Nato poco prima del 1260, in Firenze, è contemporaneo di Dante, anzi gli è compagno di fede e di sventura, sebbene più aderente alla tradizione guelfa e non proscritto dai Neri. Esordì poeta, perché probabilmente [...] l'egemonia fiorentina dopo la vittoria su Arezzo si affermava agli opposti confini di Toscana; il secondo priorato, che giusta l'apostrofe dantesca non giunse a mezzo novembre, e cioè non durò l'intero bimestre, fu l'ultimo di parte bianca; anzi nei ...
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arte
Fernando Salsano
. In senso lato, significa " attività ", e propriamente l'attualizzarsi di una potenza nell'operare: If XI 100 natura lo suo corso prende / dal divino 'ntelletto e da sua arte [...] lume degli altri poeti ' ", Chimenz) che appare come la più ovvia, ma è tanto limitativa da compromettere la relazione che l'apostrofe non può non avere - come sempre nel rapporto D.-Virgilio - con il contesto del momento particolare. Essa è la prima ...
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GAGLIARDI, Luigi
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Venezia il 5 ott. 1817 da Antonio, veronese, e da Luisa Ciappi, senese. Entrambi i genitori erano modesti ma apprezzati comici, passati per [...] a recitare con lei la Francesca da Rimini di S. Pellico, si diede a declamare davanti a un pubblico entusiasta l'apostrofe all'Italia vietata dalla censura, per cui fu imprigionato nel castello di Mantova. Liberato, tornò al teatro in Piemonte, dove ...
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scaldare
Andrea Mariani
Del verbo, che vanta un discreto numero di occorrenze (tredici, di cui dieci nella Commedia), un primo uso proprio è in If XXIX 74 Io vidi due sedere a sé poggiati, / com'a scaldar [...] quanto luogo torrido per antonomasia (cfr. l'Etïopo di Pg XXVI 21).
Il passaggio dagli usi propri ai traslati è riscontrabile nell'apostrofe di Virgilio al sole: Tu scaldi il mondo, tu sovr'esso luci... (Pg XIII 19). Infatti il sole è simbolo della ...
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tempia
Alessandro Niccoli
Un diretto riferimento alle due regioni temporali si ha nella descrizione della metamorfosi di Francesco Cavalcanti che, dopo aver assunto la forma umana in tutto il corpo [...] Si noti inoltre come questo sia l'unico caso di uso del sostantivo al singolare.
Ha valore metaforico anche nell'apostrofe agli uomini i quali, distogliendo i loro cuori dai beni celesti, si lasciano attrarre dalle vanità terrene: Ahi anime ingannate ...
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OSSIAN
Mario PRAZ
Nome comunemente dato a Oisín, leggendario guerriero e bardo gaelico, figlio di Finn (Fingal), che si suppone vissuto nel III secolo d. C. Col nome di "ciclo di Ossian" si designano [...] , le cui Scènes Champêtres (1782) combinano l'influsso di O. con quello degl'idillî del Gessner. Grande fortuna ebbero le apostrofi ossianiche al sole, alla luna, alla stella della sera, e i numerosi paragoni tolti al mondo siderale: passi ispirati a ...
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Paolo, santo (Paulo; Polo)
Angelo Penna
Giovanni Fallani
Apostolo e martire. Una parte notevole della sua vita e della sua intensa attività missionaria è descritta negli Atti degli Apostoli. Scarse [...] e XXIV 63. L'attività missionaria è ricordata solo nell'ultimo testo (che mise teco Roma nel buon filo; si riporta l'apostrofe di D. a s. Pietro). La notizia può intendersi nel senso degli eruditi moderni; costoro ammettono in genere che tutti e due ...
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PIAVE, Francesco Maria
Antonio Rostagno
PIAVE, Francesco Maria. – Librettista, nacque a Murano (Venezia) il 18 maggio 1810, figlio di Giuseppe (vetraio, podestà di Murano dal 1808 al 1816) e di Elisabetta [...] dell’imperatore Ferdinando I a Venezia e alla tipografia Antonelli (15 ottobre 1838), Piave gli recitò un sonetto; l’apostrofe all’«Alto Signore» alludeva all’apertura liberale, che molti italiani speravano allora dal sovrano (a Ferretti, 24 ottobre ...
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Fava, Guido
Fabrizio Beggiato
Maestro di grammatica e notaio bolognese; nato prima del 1190 e morto poco dopo il 1243. Nel 1210 insegnava nello Studio di Bologna e probabilmente, in seguito, fu anche [...] membri terminanti con il cursus tardus (túo Floréntia) e il cursus planus (secúndus adívit), la metafora nella prima parte, l'apostrofe e la personificazione di Florentia, la transsumptio di Carlo di Valois in Totila secundus. Da notare però che se D ...
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prosopopea
Francesco Tateo
Figura retorica consistente nell'attribuire a cose inanimate o a concetti astratti prerogative proprie della persona umana, facendoli parlare e rivolgendo loro la parola. [...] quali anche parla secondo lo schema classico della p. (vv. 31-36).
Altrove la p. può più agevolmente catalogarsi come apostrofe (v.), poiché D., per la stessa struttura teologica e religiosa della sua opera, evita di dar ampio sviluppo alle finzioni ...
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apostrofe
apòstrofe s. f. [dal lat. apostrŏpha, apostrŏphe, gr. ἀποστροϕή, der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – 1. Figura retorica per la quale chi parla interrompe d’un tratto la forma espositiva del suo discorso per rivolgere direttamente...
apostrofare1
apostrofare1 v. intr. e tr. [dal lat. tardo apostrophare, der. di apostrŏphe «apostrofe»] (io apòstrofo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere), letter. Fare un’apostrofe, rivolgere un’apostrofe a qualcuno. 2. tr. Rivolgere animatamente...