Vepsi Popolazione ugrofinnica, stanziata nel territorio compreso fra le rive occidentali del Lago Onega e i corsi dello Svir´ e dell’Ojat´. Pur conservando nel folclore e nelle credenze tracce dell’antica [...] ugrofinniche, è caratterizzato dai seguenti tratti: nella fonetica, la perdita totale dell’armonia vocalica e l’apocope delle vocali finali originarie; nella morfologia, l’uso fortemente limitato dei suffissi possessivi; nel lessico la presenza ...
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Contrariamente a ciò che avviene per altre lingue (per es., francese, tedesco, inglese), non è abituale periodizzare l’italiano. Tuttavia il concetto di italiano antico, opposto a quello di italiano moderno [...] no l’ardiscon» l’assenza della -n finale va interpretata probabilmente come una sua assimilazione alla l successiva [nolːarˈdiskon]. L’apocope delle vocali finali di parola -e, -i e -o dopo l- e r- prima di consonante nello stesso sintagma (qui recar ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] , pp. 49-72.
Maffei Bellucci, Patrizia (1977), Lunigiana, in Cortelazzo [poi] Zamboni vol. 9º/1.
Marotta, Giovanna (1995), Apocope nel parlato di Toscana, «Studi italiani di linguistica teorica e applicata» 24, pp. 297-322.
Nesi, Annalisa (1979-1980 ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] l’iniziale di parole come [pː]iù, [kː]iesa, [sː]edia, ecc.
A cavallo tra fonetica e morfologia va collocata l’apocope degli infiniti (frequentissima anche in contesti ‘italiani’, al pari della forma so’ per sono, sia alla prima persona singolare sia ...
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Con il termine italoamericano ci si riferisce per lo più alla parlata fortemente mista degli emigrati italiani d’America, descritta fin dagli studi di Livingston (1918) e Menarini (1947). Tale parlata [...] , calabro-americano cabiss «capisci»; ➔ indebolimento), l’➔assimilazione di /-nd-/ in /-nn-/ (siculo-americano quanno «quando»), l’apocope (calabro-americano se so’ cambiate «si sono cambiate», a ca’ «a casa»). Sono frequenti anche i ➔ dialettismi ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] ; /ˈnoi/ < nos; la conservazione di /e/ atona in te «ti» ed en «in», mentre il fiorentino presenta l’innalzamento a /i/; l’apocope di /e/ finale dopo /n/ e /r/ (ben, voller «volere») e di /o/ finale dopo /n/ (plen); l’esito /ʧ/ > /z/ (grafia x ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] alla fine della frase (Francèsco sòno, il prèside parla).
Tipica è anche, come a Napoli e in Puglia, la mancata apocope di [-e] negli ➔ appellativi professore e dottore se seguiti dal cognome (sono il professore Rossi).
In Sicilia e nella Calabria ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] monottongate cor, fochi, novo; l’imperfetto senza labiodentale ‹v› nella terza persona singolare e plurale (avea, potea, vedea); l’apocope in diè, piè e simili.
La creatività linguistica di D’Annunzio si impone con il ciclo delle Laudi, massimamente ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] ] «chiesa», [ˈsːɛdja] «sedia»;
(e) la frequenza di ci con avere non ausiliare: [ˈkwanti ˈanːi ˈʧaj]?;
(f) il troncamento (apocope) degli allocutivi e degli infiniti (a Francé, vattene a ddormì);
(g) te usato come pronome soggetto (vacci anche te);
(h ...
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apocope
apòcope s. f. [dal lat. tardo apocŏpe, gr. ἀποκοπή «troncamento», der. di ἀποκόπτω «tagliar via»]. – 1. In linguistica, caduta di una vocale finale e in generale di uno o più fonemi al termine d’una parola, come in ital. son per sono,...