Fisiologo (Boscoducale 1822 - Roma 1893). Esercitò la professione medica a Utrecht, insegnò poi a Heidelberg chimica fisiologica, anatomia comparata, fisiologia e antropologia. Abbandonata la cattedra [...] J. Liebig di conciliare teologia e scienza, espressione di un positivismo materialistico ostile a qualsiasi concetto antropomorfico o teleologico, volto a sottolineare, in modo spesso dogmatico e rigidamente riduzionistico, il ruolo dei determinanti ...
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Scultore italiano (Lomazzo 1926 - Como 2005). Parallelamente agli studî in giurisprudenza frequentò l'accademia di Brera completando la sua formazione con frequenti viaggi all'estero (1944-48). Dopo un [...] di più decisa matrice organica (Discesa dello Spirito Santo, 1968-72, Bergamo, chiesa del Santo Spirito; progetto per il Giardino antropomorfico e la Baignade, 1982, Parigi, per il parco de la Villette; fontana per la sede della società Saint-Gobain ...
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Naturalista francese (Bazentin le Petit, Somme, 1744 - Parigi 1829); gli si devono importanti contributi in geologia, meteorologia, botanica, zoologia, paleontologia, e in particolare la prima [...] vivants (1802) e più compiutamente nella Philosophie zoologique (1809). In tali opere L. rifiuta l'ingenuo finalismo antropomorfico tradizionale, contesta la diffusa credenza in un'armonia prestabilita fra organo e funzione, e postula una grande ...
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CATANEO (Cattaneo), Pietro
Arnaldo Bruschi
È incerta la data di nascita, da porsi presumibilmente nei primissimi anni del sec. XVI, di quest'artista senese, figlio di Giacomo, il quale, benché attivo [...] concetto teorico di città "ideale" rinascimentale, geometrica e centrica, ancor memore nel C. di una simbologia antropomorfica, e forse astrologica, verosimilmente derivata da Francesco di Giorgio, che permane come iniziale riferimento. Il terzo ...
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CELESIA, Paolo
Maurizia Alippi Cappelletti
Nacque a Genova il 3 apr. 1872, pronipote di Candida Lena Perpenti, nata nel 1764, naturalista e botanica, autrice di studi originali e promotrice della vaccinazione [...] empirica, "induttiva", dell'affermazione teleologica (V, p. 574). Propostosi di distinguere la propria teoria dal "finalismo ingenuo, antropomorfico" (I, p. 18), e nonostante i richiami alla gradualità e alla concretezza che gli venivano dall'amico G ...
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FRANCESCO di Giorgio di Martino (Francesco Maurizio di Giorgio Martini)
Francesco Paolo Fiore-Claudia Cieri Via
Figlio di Giorgio, funzionario del Comune di Siena impiegato nell'ufficio di Biccherna, [...] con l'enunciazione del fine principale delle fortezze, la difesa, mentre il riferimento a Vitruvio si applica al generale antropomorfismo dell'architettura che F. deduce dal testo latino. L'affermazione nel testo "Parmi di formare la città, rocca e ...
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antropomorfico
antropomòrfico agg. [der. di antropomorfo] (pl. m. -ci). – Relativo all’antropomorfismo: tendenze a.; concezione a. della divinità. ◆ Avv. antropomorficaménte, sotto l’aspetto umano (in relazione alle concezioni dell’antropomorfismo):...
antropomorfismo
s. m. [der. di antropomorfo]. – Tendenza ad attribuire aspetto, facoltà e destini umani a figure immaginarie, animali e cose, presente pressoché universalmente tra i popoli primitivi e nel folclore e nel pensiero dei popoli...