Aprassia
Bruno Callieri
L'aprassia (dal greco ἀπραξία, "inerzia", composto da ἀ- privativo e dalla radice del verbo πράσσω, "operare") può essere definita come l'incapacità di compiere un movimento [...] movimenti: per es., il paziente non può riprodurre un modo, anche semplice, di disporre dei fiammiferi o dei dadi. L'aprassia consegue il più sovente a lesioni cerebrali localizzate, specie lesioni vascolari e tumori, ma può anche essere sintomo di ...
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sindrome di Balint
Sindrome neuropsicologica conseguente a lesione bilaterale della porzione di corteccia cerebrale posta a cavallo tra il lobo parietale e quello occipitale. Essa comporta quattro sintomi: [...] sguardo); (b) atassia ottica o visuo-motoria; (c) deficit di attenzione; (d) deficit della valutazione delle distanze. L’aprassia dello sguardo consiste nel fatto che il paziente non riesce più a effettuare movimenti oculari intenzionali per seguire ...
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Patologia degenerativa del sistema nervoso caratterizzata da un quadro di demenza presenile o senile, descritta per la prima volta nel 1909 dallo psichiatra tedesco Alois Alzheimer (Marktbreit 1864 - Breslavia [...] progressiva della memoria (amnesia) e da deficit cognitivi delle funzioni del linguaggio (afasia), dei movimenti finalizzati (aprassia) e del riconoscimento di oggetti e persone (agnosia). Dal punto di vista neuropatologico, a livello macroscopico ...
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NEUROSCIENZE
Antonio R. Damasio
Francesco Clementi
Vincenzo Bonavita e Simone Sampaolo
Autocoscienza di Antonio R. Damasio
Sommario: 1. Introduzione. 2. La creazione delle immagini nella mente. a) [...] psichiatria a Praga, che descrisse l'atrofia corticale lobare o malattia di Pick e compì studi fondamentali sull'aprassia; Giovanni Mingazzini, direttore di un laboratorio di neuropatologia e in seguito professore di neurologia e psichiatria a Roma ...
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Demenza
Luigi Amaducci
Mario Falcini
Il termine demenza, derivato del latino demens, "uscito di mente", che nel linguaggio comune indica spesso genericamente stati di infermità mentale o insensatezza, [...] tempo e nello spazio, l'incapacità a utilizzare gli oggetti o a comunicare attraverso i gesti un contenuto simbolico (aprassie), a riconoscere oggetti e volti familiari (agnosie), sono di solito sintomi aggiuntivi, che si presentano con una rapidità ...
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Neuroscienze. Basi biologiche dell'intelligenza
Carlo Caltagirone
L'intelligenza è uno dei costrutti psicologici più ardui da definire e sintetizzare. Una definizione operativamente valida la descrive [...] le prestazioni non sono legate all'esistenza di un fattore generale ma all'interferenza di disturbi strumentali (agnosia, aprassia, afasia) che danneggiano uno o più tipi di performance.
Nella valutazione del deterioramento intellettivo si pongono ...
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Schema corporeo
Carlo Loeb
Per schema corporeo si intende l'immagine spaziale che ogni uomo ha del proprio corpo. Il concetto fa riferimento a una funzione complessa di sintesi che permette di riconoscere [...] rispetto ad altri tipi di stimolo. Spesso il quadro è associato ad afasia sensoriale, turbe dello schema corporeo e aprassia. Si ritiene che il disturbo sia riferito ad alterazione dello schema corporeo con lesione nell'emisfero dominante, anche se ...
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aprassia
aprassìa s. f. [dal gr. ἀπραξία «inerzia», comp. di ἀ- priv. e tema di πράσσω «operare»]. – In medicina, incapacità di eseguire movimenti che tendano a un preciso scopo (per es., accendere una sigaretta), pur essendo integre l’intelligenza...
aprassico
apràssico agg. e s. m. (f. -a) [der. di aprassia] (pl. m. -ci). – Relativo all’aprassia, affetto da aprassia: sindrome a.; un soggetto a., e, come sost., è un a., gli aprassici.