GESSI, Romolo
Claudio Moffa
Nacque il 30 apr. 1831 sulla nave che trasportava i suoi genitori da Ravenna a Costantinopoli. Il padre Marco, avvocato, console inglese nell'Impero ottomano, aveva sposato [...] militari nel Baḥr el-Ghazāl e lungo il Nilo Bianco e di studiare la tratta degli schiavi, gestita soprattutto da mercanti arabi (ma, come denuncia nelle sue Memorie, anche da trafficanti europei di diverse nazionalità e religioni).
Nel 1875, dopo il ...
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DE GREGORIO, Marco
Mariantonietta Picone Petrusa
Figlio di Francesco di Gregorio e di Elisabetta Beato nacque il 12 marzo 1829 a Resina (ora Ercolano, in provincia di Napoli). Il pittore mutò il cognome [...] quella fortuna che arrise al De Nittis.
Il viaggio in Egitto, con l'esperienza diretta che comportò del mondo arabo, gli consentì di fare una piccola concessione al gusto orientalista degli anni Sessanta e Settanta, senza mai sconfinare in preziosi ...
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CAMILLA, Franceschino da
Giovanna Petti Balbi
Figlio di Guglielmo, nacque a Genova in data a noi ignota, ma probabilmente non molto dopo il primo ventennio del secolo XIII. Apparteneva a una delle più [...] un atto di pirateria compiuto dagli armati del conte di Bretagna. Questi avevano attaccato proditoriamente e saccheggiato un mercantile arabo alla fonda nel porto di Tunisi, asportando quanto di utile e di prezioso avevano potuto trovarvi. Sulla nave ...
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BURANA (Borana), Giovanni Francesco
Giorgio Stabile
Nacque a Verona negli ultimi decenni del sec. XV, con ogni probabilità intorno al1475-80.
Molto giovane, ancor prima di addottorarsi, prestava già [...] in aula alla lettura excathedra dei testi logici. Una lettura mediata non solo attraverso i commentatori greci, ma anche arabi "quos ipse ex haebraica quam optime percallebat lingua sibi pervios fecerat".
La presenza del B. nello Studio padovano non ...
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ODORICO da Pordenone
Andrea Tilatti
ODORICO da Pordenone. – Secondo il cronista trecentesco Giovanni di Viktring (Liber certarum historiarum, II, a cura di F. Schneider, Scriptores rerum Germanicarum [...] Il concilio di Vienne, infatti, aveva disposto la costituzione, a Bologna, Parigi, Oxford e Salamanca, di scuole di arabo, ebraico e caldeo per istruire missionari disposti a evangelizzare i popoli orientali (canone 24).
Proprio la relazione del ...
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BASILE, Ernesto
Manfredo Tafuri
Figlio di Giovanni Battista Filippo, nacque a Palermo il 31 genn. 1857; studiò nell'università della sua città sotto la guida del padre, professore di architettura, del [...] e Igea a Palermo, che segnano, specie l'ultima, un'importante svolta nelle sue esperienze: all'ispirazione ancora arabo-normanna e rinascimentale si unisce infatti una rigorosa semplificazione formale e una libertà volumetrica del tutto nuove che ...
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BRACESCO (Braceschi), Giovanni
Giuliano Gliozzi
Originario di un castello nei pressi di Brescia, detto degli Orzi Nuovi, non se ne conosce la data di nascita, che, tuttavia, può porsi verso il 1481, [...] all'alchimia di Geber, o piuttosto dell'autore degli scritti in latino stampati nel Cinquecento sotto il nome del celebre alchimista arabo. Scritta anch'essa in forma di dialogo tra Demorgon e Geber, la sua prima parte è dedicata all'esposizione de ...
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CAIMI, Pietro
Enrico De Leone
Nacque a Sondrio il 22 maggio 1830 da Pietro e da Rosa Mottarlini. Allievo del R. Collegio di marina di Venezia dal 1ºott. 1842, fu guardiamarina nella marina veneta dal [...] città occupata sventolassero contemporaneamente le bandiere italiana ed egiziana, secondo gli ordini ricevuti, lanciò un proclama in arabo alle popolazioni per affermare, tra l'altro, che il governo italiano si presentava come "amico dell'Inghilterra ...
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ADELKIND, Cornelio (Yiśrā'ēl ben Bārūk)
Anita Mondolfo
Di famiglia ebrea, rifugiatasi dalla nativa Germania a Padova, dove il padre Bārūk fu levita; indi passata a Venezia. Dal 1519 almeno, volse la [...] l'altro, il Pentateuco e Megillot e Haftārot e Moreh nebūkīm(Guida dei perplessi) di Maimonide, in ebraico dall'originale arabo, che forse aveva tentato senza successo di stampare a Venezia. Non è improbabile che avesse lasciato la città, chiamato ...
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BASSOLA, Mosè
Angela Codazzi
Di famiglia originaria di Basilea (donde forse il cognome con le varianti: Basilea, Basla, Basola), il B., figlio di Mordechai, nacque a Pesaro nell'anno 1480. Fu rabbino [...] riferimenti a situazioni analoghe in Italia. La buona preparazione linguistica del B. anche per l'arabo gli consentì interessanti accostamenti dei toponimi arabi ed ebraici. Il suo è quindi un diario di notevole interesse per la conoscenza di ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.