ARABESCO
O. Grabar
Il termine compare per la prima volta come sostantivo, con un significato che prelude a quello moderno di 'decorazione a motivi stilizzati a intreccio', negli scritti di autori del [...] Tunisia o lo Yemen, e poi nella Spagna del sec. 10°, che inizia ad apparire in modo coerente il vero e proprio arabesco. Dipinto sul legno e sullo stucco, scolpito nel legno, presente nelle illustrazioni dei libri, tessuto nelle stoffe, esso si trova ...
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morésco, stile Modalità decorative e architettoniche caratteristiche della cultura araba dell'Africa del Nord e della Spagna a partire dalla seconda metà dell'11° sec., quando le tradizioni iberiche classiche [...] e visigote si incontrarono con quelle siriache e iranico-abbasidi. Elementi caratteristici sono l'arabesco (in cui si fondono scrittura, elementi vegetali e decorazioni geometriche), i rivestimenti di ceramica smaltata, la fantasia delle membrature ...
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PITHOS, Pittore del
E. Paribeni
Ceramografo attico operante intorno al 500 e agli inizî del V sec. a. C. Dipinge unicamente coppe, per lo più con decorazione limitata all'interno, e comprendenti un'unica [...] a immagini sempre più ridotte, sunteggiate, ellittiche, in cui appena è dato di distinguere un corpo umano in un sommario arabesco che sottomette e fonde membra, cratere e alle volte anche il fondo roccioso a bioccoli in un'unica massa.
Bibl.: J ...
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Abuladze, Tengiz Evgen′evič
Vivia Benini
Regista cinematografico georgiano, nato a Kutaisi il 31 gennaio 1924 e morto a Tbilisi il 6 marzo 1994. Il suo stile si inquadra nella tipizzazione popolare [...] provenienti dal folklore contadino, di misticismo. I suoi elementi distintivi sono il sentimento della natura e il gusto dell'arabesco, inseriti in un taglio narrativo a volte epico a volte lirico, cui si aggiunge un senso del realismo attento ...
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FJELL, Kap
Italo FALDI
FJELL, Kap - Pittore, nato il 2 marzo 1907 nella tenuta di Andorsrud a Skoger (Norvegia). Decoratore e cartellonista a Oslo, una breve frequenza all'Accademia non lascia traccia [...] abitanti e in incantate figure femminili, con un linguaggio, derivato dall'arte popolare, in cui il segno ha valore decorativo d'arabesco, il colore è evocativo e simbolico.
Bibl.: Pola Gauguin, K.F., Oslo 1944; id., in Ord och Bild, Stoccolma 1946 ...
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INGRES, Jean-Auguste-Dominique
Louis Gillet
Pittore, nato a Montauban il 29 agosto 1780, morto a Parigi il 14 gennaio 1867. In un primo tempo allievo del padre, decoratore e miniatore non privo di talento; [...] gusto squisito e di un sentimento musicale della linea, fu un deciso realista e nella sua opera fuse in modo unico l'arabesco decorativo e il senso voluttuoso della vita. Nel 1801 ottenne il premio di Roma, ove però poté recarsi solo dopo cinque anni ...
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Pittore, nato il 4 luglio 1895 a Berlino; vissuto dal 1907 al 1915 a Milano; combattente nella guerra mondiale. Dipinge dal 1919, quando fu inviato come giornalista a Parigi, dove vive. Autodidatta. Ha [...] come giuoco dell'immaginazione. Nel quale giuoco tuttavia il C. afferma un suo squisito senso del colore e dell'arabesco, e crea incastri geometrici e capricciosi racconti e decorazioni di sapore tra erudito ed evocativo. Delle sue opere ricordiamo ...
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Pittore, nato a Le Havre il 3 giugno 1877. Studiò nella sua città natale, insieme con O. Friesz, sotto uno scolaro di Ingres. Nel 1901 andò a Parigi, e seguì all'École des beaux-arts i corsi di Bonnat. [...] allora con la formula "l'immaginazione agisce anche sul colore", lo indusse a orientarsi, oltreché all'arabesco, verso una più decisa rappresentazione cromatica, fatta di associazioni di toni puri avvicinati per contrasti esasperati. Circa ...
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Pittore tedesco (Münchenbuchsee, Berna, 1879 - Muralto, Locarno, 1940). Tra i maggiori artisti della prima metà del 20° sec., nel 1911 conobbe A. Macke, F. Marc e V.V. Kandinskij ed entrò in contatto con [...] figurativa di K. è molto ricca e complessa: si fondono in essa elementi di gusto primitivistico ed espressionistico, l'arabesco di Matisse e le scomposizioni formali del cubismo. Le sue prime opere (Giovinetta su un albero, 1903; Testa minacciosa ...
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KISLING, Moïse
Pittore e incisore, nato il 22 gennaio 1891 a Cracovia. Trasferitosi nel 1910 a Parigi, vi si fece naturalizzare francese, e nel 1915 si arruolò nella legione straniera. Dal 1913 in poi [...] la vita quotidiana; egli ha creato un tipo di donna dalla morbidezza serpentina, sì da farla assomigliare a un arabesco; gli occhi enormi occupano quasi per intero il viso smunto. Partito dalla stilizzazione cubista, la sua visione delle cose ...
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arabesco
arabésco agg. e s. m. [der. di arabo] (pl. m. -chi). – 1. agg. Degli Arabi, conforme allo stile e alle abitudini degli Arabi: costume a.; architettura a.; maniera a.; Avendo in dosso l’abito a. (Ariosto). 2. s. m. a. Sorta di ornamentazione...
arabescare
v. tr. [der. di arabesco] (io arabésco, tu arabéschi, ecc.). – Disegnare con arabeschi, ornare, abbellire con arabeschi. Fig., ricoprire di disegni bizzarri, di figure strane, di ghirigori: il fogliame dei castagni arabescava d’ombre...