BARBIERI, Giovanni Maria
Gianfranco Folena
Nacque a Modena nel 1519 da famiglia di piccola borghesia notarile: il padre ser Bartolommeo Barbieri di Castelnuovo era amministratore di alcuni feudi del [...] ed ebraiche (utilizzate con l'aiuto di Mosè Finzi, già maestro di ebraico al B.) e attraverso una notevole disamina dei contatti storici arabo-romanzi in Spagna. Segue un disegno di storia letteraria dei tre domini d'oil, d'oc e di sì (non sembra che ...
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FERRARI DA GRADO (de Ferrariis de Grado, ex Ferrariis de Gradibus, Ferrarius de Gradu, Ferrari d'Agrate), Giovanni Matteo
Maria Muccillo
Nacque a Milano, sul cadere del sec. XIV, da Giovanni Ferrari, [...] si segue una precisa tecnica di commento, rivela tuttavia l'intento dell'autore di riproporre i temi trattati dal medico arabo dal proprio punto di vista, integrando e sviluppando il discorso con proprie esperienze e considerazioni.
Le altre opere ...
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JEHUDÀ da Roma (Giuda Romano, Leone de sere Daniele, Leone messer Daniel, Leone Romano, Leuccio de Moises, Leuccio de ser Daniel, Lionello, Yehudah Gur-Aryeh, Yehudah ben Mošeh ben Dani'el ben Mošeh ben [...] la guida di Zeraḥyah ben Yiṣḥaq ben Še'alti'el Ḥen (Gracian) di Barcellona, attivo come autore e traduttore di testi arabi in ebraico tra il 1277 e il 1291 circa. In realtà, non è certo che Zeraḥyah esercitasse l'insegnamento della filosofia (che ...
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VITALE, Guido Amedeo (nome cinese Wei Dalei). – Nacque a Torre Annunziata (Napoli) il 28 novembre 1872, primogenito di quattro figli (Umberto, Riccardo e Concettina)
Federico Masini
da Giuditta Napolitano [...] nelle seguenti lingue: francese, inglese, spagnolo, portoghese, romeno, tedesco, ungherese, russo, polacco, svedese, greco moderno, mongolo, arabo, turco e persiano. La sua richiesta fu respinta poiché non era laureato in legge, nonostante avesse ...
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PERDUCCHI, Enrico
Francesco Surdich
PERDUCCHI, Enrico. – Nacque il 2 luglio 1873 a Perugia da Enrico (volontario con Giuseppe Garibaldi nel 1859-60 e a Custoza nel 1866, sottotenente nella presa di [...] di Giamana, che era stato decimato dalle febbri, e lo ribattezzò Regina Margherita, facendo incidere il nome in arabo sul portale d’ingresso perché gli indigeni lo imparassero correttamente: la costruzione di questa nuova stazione fluviale irritò gli ...
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CORTI (Curti, Curzio, de Curte, de Corte), Matteo
Augusto De Ferrari
Nacque a Pavia nel 1475 da famiglia nobile ma non ricca; pertanto dovette affrontare non pochi problemi per mantenersi agli studi. [...] sull'uso del salasso nella pleurite e nella polmonite, sostenendo le idee del Brissot (contrario al salasso alla maniera araba) con affermazioni talvolta vaghe e poco coerenti; De venae sectione, cum in aliis affectibus, tum vel maxime in pleuritide ...
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BAIARDI, Ottavio Antonio
Luigi Moretti
Nacque a Parma il 10 giugno 1694 dal conte Paolo Camillo, appartenente a famiglia assai legata ai Famese; abbracciò lo stato ecclesiastico nel 1717 e si addottorò [...] soffriva. Lavorava sepolto tra i suoi libri con un ristrettissimo numero di collaboratori, conoscitori magari dell'ebraico e dell'arabo, ma, come lui, del tutto ignoranti di archeologia: per di più il B., attizzando maggiormente l'ostilità dei dotti ...
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GIOVANNI da Palermo
Sondra Dall'Oco
Visse nel XIII secolo e fece parte della schiera dei dotti di cui amava circondarsi l'imperatore Federico II. Sulla sua persona si conosce molto poco; si sa che fu [...] di Federico II. Queste circostanze avvalorerebbero l'ipotesi che G. sia stato anche l'autore del De duabus lineis, traduzione dall'arabo di un trattato di matematica, il cui testo è stato pubblicato da M. Clagett (Archimedes in the Middle Ages, IV, A ...
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CRESCENZI, Pietro de' (Pier, Petrus de Crescentiis)
Pierre Toubert
Agronomo, nato a Bologna verso il 1233, morto nella stessa città verso il 1320, autore dell'Opus ruralium commodorum (Liber cultus ruris), [...] scienza deriva - direttamente o indirettamente - dal Liber marescalchiae di Giordano Ruffo e dai trattati greci di ippologia tradotti in arabo e dall'arabo in latino da Mosè da Palermo (sec. XIII).
Questa messa a punto dei riferimenti del C. ci dà un ...
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ARISTIPPO, Enrico
Ezio Franceschini
Ignoti sono l'anno, il luogo di nascita e la stessa nazionalità. Il primo è, comunque, da porsi con ogni probabilità nel primo ventennio del sec. XII; circa il secondo, [...] recenti hanno confermato in gran parte tale indicazione, nel senso che se - come appare probabile - tutta l'opera fu tradotta dall'arabo da Gerardo da Cremona (m. 1187), tuttavia fino dalla fine del sec. XII stesso essa fu diffusa in Occidente in un ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.