VENERE (Venus, etr. Turan)
J. Charbonneaux
Le origini della V. romana sono oscure e discusse; ma l'evoluzione della sua personalità e la storia del suo culto hanno un interesse psicologico e politico [...] cui numero si accresce senza tregua. Per quel che riguarda V. non si può far a meno di osservare che l'antropomorfismo, personalizzando la divinità, facilita l'annessione di culti locali dedicati ad oscuri numina. E d'altra parte la ricchezza della ...
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BETILO (βαίτυλος baetylus; da bēt el, parole semitiche che significano "casa del dio", e dio stesso)
G. Lilliu
Un'iscrizione proveniente dal Mithraeum di Dura chiama maṣṣēbōt o "bètilo" il dio della [...] di Sousse, dove il Cintas ha osservato ben 6 livelli (riducibili a tre strati culturali), le stele betiliche (o in genere non antropomorfe) son venute in luce dal livello 2° (strato I = IV-III secolo a. C.) al 6° (strato III = I secolo d. C ...
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ZEUSI (Ζεῦξις, Ζεύξιππος, Zeuxis)
P. Moreno
Pittore vissuto nella seconda metà del V sec. a. C. Fu, secondo il giudizio degli antichi, uno dei più grandi pittori greci. La fama delle sue opere ispirò [...] mito proposta da Z., cui non era estraneo il naturalismo psicologico del teatro di Euripide, lo pone alle origini dell'antropomorfismo del IV sec.: le figure di Pan, dei vènti, dei tritoni e soprattutto quelle dei centauri, introdotte, non senza la ...
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DANTI, Vincenzo
Francesco Paolo Fiore
Nacque a Perugia nella seconda metà dell'aprile 1530 (come si deduce dall'iscrizione tombale - Pascoli, 1730, pp. 293 s. - che fissava la data precisa al 22 apr.) [...] 324 ss.; 1973, II, pp. 1716 s., 1763 n. 1, 1767 n. 1), ma che dall'altro intuisca l'applicazione dell'antropomorfismo anche in quest'arte del disegno (Tafuri, 1966, pp. 150 s.) oltre che dell'"imitazione".
Allo stesso 1567 potrebbero appartenere due ...
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Fumetto
Marco Bussagli
Fumetto è il termine con cui si indica la nuvoletta contenente frasi o battute di dialogo, attribuite (per lo più facendole uscire come fumo dalla loro bocca) ai personaggi raffigurati [...] ". Successivamente, su questa base, di per sé innovativa, vengono approntate significative modifiche atte ad accentuare l'aspetto antropomorfico, fino al restyling del 1958 quando la 'cuffia' finisce per alludere decisamente ai capelli e gli occhi ...
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Gigante
Ivan Nicoletti e Marco Bussagli
Gigante è il nome che in numerose mitologie e tradizioni mitico-religiose è attribuito a figure extraumane, caratterizzate in primo luogo da una statura straordinaria [...] ° secolo che - salvo sporadiche eccezioni, come la statua dell'Appennino nella Villa Medicea, poi Demidov, di Pratolino (v. antropomorfismo) - ritornano in auge le statue colossali, ma naturalmente con intenti del tutto diversi. Ci si può riferire in ...
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SIMBOLI e ATTRIBUTI
S. Donadoni
G. Garbini
R. Brilliant
A. Tamburello
I. Egitto. - II. Asia Anteriore. - III. Grecia e Roma. - IV. India. - V. Cina. - VI. Giappone.
I. Egitto. - In Egitto dalla più [...] la distingue da tutte le altre figure similari.
L'attributo fu una particolarità comune dell'arte greca perché la tendenza antropomorfica del pensiero greco dette a tutta una varietà di immagini la stessa forma umana così che l'essenziale compito di ...
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FRANCESCO di Giorgio di Martino (Francesco Maurizio di Giorgio Martini)
Francesco Paolo Fiore-Claudia Cieri Via
Figlio di Giorgio, funzionario del Comune di Siena impiegato nell'ufficio di Biccherna, [...] con l'enunciazione del fine principale delle fortezze, la difesa, mentre il riferimento a Vitruvio si applica al generale antropomorfismo dell'architettura che F. deduce dal testo latino. L'affermazione nel testo "Parmi di formare la città, rocca e ...
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PIEMONTE
M.L. Gavazzoli Tomea
(Pedemontium, Pedemontis, Piemont nei docc. medievali)
Regione dell'Italia settentrionale i cui confini amministrativi odierni, che corrispondono per grandi linee a quelli [...] squadrata alternata a corsi in mattoni, archetti in pietra o lastre scolpite con motivi vegetali e animali o anche antropomorfi di sapore apotropaico, e soprattutto una diffusa tipologia di facciata con falso pronao aggettante che accoglie il portale ...
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Esperienza d'artista
Renzo Vespignani
Molti anni fa ‒ io ne avrò avuti una ventina ‒ disegnavo dal vero nel cortile di una casa sfasciata nella zona romana di S. Lorenzo (o in qualche altro luogo di [...] non avevo solo un paesaggio. Guardando il foglio capovolto, e staccandolo così dal motivo descritto, avevo disegnato qualcosa di antropomorfico. Mi si rivelava dunque la profonda ambiguità dell'opera d'arte, l'allusione dei segni ad altri segni, ad ...
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antropomorfismo
s. m. [der. di antropomorfo]. – Tendenza ad attribuire aspetto, facoltà e destini umani a figure immaginarie, animali e cose, presente pressoché universalmente tra i popoli primitivi e nel folclore e nel pensiero dei popoli...
antropomorfico
antropomòrfico agg. [der. di antropomorfo] (pl. m. -ci). – Relativo all’antropomorfismo: tendenze a.; concezione a. della divinità. ◆ Avv. antropomorficaménte, sotto l’aspetto umano (in relazione alle concezioni dell’antropomorfismo):...