Tendenza ad attribuire aspetto, facoltà e destini umani a figure immaginarie, animali e cose. In particolare, l’attribuzione alla divinità di qualità umane fisiche, intellettuali e morali.
Il corpo umano, [...] un dogma. In ambito cristiano e giudaico, la spiegazione dei passi biblici in cui sono presenti elementi di rappresentazione antropomorfa di Dio, per i Padri della Chiesa, come per una parte dell’esegesi rabbinica, è che si tratti di metafore ...
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(o mandragola) Nome comune delle piante Mandragora officinarum (v. fig.) e Mandragora autumnalis. Sono piante perenni, acauli, con grossa radice ramificata, spesso di aspetto antropomorfo, alla quale [...] si attribuivano virtù magiche e proprietà afrodisiache; i peduncoli fiorali sorgono dal mezzo della rosetta fogliare. La m. è abbastanza comune in Italia centro-meridionale e nelle isole. Contiene diversi ...
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Il significato moderno della parola non è quello che essa aveva in antico e che in via secondaria continua ad avere anche oggi. Arte fu per gli antichi l'opera dell'uomo in quanto si distingua dall'operare [...] in qualche culto straniero di età tarda non contano) se non la forma statuaria. Il simulacro greco, salvo casi isolatissimi, è antropomorfo. La sua sede è, di regola, la cella del tempio (che in altre sue parti può servire a deposito di tesori ...
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fantoccio
fantòccio [Der. di fante, nel signif. ant. di "bambino"] [FME] Sistema materiale, di forma, dimensione e componenti appropriati, di cui ci si serve, come simulatore, per studiare l'effetto [...] di radiazioni su tessuti, organi od organismi viventi: f. antropomorfo, f. omogeneo: v. dosimetria clinica: II 231 c. ...
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(gr. Μήν) Dio lunare frigio, il cui culto si diffuse anche in altre zone dell’Asia Minore e, successivamente, nelle città greche più in contatto con l’Oriente. Caratterizzato come il ‘signore’ (τύραννος), [...] fu identificato in seguito con Attis. Il dio era raffigurato sotto un aspetto antropomorfo o teriomorfo (cavallo con una gamba terminante in mano umana), in compagnia di determinati animali (gallo, toro), che riappaiono come attributi di altre ...
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(lat. Orcus) Nell’uso letterario latino, gli inferi o il dio degli inferi (equivalente a Dis pater e, già in Ennio, al greco Plutone), o la personificazione della morte. Il nome dell’antica divinità in [...] territorio romanzo o prossimo a quello romanzo è usato per indicare, soprattutto nella favolistica, un essere antropomorfo e mostruoso. Nel linguaggio poetico italiano, il nome compare soprattutto con riferimento al regno della morte. ...
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UOMO, Origine dell'
Gioacchino SERA
Charles BOYER
Storia della questione. - Limitandoci al periodo più propriamente naturalistico e prescindendo dalle guardinghe e un po' vaghe anticipazioni di G.-L.L. [...] qualche sviluppo è quella dell'Osborn (fig. 4). Partigiano fino al 1924 della più stretta affinità fra l'Uomo e gli Antropomorfi, l'Osborn cominciò a sospettare della validità di questa opinione per due fatti:1. Che le proporzioni degli arti di tutte ...
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Scimmia (Macaca sylvana) Catarrina, di 50 cm circa di altezza, dalla pelliccia piuttosto folta, di colore tra rossastro e olivastro, più chiaro sul ventre; faccia, orecchi, piedi e mani color carne umana; [...] assente (v. fig.). Per questi caratteri e la mobilità dei lineamenti è, fra le specie affini, quella d’aspetto più antropomorfo. Vive in regioni aride e pietrose in grandi frotte al comando di un vecchio maschio. È l’unica scimmia selvatica esistente ...
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Famiglia di scimmie catarrine (Simiidae, Bonaparte 1838 e 1850), con due sottofamiglie: gli Oranghi (Simiidae, Pocock 1925, col genere Simia, Linneo 1758) e gli Scimpanzè (Anthropopithecinae, Pocock 1925, [...] un secondo e terzo molare superiore, di una forma che l'Osborn credette di poter diagnosticare appartenente al gruppo degli Antropomorfi e che egli battezzò col nome suddetto.
In questa esposizione non si trova un genere, che qualche lettore vi potrà ...
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Arte
Scultura che rappresenta una figura umana dalla testa al petto, senza le braccia. Le maschere funerarie egizie, di materiale vario (cera, cartapesta, legno), che venivano innestate sulle mummie e [...] antico esempio di b.; in Grecia si usò piuttosto l’erma. Come precedente dei b. romani si può ricordare il canopo, vaso antropomorfo etrusco. Il b. si diffuse in Roma nel 1° sec. a.C. e mostrò dapprima la semplice testa, poi gradatamente le spalle ...
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antropomorfo
antropomòrfo agg. e s. m. [dal gr. ἀνϑρωπόμορϕος, comp. di ἄνϑρωπος «uomo» e -μορϕος «-morfo»]. – 1. agg. Che ha sembianze di uomo, o è raffigurato in sembianze umane: divinità antropomorfe. In zoologia, scimmie a. (o antropoidi),...
antropomorfico
antropomòrfico agg. [der. di antropomorfo] (pl. m. -ci). – Relativo all’antropomorfismo: tendenze a.; concezione a. della divinità. ◆ Avv. antropomorficaménte, sotto l’aspetto umano (in relazione alle concezioni dell’antropomorfismo):...