fiso
Freya Anceschi **
S'incontra sedici volte, sempre in poesia e, a eccezione di If IV 5 e Pd XXIII 9, XXIX 9, sempre in rima. Ha di solito valore avverbiale, di " fissamente ", " intensamente "; [...] mia da quelle dee, / perch'io udi' da loro un " Troppo faso! " potrebbe essere aggettivo se, anziché sottintendere nell'apostrofe " Troppo fiso! " rivolta a D. dalle virtù teologali il verbo ‛ guardi ' o ‛ contempli ', come crede la maggior parte dei ...
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affannare
Occorre soltanto in poesia (sette volte). In senso proprio, in If 122, la locuzione lena affannata, dove il participio, con valore aggettivale, si riferisce alla frequenza del respiro. Negli [...] riferito all'anima, come in due luoghi della Commedia particolarmente commossi: If V 80 O anime affannate (con valore aggettivale), apostrofe di D. a Paolo e Francesca; e Pg II 111, con riferimento all'anima stessa di D., reduce dal doloroso viaggio ...
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Poeta latino (sec. 5º d. C.), nato in Gallia (a Poitiers, o a Tolosa, o a Narbona) da Lacanio che fu governatore di Tuscia e Umbria. Fu praefectus urbi nel 414; imbarcatosi (417) a Portus Augusti per tornare [...] la bellezza e la grandezza di Roma, che egli sente con animo pagano, avverso al cristianesimo; in una lunga (I, 47-164) apostrofe a Roma è il verso (63) che la esalta come unica patria di genti di ogni terra: fecisti patriam diversis gentibus unam. ...
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Lucca
Michele Messina
Pier Vincenzo Mengaldo
Isa Barsali Belli
– È ricordata da D. in VE I XIII 1 a proposito di Bonagiunta, citato tra i poeti toscani che mostrano di arrogarsi l'onore del volgare [...] Interminelli col capo sì di merda lordo, / che non parëa s'era laico o cherco, il quale, battendosi la zucca, risponde all'apostrofe di D.: Qua giù m'hanno sommerso le lusinghe / ond'io non ebbi mai la lingua stucca (If XVIII 116-126). Nella bolgia ...
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passare [passe, II singol. indic. pres.]
Alessandro Niccoli
Presenta un numero abbastanza alto di occorrenze, distribuite in modo uniforme in tutte le opere: Vita Nuova 29; Rime 10; Convivio 20 (21 [...] in connessione con episodi centrali per l'intelligenza della trama del libello, quali gl'incontri di D. con Beatrice e l'apostrofe rivolta ai pellegrini in viaggio verso Roma: III 1 questa mirabile donna... passando per una via, volse li occhi verso ...
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COSTANTINO Siculo
Rosario Anastasi
Nacque in Sicilia, forse verso la metà del sec. IX.
Unica fonte di informazione circa l'esistenza di questo personaggio sono le inscriptiones, riportate dai manoscritti [...] da insopportabile dolore, così cantò". Nella composizione il lamento per la morte dei parenti si congiunge con l'esasperata apostrofe ai barbari, perché si affrettino a distruggere la sua patria (vv. 25 s., 105 s.).Questo secondo elemento indurrebbe ...
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Clemenza d'Asburgo, regina titolare di Ungheria
Enzo Petrucci
Figlia di Rodolfo, re dei Romani, nacque presumibilmente intorno al 1272.
Era una bambina quando il papa Gregorio X, a cui stava particolarmente [...] visione, sia a quello della composizione del canto, non potrebbe essere indirizzata che alla figlia allora in vita. Ma l'apostrofe è una figura retorica per sua natura atemporale e perciò il poeta può benissimo essersi indirizzato a C. d'Asburgo ...
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voto (agg.)
Alessandro Niccoli
Aggettivo che qualifica ciò " che non contiene nulla ", " che non ha nulla dentro di sé "; ricorre prevalentemente in funzione attributiva e, in poesia, quasi sempre in [...] borse son rimaste vote (Fiore CXV 4). Con un'accezione ancor più estensiva (" priva di cavaliere ") è presente nell'apostrofe all'Italia, metaforicamente raffigurata come una cavalla: Pg VI 89 Che val perché ti racconciasse il freno / Iustiniano se ...
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difesa (difensa)
Fernando Salsano
Significa l'atteggiamento o l'opera intesa a impedire che persona o cosa ricevano offesa; in Pd XIV 116 l'ombra che, per sua difesa, / la gente con ingegno e arte acquista, [...] Pd XXVII 57 o difesa di Dio, perché pur giaci?, dove va notato che nel salmo che ispira l'espressione (43, 23) l'apostrofe è rivolta direttamente a Dio, mentre D. la rivolge all'opera di Dio (" non vale propriamente Vendetta, ma congiunge i sensi del ...
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Introduzione, discorso introduttivo a un’opera. Può essere parte di questa, come ogni prefazione o introduzione, oppure autonomo, come per es. i p. ai Vangeli e quelli alle epistole di s. Paolo.
Nella [...] incarico di manifestare i propositi artistici, le ragioni poetiche dell’autore. Nella commedia dell’arte il p. era una apostrofe al pubblico pronunciata dalla prima attrice per salutare e ingraziarsi la città e gli spettatori e annunciare l’argomento ...
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apostrofe
apòstrofe s. f. [dal lat. apostrŏpha, apostrŏphe, gr. ἀποστροϕή, der. di ἀποστρέϕω «volgere altrove»]. – 1. Figura retorica per la quale chi parla interrompe d’un tratto la forma espositiva del suo discorso per rivolgere direttamente...
apostrofare1
apostrofare1 v. intr. e tr. [dal lat. tardo apostrophare, der. di apostrŏphe «apostrofe»] (io apòstrofo, ecc.). – 1. intr. (aus. avere), letter. Fare un’apostrofe, rivolgere un’apostrofe a qualcuno. 2. tr. Rivolgere animatamente...