La grande scienza. Neuropsicologia del linguaggio
Luigi Pizzamiglio
Salvatore Maria Aglioti
Neuropsicologia del linguaggio
L'oggetto della neuropsicologia è lo studio della relazione tra fenomenologia [...] frasi, dalle 'lingue sintetiche' (per es., il latino o l'arabo) dove l'ordine delle parole è meno importante. Infatti, mentre che ne emerge è in buon accordo con le nozioni classiche sulle basi rappresentazionali del linguaggio, secondo le quali un ...
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ESTETICA
V. Stella
La riflessione sull''estetico' nel pensiero medievale non coincide con l'enucleazione di un aspetto in concezioni sistematiche che, come in quell'età fu proprio più che in ogni altra, [...] farsi strumento morale non meno che intellettuale. Le memorie della classicità, residue anche nel periodo - del resto non così lungo come ottica e alle dottrine dell'intuizione, svolta da filosofi arabi, come Alhazen (Ibn al-Haytham, m. nel 1039 ...
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CRESCENZI, Pietro de' (Pier, Petrus de Crescentiis)
Pierre Toubert
Agronomo, nato a Bologna verso il 1233, morto nella stessa città verso il 1320, autore dell'Opus ruralium commodorum (Liber cultus ruris), [...] di Giordano Ruffo e dai trattati greci di ippologia tradotti in arabo e dall'arabo in latino da Mosè da Palermo (sec. XIII).
Questa Se d'altra parte egli segue per lo più gli autori classici per ciò che riguarda la vinificazione, su alcuni punti - ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] alcune lingue, come le lingue semitiche; per es. in arabo [’ħasan] «bello» o nome di persona). Nel luogo :
(a) le consonanti finali di parola tendono a cadere già in latino classico (in partic., m# t#; s#) e nelle varietà settentrionali tendono a ...
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ERBARIO
L. Tongiorgi Tomasi
Deve intendersi con il termine e. un libro, in uso dall'Antichità classica fino agli ultimi decenni del sec. 15°, che raccoglie descrizioni delle piante e delle loro virtù [...] delle immagini la tradizione pittorica dell'e. classico non andò mai interamente perduta; è infatti gli e., in particolare quello di Dioscoride, si diffusero rapidamente anche in ambito arabo, dove la maggior parte di essi vide la luce tra il 12° e ...
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CAMPANIA
M. D'Onofrio
Regione dell'Italia meridionale, i cui confini medievali, assai più estesi di quelli attuali, comprendevano, tra l'altro, centri artisticamente importanti come i monasteri di Montecassino [...] sec. 11°, dove si fondono gli elementi di un classicismo scarno e disadorno con un più vivo interesse naturalistico e eleganti arabeschi, tali da far pensare a una più manifesta matrice arabo-sicula. Ma mentre è stata appurata la priorità e la ...
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GRANADA
P.A. Galera Andreu
(arabo Gharnāṭa)
Città della Spagna meridionale in Andalusia, capoluogo della prov. omonima e capitale dell'omonimo regno - ultima roccaforte della dominazione musulmana in [...] annessa abitazione per il guardiano, segue lo schema classico delle terme romane. Dal vestibolo, perpendicolare al suo nome all'inusuale rappresentazione pittorica di un gruppo di personaggi arabi nei quali si sono voluti vedere i sultani nasridi. Si ...
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MONREALE
M. Andaloro
Cittadina della Sicilia nordoccidentale (prov. Palermo), posta ai margini meridionali della Conca d'Oro, su un terrazzo alle falde del monte Caputo.Il nome di un luogo "qui Mons [...] salvo forse un piccolo villaggio agricolo di origine araba, presto sostituito dal borgo sorto intorno alla fondazione porfido decorato con un motivo architettonico a edicole di gusto classico, reimpiegato dal 1604 come piedistallo della statua di S. ...
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PIZZORNO, Alessandro
Gian Primo Cella
Nacque a Trieste il 13 luglio 1924, figlio di Giuseppe Pizzorno (di origine sarda) e di Maria Filiberta Colombini (di origine trentina). Il padre, militare di [...] visse all’Asmara, in Eritrea, dove frequentò il locale Liceo classico. Fu quello un periodo difficile in cui Pizzorno si trovò giovane figura di ufficiale, perfetto conoscitore dell’arabo, poi diplomatico italiano negli anni della Repubblica ...
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Contagio
Riccardo De Sanctis e Augusto Panà
Il contagio è il meccanismo per mezzo del quale gli agenti infettivi vengono trasmessi da una fonte di infezione - che può essere una persona, un oggetto [...] tutto questo concorre ad aumentare la confusione.
In epoca classica i concetti di contagio e di infezione sono riferiti e quindi di grazia.Intorno al 10° secolo, il medico arabo ar-Rhazi consiglia di bruciare i vestiti degli ammalati di vaiolo; ...
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sciròcco (ant. o region. siròcco, scilòcco e silòcco) s. m. [prob. dall’arabo magrebino shulūq, dalla radice semitica š-l-q, in arabo classico s-l-q, «far bollire, lessare; scottare», per il tramite del genovese] (pl. -chi). – 1. Vento proveniente...
qasr
〈ḳaṣr〉 s. m., arabo [dal lat. castrum, attraverso il gr. biz.] (pl. qusū′r). – Castello, forte, e anche palazzo di principi o governatori; il termine, usato anche in persiano e turco, si trova nella toponomastica di paesi di lingua araba,...