MATHNAWĪ
Francesco GABRIELI
Ī Denominazione araba di una forma metrica di poesia, in cui ogni verso è composto di due emistichî rimanti fra loro, passata poi anche a designare i poemi soprattutto epici, [...] da essa derivate, come la turca ottomana e l'indostana. (La forma metrica e il genere sono quasi del tutto ignoti alla letteratura araba). Un mathnawī è già lo stesso Libro dei Re di Firdūsī, e inoltre i poemi di Niẓāmī, di Giāmī, e in genere tutti ...
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ḥikāya Genere letterario della letteratura araba, sorto tra 10° e 11° sec., che sotto forma narrativa tracciava piccoli quadri di vita contemporanea. L’unico autore di cui ci sia giunto un saggio è Abū [...] l-Muṭahhar al-Azdī, che scrisse nella prima metà dell’11° secolo ...
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Kabābī´sh Popolazione di lingua araba del Sudan. Vivono di pastorizia nomade (allevamento di cammelli, capre e bovini) nel Kordofān settentrionale e fino ai pressi di Kharṭūm. L’elemento K. era numeroso [...] fra i guerrieri e predoni musulmani che furono noti, nel Sudan orientale e in Eritrea, sotto il nome di Dervisci ...
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tarì Moneta aurea di origine araba. Intorno al Mille i califfi fatimiti di Sicilia emisero una gran quantità di t., ognuno corrispondente a un quarto del dīnār d’oro arabo e perciò detto quartiglio. Furono [...] poi coniati dai principi normanni di Amalfi e di Salerno. Con i re aragonesi apparve in Sicilia il t. d’argento del valore di 2 carlini; in seguito anche il doppio carlino del Regno di Napoli prese il ...
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QADAR
Carlo Alfonso Nallino
. Voce araba che, spesso accoppiata con il suo sinonimo qaḍā', si adopera nel linguaggio teologico dei popoli musulmani per designare il decreto di Dio ab aeterno circa gli [...] avvenimenti del mondo; rappresenta quindi una specie di predeterminazione divina degli atti umani, per la quale si veda islamismo, § 12 (XIX, p. 610) ...
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YŪSUF
SUF È la forma araba dell'ebraico Yôseph; il personaggio biblico fu noto a Maometto, che rinarrò la sua storia, con curiose deformazioni e fraintendimenti del racconto biblico, nella XII sūrah [...] del Corano, detta appunto Sūrat Yūsuf. Il nome si diffuse quindi nell'onomastica arabo-musulmana, e fu portato da varî personaggi, come, tra gli altri, il sultano almoravide Yūsuf ibn Tāshufīn e l'almoḥade Yūsuf Abū Ya‛qūb (sec. XI-XII). Anche il ...
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ṬŪQĀN, Fadwa
Francesco Gabrieli
Poetessa araba palestinese, nata a Nāblus nel 1920. Fu iniziata alla vita letteraria dal fratello Ibrāhīm (1905-41), valente poeta egli stesso, cui ella dedicò alla sua [...] Nāzik al-Malāika e la giordana Salmā al-Giayyūsī, Fadwa T. è oggi considerata la più alta voce poetica femminile dell'arabismo.
Bibl.: G. Canova, Due poetesse: Fadwa Tūqan e Salmā al-Khadrā'al-Giayyūsi, in Oriente Moderno, LIII (1973), pp. 876-93 ...
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. Parola araba significante "sicurezza, protezione" della vita e degli averi accordata a qualcuno che altrimenti sarebbe fuori legge, "salvacondotto". È vocabolo entrato nell'uso corrente della letteratura [...] e di precedenti stabiliti da Maometto nell'ultimo decennio della sua vita, in occasione delle sue lotte contro i pagani arabi; i tentativi fatti da J. Hatschek nel 1919 per vedervi anche influssi di diritto bizantino sono stati ampiamente confutati ...
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zara
Emilio Pasquini
Di origine araba (zahr, nome popolare del " dado "), è in D. affidato a un unico luogo della Commedia (dove si può anche leggere azara o azzara, più prossimo alle forme galliche: [...] cfr. Petrocchi, ad l.), in Pg VI 1 Quando si parte il gioco de la zara, / colui che perde si riman dolente, / repetendo le volte, e tristo impara; / con l'altro se ne va tutta la gente.
La deliziosa scenetta ...
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GINN
Giorgio Levi Della Vida
. Denominazione araba degli spiriti che popolano la natura e il cui influsso, ora benefico ora malefico, si esercita continuamente sulla vita umana. Il vocabolo è propriamente [...] è arricchita di nuovi elementi, analoghi anche se diversamente foggiati, nell'assimilazione di popoli diversi da parte della civiltà araba; dall'altro è la sistemazione teologica dei passi coranici nei quali si fa menzione dei ginn, dominata da uno ...
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arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...