ZANOBI da Strada
Valentina Rovere
ZANOBI (Zenobi, Zenobio) da Strada. – Nacque nel 1312 a Strada dell’Impruneta, a qualche chilometro da Firenze, da Giovanni di Domenico Mazzuoli da Strada (che non [...] due testimoni più significativi, latori entrambi di testi estremamente rari: il codice 29.2 dell’inizio del XIII secolo con Apuleio (Apologia; Metamorphoseon libri; Florida) e il manoscritto 68.2 della fine dell’XI secolo che tramanda, oltre ai testi ...
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intelligibile
Alfonso Maierù
Occorre solo nel Convivio e vale " che può essere compreso ", " che è oggetto d'intelligenza ", ma anche " che può comprendere ", " che comprende ".
Il primo valore è maggiormente [...] , omnibus eum naturis visibilibus et corporalibus, intellegibilibus vero et spiritalibus, omnibus mutabilibus praeferunt ", e anche lo ps. Apuleio Asclepius XXXIV (ediz. Goldbacher, Vienna 1876, 56) " His ergo sic se habentibus, o Asclepi et vos, qui ...
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L'asino è classificato nell'ordine dei Perissodattili, nella famiglia degli Equidi (v.), ascritto al genere Equus, e al sottogenere Asinus, del quale fanno anche parte gli Zebrati (sottogenere Hippotigris), [...] con un asino", "razza d'asino"; cfr. però G. Pasquali, in Studî ital. di filol. class., n. s., VII, p. 46). Apuleio parla a sua volta di una donna innamorata di un asino, in termini che denunciano l'ebrea o la cristiana, spregiatrice degli dei, e ...
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NOVELLA
Bruno LAVAGNINI
Ferdinando NERI
Salvatore ROSATI
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. Impossibile definire con sufficiente precisione la novella, che nei varî tempi e paesi assume aspetti diversi. Accenneremo qui ai fatti [...] adattate a uno scopo morale, o intercalate nei romanzi satirici, in Petronio (Matrona di Efeso, Fanciullo di Pergamo) e in Apuleio (p. es. IX, 5-7; IX, 17-21; IX, 24). Un'elaborazione letteraria pretensiosa esse trovano talvolta nell'epistolografia ...
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Scrittore africano del sec. IV-V d. C.; nativo di Madaura, secondo Cassiodoro, di Cartagine, secondo la soscrizione del codice di Bamberga. Certamente la metropoli africana dovette attirarlo a sé e ivi [...] quantità; il prosatore non ha né garbo né grazia, è fuori d'ogni tradizione, salvo quel che c'è di meno buono in Apuleio e negli scrittori del suo paese. Il nuovo urta con l'antico, il volgare col ricercato e il raffinato, l'espressione poetica con ...
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Vedi SABRATHA dell'anno: 1965 - 1997
SABRATHA (Sabrătha, Σαβράϑα)
P. Romanelli
Città della costa della Tripolitania, nata da un emporio fenicio verosimilmente già nella prima metà del I millennio a. [...] Antonino Pio. Intorno al 158 fu celebrato a S., avanti al tribunale del proconsole Claudio Massimo, il processo contro Apuleio che, accusato di magia, si difese con l'Apologia, scritto interessante e divertente, nel quale si riflettono aspetti della ...
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Caronte (Carón)
Francesco Vagni
Nome del demonio guardiano dell'Inferno e nocchiero dell'Acheronte (If III 70-136).
Per quanto non compaia nell'Odissea, C., divinità ctonia minore, è misteriosa figura [...] interruttrice ", che s'incontra più di rado " nello stile sublime che non in Plauto, nelle lettere di Cicerone, in Apuleio ecc. ". Al contrario Virgilio, dopo la descrizione del vestibolo dell'Orco con le personificazioni dei mali e delle sciagure ...
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Umanista, nato nel 1417 a Vigevano, donde si denominò Vigevius o Vigerius, morto a Roma nel 1475. Si recò verso il 1435 all'università di Parigi; nel 1440 era a Mantova alla scuola di Vittoriano, dove [...] (opere autentiche e spurie), Cesare, Ovidio, Livio, Plinio (Nat. Hist.), Lucano, Quintiliano, Svetonio, Silio Italico, Gellio, Apuleio.
Bibl.: C. de' Rosmini, Idea dell'ottimo precettore, Bassano 1801, pp. 420-27; F. Fossati, Nuovi particolari ...
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PITAGORA (Πιϑαγόρας, Pythagŏras)
G. Becatti
Filosofo e matematico, figlio di Mnesarco, nato a Samo nella prima metà del VI sec. a. C. Apollodoro colloca la sua acmè nel 532-531 a. C. Fu scolaro di Ferecide [...] e morale. Con l'affermarsi del neo-pitagorismo P. viene sempre più avvicinato ad Apollo.
A Samo secondo una tradizione riferita da Apuleio (Florida, xv, 51, p. 17, 4 Kr.) si indicava erroneamente come immagine di P. una statua di citaredo, che altri ...
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Alle origini delle moderne letterature europee, ampio scritto in lingua volgare, dapprima in versi poi anche in prosa, che narra avventure eroiche in margine alla storia o di pura invenzione; così nel [...] . La Francia del Rinascimento ebbe il suo grande r. nel Gargantua et Pantagruel di F. Rabelais. Larga fortuna ebbe il romanzo di Apuleio, di cui l’Asino d’oro di A. Firenzuola è una versione assai libera; i romanzi greci di Eliodoro, di Achille Tazio ...
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romanzo2
romanżo2 s. m. [dal fr. ant. romanz, uso sostantivato dell’agg. precedente]. – 1. a. Nel periodo delle origini delle letterature moderne, ampio scritto in lingua volgare, in prosa e in versi, diretto a dilettare il lettore col racconto...
-astro
– Suffisso già presente nel latino classico e tardo, nelle forme -aster o -astra o -astrum per i sost. e -aster per gli agg., di incerta origine ma prob. mediterranea (cfr. anche gr. κήλαστρος o κήλαστρον o κηλάστρα «celastro, agrifoglio»),...