Si chiamano proclitiche quelle parole (di solito ➔ monosillabi) che, non avendo accento autonomo, si appoggiano prosodicamente alla parola seguente, detta ospite, formando con essa un’unità accentuale [...] per vocale, l’articolo compare in forma ridotta (o elisa; ➔ elisione), in alcuni casi anche graficamente unito con l’ospite da ➔ apostrofo: l’amico, un’anima, ecc. La forma ridotta è oggi in genere limitata al singolare, mentre è obsoleta al plurale ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] ce «questo» e cette «questa» sono aggettivi.
La forma sto (sti, sta, ste; queste forme sono talvolta scritte con apostrofo iniziale, a marcare la caduta di una sillaba: ’sto, ’sta, ecc.) è la forma abbreviata dell’aggettivo questo: estremamente ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] ). Più frequente nell’uso comune il ➔ troncamento davanti a vocale; a tal proposito va ricordato che qual non ha mai l’➔apostrofo, neppure quando si riferisca a un sostantivo femminile:
(10) qual è il tuo amico / la tua amica?
Come pronome, quale ha ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] lingua italiana, ormai costellata di errori di sintassi, ortografia e punteggiatura (sempre più frequenti errori quali l’apostrofo in casi come un’altro, la virgola che separa il soggetto dal predicato, ecc.), forestierismi, dialettalismi, asperità ...
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L’impiego e la crescente diffusione della rete telematica Internet ha portato effetti importanti anche sugli usi linguistici dei suoi utilizzatori (detti talvolta, scherzosamente, internauti).
Nel trattare [...] soprattutto nella distinzione sempre meno rispettata tra accenti acuti e gravi (o tra forme accentate e no) e nell’uso dell’apostrofo: forme come si (affermazione, in luogo di sì), ne (negazione, per né), se (in luogo di sé), pò (anziché po’; tra ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] , ma una Università accanto a un’Università).
Questo quadro può contribuire a spiegare, per analogia, l’indebita estensione dell’apostrofo sia dopo qual in qual è, sia dopo il maschile un, dove è relativamente estesa, come pure la sua saltuaria ...
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apostrofo
apòstrofo s. m. [dal lat. tardo apostrŏphus, gr. ἀπόστροϕος, propr. «vòlto indietro», der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – Segno grafico in forma di virgoletta (’), che nell’ortografia italiana si adopera normalmente per indicare...
apostrofare1
apostrofare1 v. intr. e tr. [dal lat. tardo apostrophare, der. di apostrŏphe «apostrofe»] (io apòstrofo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere), letter. Fare un’apostrofe, rivolgere un’apostrofe a qualcuno. 2. tr. Rivolgere animatamente...