Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] documenti fossili degli Ominidi e della specie umana oggetto di continue polemiche, invece che di crescente consenso tra antropologi, psicologi e neuroscienziati.
I più recenti studi sulle lingue dei segni, sui Primati e sull'evoluzione umana aprono ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] K. Meuli, il tedesco W. Burkert (dal 1969 professore a Zurigo), mentre valoroso editore ed esegeta di testi greci e insieme antropologo è stato l'inglese E. R. Dodds (The Greeks and the irrational, 1951); più lontana dalla f. la scuola parigina di ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] fiume, dopo la costruzione del Lago Nasser.
Fra gli abitanti neolitici ed eneolitici della Valle del Nilo (tombe predinastiche) l’antropologo G.E. Smith ha descritto come prevalente un tipo da lui detto proto-egiziano, piccolo di statura (163 cm in ...
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In genere, tendenza a dare particolare importanza alla funzione di ciò che si considera, a vedere un problema sotto l’aspetto della funzionalità.
Architettura
Tendenza a considerare i principi e le basi [...] f., tanto che sembra più corretto parlare di ‘funzionalismi’.
Esponente più autorevole del f. assoluto, è l’antropologo B. Malinowski, solitamente considerato il padre della tradizione funzionalista. Nella voce ‘cultura’ scritta per l’International ...
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Si deve a Bruno Migliorini (Migliorini 1975) l’introduzione nella terminologia linguistica italiana dell’espressione parola d’autore (sul fr. mot d’auteur), per indicare un «termine coniato da una persona [...] sembra di essere davanti a una vera e propria neoformazione: trasformismo, dopo essere stato impiegato nel 1867 dall’antropologo e neurologo Paul Broca per la teoria evoluzionistica di Lamarck, fu ripreso nel linguaggio politico italiano quando nel ...
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Stato insulare situato nell’Oceano Indiano, a SE del continente africano, da cui lo separa il Canale di Mozambico.
Il basamento dell’isola è costituito da rocce cristalline molto antiche, sovrastate da [...] occupato nel 19° sec. ampie regioni dell’isola, fondando un regno potente e determinando il destino delle altre popolazioni. L’antropologo M. Bloch, oltre a studiare la cultura di un piccolo gruppo di foresta dell’Est (gli Zafimaniry), ha indagato in ...
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Scrittura
Francesco Spagna
Il termine scrittura (derivato del latino scribere, "scrivere") è la rappresentazione visiva, mediante segni grafici convenzionali, delle espressioni linguistiche. L'insieme [...] qualcuno, in solitudine o in compagnia, tracciò con il dito i primi segni sulla sabbia.
Bibliografia
g.r. cardona, Antropologia della scrittura, Torino, Loescher, 1981.
id., I linguaggi del sapere, Roma-Bari, Laterza, 1990.
p. clastres, La societé ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] moderno, Milano, Garzanti linguistica.
Fabietti, Ugo (2006), Sulle idee di “esotico” e di “esotismo”: lo sguardo di un antropologo, in Lo spazio linguistico italiano e le “lingue esotiche”. Rapporti e reciproci influssi. Atti del XXXIX congresso ...
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antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....