ALBONESI, Teseo Ambrogio degli
Giorgio Levi della Vida
Antesignano dello studio delle lingue orientali nella prima metà del sec. XVI, nato a Pavia, o nei dintorm, nel 1469, morto ivi quasi certamente [...] dopo la partenza dei compagni e al quale l'A. fu assegnato come maestro d'italiano e di latino, imparò il siriaco e l'arabo; da monaci d'Etiopia, stabiliti a Roma da tempo (nel 1515, col loro aiuto, il tedesco Johann Potken aveva dato alle stampe il ...
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Orientalista (Salerno 1872 - Roma 1949). Funzionario dello stato, fu tra l'altro direttore generale del Tesoro (1917-25). Socio nazionale dei Lincei (1921) e accademico d'Italia (1939). La sua vasta attività [...] , 1935; Lingua tigrina, 1940; Proverbi, tradizioni e canzoni tigrine, 1942; ecc.), abbracciando anche l'arabo meridionale (Chrestomathia Arabica meridionalis epigraphica, 1931). La sua ricca biblioteca (costituita da un fondo orientale in genere, da ...
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GABRIELI, Francesco
Roberto Rubinacci
(App. III, I, p. 695)
Arabista e islamista italiano. Professore ordinario di Lingua e letteratura araba nell'università di Roma ''La Sapienza'' (1938-79), di cui [...] nell'enciclopedia Le civiltà dell'Oriente, ii (1957); I viaggi di Ibn Battuta (1961; ristampato in Poesia e avventura del Medioevo arabo, 1988); Firdusi. Il Libro dei Re (1969); Studi su al-Mutanabbi (1972); La poésie religieuse de l'ancien Islam (in ...
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Esploratore e orientalista (Carcare 1811 - Genova 1895). Entrato (1829) nella Congregazione della missione (lazzaristi) di S. Vincenzo de' Paoli, fu inviato (1834) nel Libano. Trasferitosi in Eritrea, [...] , aspirante al trono d'Etiopia. Svestito l'abito talare, tornò in Europa per dedicarsi agli studî linguistici e fu professore di arabo a Firenze e a Genova. Favorì la penetrazione italiana nel Mar Rosso e trattò l'acquisto di una parte della costa ...
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Viaggiatore e orientalista (Rollot, Somme, 1646 - Parigi 1715). Compì diversi viaggi nel Mediterraneo orientale, una prima volta a Costantinopoli (1670), ove rimase alcuni anni, e poi in Persia e in Arabia [...] ) e che ebbero straordinario successo. Benché qua e là accorciata e adattata al gusto settecentesco, la traduzione è fedele all'originale arabo di cui il G. dispose; con lui s'inizia la voga e lo studio scientifico in Europa della celebre raccolta. ...
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Uno dei continenti, congiunto con l’Eurasia mediante l’istmo di Suez fino all’anno 1869, quando l’istmo fu tagliato per la costruzione del canale omonimo.
Originariamente detta Libye (lat. Libya), l’A. [...] degli antichi erano limitate, e vaghe e confuse erano le notizie intorno alla regione sorgentizia del Nilo. Ma già con la conquista araba, a partire dalla metà del 7° sec. d.C., sia per l’intensificarsi dei traffici sia per i viaggi compiuti nell ...
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La portata complessiva dell’➔interferenza russa nella lingua italiana è stata largamente sottovalutata. In effetti, sia in età zarista sia nella fase compresa tra la Rivoluzione d’ottobre e la dissoluzione [...] dopo l’inglese (➔ anglicismi), il francese (➔ francesismi), lo spagnolo (➔ ispanismi), il tedesco (➔ germanismi) e l’arabo (➔ arabismi).
Per una classificazione tipologica delle diverse forme di ‘contatto’ tra spazio linguistico russo e italiano, si ...
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Una delle cinque tradizionali parti del mondo e la più vasta tra esse (44.600.000 km2, comprese le acque interne). Si estende per oltre 75° di latitudine (tra Capo Čeljuskin, 77° 41' N, e Capo Piai, 1°16' [...] , sotto la dinastia Ming le relazioni con la Cina furono a lungo interrotte, a vantaggio di una maggiore conoscenza dei paesi arabi e indiani. In questo senso spiccò Venezia, a cui interessava tenere aperta la via verso i paesi delle spezie che i ...
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tifinagh Nome («i caratteri», probabilmente «le [lettere] fenicie») della scrittura dei Tuareg (➔), verosimilmente elaborata sotto l’influsso dell’alfabeto fenicio, e forse anche della scrittura sudarabica. [...] consonanti.
Le altre popolazioni berbere del Maghrib hanno perso da secoli l’uso del t., sostituito sia dall’alfabeto arabo (Marocco meridionale) sia in tempi successivi, da quello latino (Algeria). Diversi movimenti berberisti attivi in Marocco e in ...
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BEGUINOT, Francesco
Tullio De Mauro
Nacque a Paliano (Frosinone) il 1° ag. 1879. Figlio di Pompeo e di Giulia Schifalacqua, il B., già negli anni del ginnasio, cominciò da autodidatta lo studio del [...] la licenza liceale, si iscrisse alla facoltà di lettere e filosofia dell'università di Roma, dedicandosi allo studio dell'arabo sotto la guida di C. Schiaparelli. A ventidue armi, non ancora laureato, sfruttando un codice della Biblioteca Nazionale ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.