L’espressione articolazioni nasali si riferisce a un modo di articolazione (di ➔ vocali così come di ➔ consonanti) in cui, essendo il velo palatino (o palato molle) abbassato, il passaggio rinofaringale [...] di parole monosillabiche che hanno lo statuto di prestiti acclimatati (quali, ad es., fan e tram), nel caso di apocope sillabica e vocalica (san Giovanni, sarem pronti) e, limitatamente alla nasale alveolare, nel caso di parole funzionali (un, in ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] e di esigenze di natura estetica, legate a fattori ritmico-fonici: a simili motivazioni si deve la grande incidenza dell’apocope nelle sequenze infinito + clitico + modale: lasciar lo volesse (I, 3 14), trovar ne potesse (I, 4 9), parlar gli volesse ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...]
Nei composti (ventuno, trentuno, ecc.) accompagnati da un nome, questo è invariabile se il numerale segue il nome, ma può essere apocopato se il numerale precede il nome:
(24) a. votanti: ottantuno
b. ottantun votanti
(25) a. Il qui presente Antonio ...
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L’accento è uno dei tratti prosodici di una lingua (➔ prosodia) e può svolgere più funzioni: far risaltare una sillaba all’interno della parola (funzione culminativa) o indicare i confini di unità morfologiche [...] sono forme ottenute legando un clitico a un verbo sdrucciolo (ìndicami, a meno che l’unione non causi la caduta, o → apocope, della vocale finale e quindi la presenza di una sillaba in meno, per cui servono due clitici: pèrdercisi), o, ancora, sono ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] plurale in -a di cuoia in tirare le cuoia. A questo carattere conservativo delle locuzioni vanno probabilmente ascritti i numerosi fenomeni di apocope in esse presenti: ragion per cui, in men che non si dica, menare il can per l’aia, vin santo, cuor ...
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Il raddoppiamento sintattico è un fenomeno di ➔ sandhi esterno (o di ➔ fonetica sintattica), di natura assimilatoria (almeno in origine: cfr. § 3; ➔ assimilazione), che si verifica nell’➔italiano standard [...] di Tristano Bolelli, a cura di R. Ajello & S. Sani, Pisa, Pacini, pp. 393-438.
Marotta, Giovanna (1995b), Apocope nel parlato di Toscana, «Studi italiani di linguistica teorica ed applicata» 24, 2, pp. 297-322.
Martinet, André (1955), Économie ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] ; /ˈnoi/ < nos; la conservazione di /e/ atona in te «ti» ed en «in», mentre il fiorentino presenta l’innalzamento a /i/; l’apocope di /e/ finale dopo /n/ e /r/ (ben, voller «volere») e di /o/ finale dopo /n/ (plen); l’esito /ʧ/ > /z/ (grafia x ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] alla fine della frase (Francèsco sòno, il prèside parla).
Tipica è anche, come a Napoli e in Puglia, la mancata apocope di [-e] negli ➔ appellativi professore e dottore se seguiti dal cognome (sono il professore Rossi).
In Sicilia e nella Calabria ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] grafici di diffusione generale si può segnalare la riduzione (nello scritto più estesa che non nel parlato) dell’➔elisione e dell’apocope; l’elisione, a parte i numerosi casi in cui si è cristallizzata, come in d’accordo, pare obbligatoria quasi solo ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] monottongate cor, fochi, novo; l’imperfetto senza labiodentale ‹v› nella terza persona singolare e plurale (avea, potea, vedea); l’apocope in diè, piè e simili.
La creatività linguistica di D’Annunzio si impone con il ciclo delle Laudi, massimamente ...
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apocope
apòcope s. f. [dal lat. tardo apocŏpe, gr. ἀποκοπή «troncamento», der. di ἀποκόπτω «tagliar via»]. – 1. In linguistica, caduta di una vocale finale e in generale di uno o più fonemi al termine d’una parola, come in ital. son per sono,...