e lessicografia
La questione del posto riservato alle scienze del linguaggio nell'Islam [...] comprendeva 120.000 voci contro le 80.000 contenute nel Lisān e le 60.000 del Qāmūs.
Si può dire che la lessicografia araba moderna sia stata stimolata dal grande ma incompleto Madd al-Qāmūs, an Arabic English Lexicon di E.W. Lane, pubblicato tra il ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.