Il cinema: ricezione, riflessione, rifiuto
Dario Edoardo Viganò
Il cinema, la modernità e la doppia pedagogia della Chiesa
L’atto solenne che sancisce il legame, complesso e mai del tutto al riparo [...] spettacoli del cinematografo, ed ora anche nelle audizioni radiofoniche, le quali moltiplicano e facilitano per così dire ogni e se l’affiatamento tra chi parla e chi sta all’apparecchio è perfetto e continuo, così da non disturbare mai l’ordine ...
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Santi d'Italia
Tommaso Caliò
Le origini
In un articolo pubblicato sulle pagine de «La Civiltà cattolica» nel gennaio del 1861, Carlo Maria Curci descriveva le asprezze naturali della penisola italiana [...] Gran Re, avesse avuto a sua disposizione un apparecchio radiotelefonico, se ne sarebbe giocondamente servito per Isola, Abbassa la tua radio per favore... Storia dell’ascolto radiofonico nell’Italia fascista, Scandicci 1990, pp. 143-202, e su ...
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Voci e immagini della fede: radio e tv
Federico Ruozzi
Nuove forme di comunicazione religiosa crescono
Media di massa per una società di massa: modernizzazione dell’antimodernismo
L’annuncio del messaggio [...] l’irruenza di p. Lombardi, espressa nei suoi Quaresimali radiofonici, lo portarono a essere definito il «microfono di Dio esempio alle critiche avanzate da don Milani sul possesso dell’apparecchio televisivo da parte del sacerdote o sul suo uso da ...
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L'immagine del corpo nei nuovi media
Antonio Costa
Roy Menarini
Fra il 19° e il 20° secolo, l'avvento e la diffusione di nuove forme di comunicazione, soprattutto visiva, quali la fotografia, il cinema, [...] studi che lo portarono alla messa a punto dello sfigmografo, apparecchio per la registrazione su carta dei battiti del polso, alla ' nei cartelloni e un corpo assente nel messaggio radiofonico) sotto il fascismo risente dell'ideologia dominante, e ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
Dal telefono alla radio (e ritorno?)
Gabriele Balbi
Due media, due idee
Telefono e telegrafia senza fili (abbreviata in Italia come tsf, ma conosciuta anche come wireless) comparvero a distanza di pochi [...] occorreva più essere telegrafisti abili nella ricezione dell’alfabeto Morse per far parte di un’audience radiofonica, ma il semplice possesso dell’apparecchio e l’abilità di sintonizzarlo poteva ora far entrare l’ascoltatore in un universo di voci ...
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La musica nell’era digitale
Franco Fabbri
L’alta fedeltà come fenomeno di massa
Il pubblico iniziò ad associare l’aggettivo digitale al suono e alla musica negli anni Settanta del secolo scorso. Gli [...] Tape) della Sony, nel 1987. Si trattava di un apparecchio costoso che aveva però il vantaggio di registrare con gli stessi in condizioni di attesa molto simili a quelle dell’ascolto radiofonico, e questo implica non poche volte la scoperta di brani ...
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Cinegiornale
Serafino Murri
Forma di cinema documentario dal taglio giornalistico, organizzata in rassegne di notizie dalla cadenza periodica, in genere settimanale, con intenti d'informazione e di [...] il 1896, grazie al produttore e commerciante di apparecchi fotografici Robert William Paul e al suo Theatrograph ( sul valore divulgativo del nuovo mezzo espressivo a scapito di quello radiofonico fu il leader sovietico V.I. Lenin, che già nel 1918 ...
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radiofonico
radiofònico agg. [der. di radiofonia] (pl. m. -ci). – Che concerne la radiofonia: apparecchio r.; stazione r.; effettuato per mezzo della radiofonia: trasmissione r.; messaggio radiofonico. ◆ Avv. radiofonicaménte, per mezzo della...
radio1
ràdio1 s. f., invar. – 1. Forma abbreviata, e molto più com. nell’uso corrente, di radiofonia e radiotelegrafia (talvolta anche di radiotecnica): l’invenzione della r.; la storia, i progressi della r.; mediante la r. sono collegati...