ī Poeta arabo (Baghdād 836 - ivi 897 circa), di origine greca. Visse e poetò alla corte abbaside di Baghdād, ove ebbe una vita difficile, per il mancato riconoscimento dei suoi versi. Fu anche autore di [...] un diwān, che costituisce uno dei più suggestivi documenti del tempo ...
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Scrittore arabo (n. in Iraq 1262 circa), autore, tra l'altro, del Kitāb al-Fakhrī ("Libro di Fakhr ad-dīn ῾Isā"), che è insieme un trattato di politica e un comodo compendio di storia musulmana divisa [...] per dinastie, sovrani e visir, fino ai tempi dell'autore ...
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Filologo arabo di Sicilia (n. 1104 - m. Ḥamāh, Siria, 1169). La sua opera più nota è il Sulwān al-muṭā῾ fī ῾udwān al-atbā῾ ("I rimedî morali per il sovrano nella inimicizia dei sudditi"), in cui alle massime [...] morali sono intercalati racconti, apologhi e aneddoti illustrativi ...
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Poeta arabo cristiano (m. 604), vissuto alla corte dei Lakhmidi di al-Ḥīra in Babilonide dove partecipò attivamente alla vita politica. La sua poesia, bacchica e sentenziosa insieme, edonistica e ascetica, [...] ebbe profonda influenza nello sviluppo separato di queste due correnti entro la letteratura araba. ...
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Generale arabo (m. 691 d. C.), fratello dell'anticaliffo 'Abdallāh che, per un certo periodo, resse la Mecca contro gli Omayyadi. Resosi per qualche tempo padrone dell'Iraq per conto del fratello, fu sconfitto [...] e ucciso a Dair al-Giāthālīq dal califfo 'Abd al-Malik ...
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Poeta arabo (n. 685 circa - m. 762). Come suo padre al-῾Aggiāǵ usò nelle sue lunghe poesie descrittive l'antico metro giambico ragiaz. Le sue composizioni, molto ricche di vocaboli d'origine beduina (in [...] gran parte coniati dallo stesso R.), sono spesso di difficile interpretazione ...
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Grammatico arabo della scuola di Bassora (m. 899). La sua opera più nota è il Kitāb al-Kāmil ("Libro perfetto"), voluminosa collettanea di materiali storici, poetici, filosofici, antiquarî, che ci ha trasmesso [...] preziose notizie sull'Arabia prei slamica e sui primi secoli dell'Islam. ...
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Poeta arabo (m. 723) dell'epoca omayyade. Fu rāwī (rapsodo) del poeta Giamīl, e appartenne alla setta sciita dei Kaisaniti. Il suo dīwān, nello stile tipico della poesia beduina, celebra soprattutto una [...] ῾Azza, il cui nome è rimasto associato a quello del suo poeta ...
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῾ain Termine arabo («occhio, polla») usato con il significato di ‘sorgente’ in molti toponimi di paesi di lingua araba; per es. ῾Ain Zāra in Tripolitania, ῾Ain Giālūt in Palestina. Il plurale è ῾uyūn: [...] per es. ῾Uyūn Mūsā «sorgenti di Mosè», nella penisola del Sinai ...
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Soprannome del poeta arabo Giarwal ibn Aus (sec. 7º), famoso per l'asprezza delle sue satire, la sua venalità e cupidigia ricattatoria. Per la ricchezza della lingua fu molto studiato dai filologi musulmani [...] del 2º e 3º sec. dell'egira (8º-9º d. C.) ...
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arabo
àrabo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Arăbus]. – 1. Dell’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; relativo o appartenente agli Arabi, denominazione che designa in senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia e più comunem. tutti gli...
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.