MAḤMŪD Taymūr
Francesco Gabrieli
Scrittore egiziano, nato al Cairo il 16 giugno 1894. Appartiene a una famiglia, di origine curda, ma già da due generazioni altamente benemerita della letteratura araba: [...] moderno, scritti con grande semplicità ed efficacia di stile, e può considerarsi uno dei maggiori rappresentanti della prosa narrativa araba contemporanea.
Le sue novelle (raccolte a tutt'oggi in sei volumetti, in cui era dapprima assai sensibile l ...
Leggi Tutto
IBN TIBBON, FAMIGLIA
CCesare Colafemmina
Nel corso dei secc. XII e XIII il mondo cristiano e il giudaismo provenzale ebbero accesso alla rigogliosa cultura scientifica e filosofica in lingua araba che [...] dell'etimo, a un accenno alla loro origine, sia essa la Bibbia, la Mishnah o il Talmud o, più spesso, il calco arabo che era servito da modello per il conio, creato dall'autore stesso o trovato nelle traduzioni a lui precedenti. L'informazione sul ...
Leggi Tutto
‛aṣabiyya Concetto («spirito di solidarietà») posto dal grande storico musulmano Ibn Khaldūn a fondamento della sua interpretazione dell’incivilimento umano, in base allo studio delle esperienze della [...] società araba beduina, e dei regni arabi e berberi dell’Africa settentrionale. ...
Leggi Tutto
GRIFFINI, Eugenio
Francesco Gabrieli
Arabista, studioso anche di turco, nato a Milano il 26 dicembre 1878, morto al Cairo il 3 maggio 1925. Autodidatta in lingue orientali, conseguì nel 1915 la libera [...] 1913, in massima parte fondato sui lavori dello Stumme e non senza difetti, e soprattutto l'edizione del testo arabo (con amplissima introduzione storico-letteraria) di quello ch'egli chiamò "Corpus iuris" (Maġū al-fiqh), attribuito all'imām zaidita ...
Leggi Tutto
Ziyad ibn Abihi
Governatore dell’Iraq e delle province orientali del califfato (m. al-Kufah 673), durante il regno dell’omayyade Mu‛awiya ibn Abi Sufyan. Di probabile origine non araba, di padre sconosciuto [...] i gradi dell’amministrazione omayyade, fino a essere riconosciuto ufficialmente da Mu‛awiya come fratellastro (665), ed essere chiamato Z. ibn Abi Sufyan; questo atto scatenò forte risentimento nella famiglia omayyade e nell’élite araba siriana. ...
Leggi Tutto
(ar. Alf laila wa laila) Titolo di una celebre raccolta anonima di novelle in arabo, ma di lontane origini indo-persiane, conosciuta in Europa ai primi del 18° sec. attraverso la libera traduzione francese [...] egiziano nel tardo Medioevo), altre ancora di scarso valore. Benché l’opera non rifletta in realtà il più autentico arabismo antico e medievale, la raccolta ha avuto in Europa immensa fortuna e resta comunque un classico della letteratura universale ...
Leggi Tutto
La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. Aritmetica e geometria
Menso Folkerts
Aritmetica e geometria
Le discipline matematiche del quadrivio
Tra il 500 e il 1100 ca., [...] inizi del XII. Con una certa frequenza, in tali testi, le nuove cifre erano indicate con denominazioni che talvolta tradivano l'origine araba (1=igin; 2=andras; 3=ormis; 4=arbas; 5=quinas; 6=cal[c]tis; 7=zenis; 8=temenias; 9=celentis); il sassolino ...
Leggi Tutto
L'invenzione dello zero
Angelo Guerraggio
L’invenzione dello zero
Lo zero è entrato relativamente tardi a far parte del linguaggio matematico – attraverso la civiltà indiana e poi la cultura araba – [...] latino, ebbe due edizioni: la prima appunto nel 1202, la seconda nel 1228. Fibonacci non è un semplice traduttore, dall’arabo al latino. Il Liber abaci si distingue nettamente da altre opere simili dello stesso periodo perché è stato scritto dopo un ...
Leggi Tutto
Cristiana Baldazzi
Pseudonimo del poeta siriano naturalizzato libanese ‛Alī Aḥmad al-Sa‛īd (n. Qassabīn, Laodicea, 1930). È stato tra i fondatori della rivista Ši῾r ("Poesia"), aperta alla sperimentazione [...] ., 1974-79, "La staticità e il movimento: uno studio sull'imitazione e l'innovazione nella cultura araba"), A. ha ripercorso le tappe della civiltà araba, dalla nascita del profeta Maometto ai giorni nostri. Tra le sue opere più recenti tradotte in ...
Leggi Tutto
MU‛ALLAQĀT
Michelangelo Guidi
Collezione di sette poesie arabe (qaṣīdah) di sette poeti famosi, probabilmente scelte perché tra le più lunghe e insieme più belle dell'antichità araba (solo due però [...] raccoglitore di poesie e anche abile forgiatore di falsi (morto nel 786-797 d. C., v. arabi, III, p. 845).
La raccolta, che ha avuto tra gli Arabi stessi una grande diffusione, è veramente adatta a dare un'idea adeguata dello stile della pura poesia ...
Leggi Tutto
arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...