Pittore e incisore (n. Palermo o Marsala - m. Alcamo 1692). Allievo di Pietro del Po, lavorò soprattutto a Roma, dove riprodusse a stampa le logge vaticane, gli affreschi dei Carracci in palazzo Farnese, opere di C. Maratta, C. Ferri, Pietro da Cortona. Dipinti dell'A. si trovano a Palermo, nelle chiese della Pietà, di S. Maria delle Vergini, di S. Cita ...
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Retore latino della seconda metà del 3º sec. d. C., di cui ci è giunto un trattatello di retorica (De figuris sententiarum et elocutionis), estratto dell'opera retorica di Alessandro Numenio con aggiunte di esempî ciceroniani, anche di orazioni perdute, e proprî. Da non confondersi con gli omonimi A. Galato, allievo del sofista Cresto di Bisanzio (circa il 200 d. C.) e l'altro A. di poco posteriore, ...
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Pittore ed architetto ungherese. Nato verso il 1350 a Regede (oggi Radkersburg in Austria), nel 1405 viveva ancora. Dipinse affreschi nelle chiese dell'Ungheria occidentale, l'antica Pannonia, a Velemér, [...] della chiesa parrocchiale di Mártonhely. Alcuni, per il suo nome, lo ritennero di origine italiana, ma il nome "Aquila", che risulta da iscrizioni latine, può essere anche la versione di un nome ungherese, o semplicemente un soprannome latino ...
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Polemista e teologo luterano, nato in Augusta il 7 agosto 1488, di buona famiglia. Studiò nella città natale e in Ulma; viaggiò in Svizzera e in Italia: in Roma, conobbe Erasmo. Nel 1510 è all'università di Lipsia, nel 1513 a Vittenberga, dove, il 3 marzo, è baccelliere. Dopo essere stato, come cappellano militare, in Francia, lo ritroviamo curato di Jengen presso Augusta (1516) e in lotta, per le ...
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Pittore e architetto ungherese (n. Regede 1350 circa - m. dopo il 1405). Fu ritenuto da alcuni di origine italiana, ma il cognome potrebbe essere la versione latina di un nome ungherese. Vero è che il suo stile rivela influssi della pittura dell'Italia settentrionale. Nei suoi affreschi di Furnicse, la sua opera maggiore, si afferma un vivo senso del movimento, una ricerca spontaneamente narrativa ...
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Traduttore in greco della Bibbia, vissuto nel 2º sec. d. C. sotto l'imperatore Adriano. Pagano originario del Ponto, si convertì al giudaismo e fu discepolo in Palestina di Rabbī Aqībā. Della sua versione strettamente letterale dell'Antico Testamento, adottata dai giudei ellenizzati in sostituzione di quella dei Settanta e largamente utilizzata anche da s. Girolamo, ci sono giunti solo alcuni frammenti ...
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Teologo luterano (Augusta 1488 - Saalfeld 1560), in relazione con Fr. v. Sickingen; si recò nel 1524 a Wittenberg e con la sua conoscenza dell'ebraico aiutò Lutero nella traduzione della Bibbia; parroco (1517) e "superintendente" (vescovo, 1528) a Saalfeld (Turingia), polemizzò con Osiandro e G. Major ...
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Scultore, originario dell'Aquila, del quale si hanno notizie certe solo per gli anni 1455-58, quando era pagato per lavori all'Arco di Alfonso d'Aragona in Castel Nuovo a Napoli. Pare fosse stato discepolo [...] di Donatello a Firenze (1435-43 ?), e fosse anche pittore. La sua personalità è ancora del tutto problematica, per la mancanza di opere sicure: ad A. sono stati tuttavia attribuiti il fregio con putti ...
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Teologo francescano (Aquila 1300 circa - Trivento 1361), fu provinciale dei minori in Toscana (1334 circa) e più tardi (1346) inquisitore a Firenze, dove fu spesso in conflitto con le autorità civili. [...] Nel 1347 fu elevato alla sede vescovile di S. Angelo dei Lombardi e l'anno successivo trasferito a quella di Trivento. È autore di un commento alle Sentenze. Per la sua fedeltà al pensiero di Duns Scoto ...
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aquila
àquila s. f. [lat. aquĭla]. – 1. a. Nome di varî uccelli rapaci diurni della famiglia accipitridi, appartenenti sia al genere Aquila sia ad altri generi. La specie più nota, e a cui più spesso ci si riferisce nell’uso comune, è l’a....
aquilano
agg. e s. m. (f. -a). – Della città e provincia dell’Aquila, capoluogo dell’Abruzzo; abitante, originario o nativo dell’Aquila. Dialetto a. (o, come s. m., l’aquilano), la varietà dialettale parlata nella zona dell’Aquila, che presenta...