(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] originale di qualche solitario (come il poeta-filosofo di Siria Abū’l-‛Alā’al-Ma‛arrī, m. 1058), la poesia arabaclassica si esaurisce nel più vieto tradizionalismo, sino ai tentativi di rinnovamento dell’età ;moderna.
L’epoca abbaside, dall’8° sec ...
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(o al-Maghreb) Nome («Occidente») con il quale gli Arabi designano complessivamente i paesi dell’Africa settentrionale, a O dell’Egitto, spesso in opposizione a Mashriq «Oriente». Varie le accezioni, dalla [...] fusione linguistica con il berbero, vi è la riduzione delle vocali brevi presenti invece nell’araboclassico.
Il berbero (dall’arabo barbariyya «[[[EOL:lingua|lingua]]] borbottata, incomprensibile», dal greco βάρβαροι) è la lingua autoctona del Nord ...
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Orientalista (Söderbärke, Dalecarlia, 1889 - Uppsala 1974). Specializzatosi a Uppsala dapprima nella semitistica (soprattutto araboclassico ed ebraico biblico), che insegnò dal 1931, passò poi all'iranistica, [...] di cui divenne una delle figure più eminenti; in particolare si ricordano il fondamentale Hilfsbuch des Pehlevi (1928-31; 2a ed. 1964-74), dedicato alla filologia del pahlavico, e varî studî di interesse ...
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Semiti Gruppo linguistico del Vicino Oriente che in origine occupava la regione compresa fra i monti Tauro e Antitauro a nord, l’altopiano iranico a est, l’Oceano Indiano a sud, il Mar Rosso e il Mediterraneo [...] tre casi (nominativo, genitivo e accusativo), scompare in epoche diverse in tutte le lingue, a eccezione dell’araboclassico. Una caratteristica del sostantivo semitico è il cosiddetto stato costrutto, cioè la particolare forma, alterata, assunta dal ...
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Letterato e filologo arabo libanese (Kafr Simà, Beirut, 1800 - Beirut 1871). Ottimo conoscitore e scrittore dell'araboclassico, contribuì, con una feconda opera di lessicografo, con scritti di imitazione [...] classica, poesie, grammatiche, ecc., alla rinascita delle lettere arabe nel sec. 19º. È considerato l'ultimo grande rappresentante del genere della maqāma. n Anche il figlio Ibrāhīm (1847-1906) e altri membri della famiglia furono letterati e poeti ...
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Grammatico arabo-musulmano (n. 815 - m. 904) della scuola di Cufa. Delle sue numerose opere di carattere filologico ma soprattutto grammaticale restano il Kitāb al-Faṣīḥ ("Il libro dell'araboclassico") [...] e Qawā῾id ash-shi῾r ("Regole di poesia"). La sua Arte poetica fu edita (1893) da C. Schiaparelli ...
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Filologo e lessicografo arabo (m. 1791), autore del grande dizionario Tāǵ al-'arūs "Il diadema della sposa", fonte importantissima per lo studio dell'araboclassico. ...
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Lessicografo arabo di origine turca (sec. 10º), autore del lessico Ṣiḥāḥ al-῾arabiyya, uno dei più antichi e pregevoli dizionarî dell'araboclassico. ...
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SCRITTURA
Armando Petrucci
(XXXI, p. 232)
Storia della scrittura. - Ove si considerino s. tutte le "tracce grafiche dotate di significati convenzionali" (G.R. Cardona) che gli uomini hanno adoperato [...] rallentata o esaurita. Le due grandi scritture del mondo classico occidentale, la greca e la latina, avevano portato alla un lato e della forza dell'economia dall'altra; la s. araba caratterizza da più di un millennio la cultura islamica e le regioni ...
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Sociolinguistica
Gaetano Berruto
Oggetto e ambito della sociolinguistica
Pur essendo una facoltà che fa parte del bagaglio di capacità innate degli esseri umani, il linguaggio verbale viene tipicamente [...] stati aumentati, introducendo un terzo gradino, M (middle): si parla quindi di triglossia (esempio: il Marocco, con araboclassico H, francese M e arabo colloquiale L) o di poliglossia (la comunità colta di origine cinese in Malesia, dove sono state ...
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sciròcco (ant. o region. siròcco, scilòcco e silòcco) s. m. [prob. dall’arabo magrebino shulūq, dalla radice semitica š-l-q, in arabo classico s-l-q, «far bollire, lessare; scottare», per il tramite del genovese] (pl. -chi). – 1. Vento proveniente...
qasr
〈ḳaṣr〉 s. m., arabo [dal lat. castrum, attraverso il gr. biz.] (pl. qusū′r). – Castello, forte, e anche palazzo di principi o governatori; il termine, usato anche in persiano e turco, si trova nella toponomastica di paesi di lingua araba,...