trascendentale Nel linguaggio della filosofia scolastica, attributo di proprietà o attributi, che sono al di sopra di tutte le categorie, sorpassando in estensione tutti quanti i generi. In I. Kant il [...] dell’esperienza. In particolare, in Kant, principi t. sono le leggi del pensiero, in quanto regole della conoscenza; appercezione t., o pura, o originaria, è la rappresentazione ‘io penso’ (l’autocoscienza), la quale, mentre condiziona e accompagna ...
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PREMESSA
Guido Calogero
. Il termine latino praemissa corrisponde al greco, πρότασις, e designa ciascuno dei due giudizî che è necessario "premettere" o "presupporre" per poter da essi dedurre la conclusione [...] immediate" (προτάσεις ἄμεσοι), perché non mediate da una precedente deduzione dianoetica, ma immediatamente attinte dall'appercezione noetica dell'intelletto. Alla natura delle premesse: si riferiscono varie regole sillogistiche, quali, per es ...
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esternalismo/internalismo
– La nozione di esternalismo (externalism), usata in contrapposizione a quella di internalismo (internalism), si è sviluppata principalmente in merito ai dibattiti sulla filosofia [...] interne al soggetto (per es. il cogito cartesiano), riconducendo la conoscenza, anche sensibile, del mondo esterno all’appercezione di stati di coscienza (H. Kornblith, ed., Epistemology: internalism and externalism, 2001; L. Bonjour, E. Sosa ...
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MADINIER, Gabriel
Marco M. Olivetti
Filosofo francese, nato a Lione l'8 luglio 1895, morto ivi il 12 dicembre 1958. Dopo aver insegnato filosofia nei licei (1923-40) e aver ottenuto il dottorato di [...] , costitutivo degli oggetti: il movimento corporale preriflessivo non è ancora specificamente umano. D'altro canto l'appercezione interna non raggiunge direttamente l'io, perché lo apprende solo, regredendo, al livello delle oggettivazioni che ...
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Indologo e studioso del fenomeno religioso (Dessau 1823 - Oxford 1900), figlio di Wilhelm. Fondò la cosiddetta scuola di mitologia comparata, sulle basi della comparazione linguistica. Le sue idee determinarono [...] ), la cui formazione, quando si tratta di divinità, si articola in due fasi essenziali. Nella prima si ha l'appercezione diretta di fenomeni naturali (naturismo), onde si costituiscono singole «figure» mitiche, che per M. sono offerte soprattutto dai ...
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Filosofo accademico vissuto dal 315 al 240 circa a. C., successore di Cratete nella carica di scolarco e fondatore della cosiddetta "seconda" (o "nuova") Accademia. Si manifesta con lui il caratteristico [...] , lo scetticismo di Arcesilao preferisce rivolgersi contro il dogmatismo stoico, combattendone le dottrine della κατάληψις ("appercezione") e della συγκατάϑεσις ("assenso", come riconoscimento della realtà del dato della conoscenza), e mantenendo ...
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Psicologicamente è definita l'atto per cui delle molte rappresentazioni (campo della coscienza) una o poche acquistano chiarezza e distinzione entrando nel fuoco della coscienza. Il Galluppi la distingue [...] i contenuti fuori di quello osservato vengono inibiti. Il Wundt attribuisce questo compito di inibizione al centro di appercezione localizzato nella regione frontale del cervello; è però da osservarsi che, se una inibizione reciproca di contenuti di ...
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Monadologia (Lehrsatze uber die Monadologie, Principia philosophiae)
Monadologia
(Lehrsätze über die Monadologie, Principia philosophiae) Opera (1720) di G. Leibniz che vi espone succintamente il proprio [...] (ciò che viene comunemente chiamato ‘materia’) le percezioni si strutturano lungo una gradualità crescente come consapevolezza (appercezione), memoria e ragione. È a quest’ultimo livello che gli atti riflessivi si innalzano dalle verità di ...
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MANSEL, Henry Longueville
Guido Calogero
Pensatore inglese, nato a Cosgrove (Northamptonshire) il 6 ottobre 1820, morto a Oxford il 31 luglio 1871. Lettore di teologia metafisica e morale e poi professore [...] sussistendo solo per ciò che concerne le forme trascendentali dell'esperienza. Tuttavia l'autocoscienza, in quanto immediata appercezione del proprio esser consapevoli, rivela un possesso assoluto del suo oggetto: il M. giunge quindi a considerare ...
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IMMAGINAZIONE
Guido CALOGERO
. Termine filosofico, in genere di pertinenza della psicologia elementare, ma talora fatto oggetto di più importanti determinazioni speculative. Nel mondo antico il concetto [...] è per il Kant la facoltà trascendentale che rende possibile la prima unificazione dei dati intuitivi nell'unità dell'appercezione, e quindi l'intervento sistematore delle categorie: essa è con ciò una facoltà intermedia fra quelle del senso e ...
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appercezione
appercezióne s. f. [dal fr. aperception, der. di apercevoir «percepire» (che a sua volta è der. di percevoir, dal lat. percipĕre «percepire»)]. – In filosofia, termine introdotto da Leibniz per indicare la percezione di una percezione,...