Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giambattista Vico
Andrea Battistini
Vissuto tra Sei e Settecento, Vico si formò nel clima di aspirazioni riformistiche creatosi nel Regno di Napoli e, anche se non ebbe mai una posizione politicamente [...] sopravvivere alla sua stessa esistenza fisica attraverso le tracce culturali lasciate dopo di sé, consentendo di trovare una pura» (p. 515).
Il compito che attendeva il moderno antropologo, per il quale «natura di cose altro non è che nascimento ...
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Religioni primitive
Ioan M. Lewis
Introduzione
Il concetto di 'religioni primitive' è in parte retaggio di concezioni evoluzionistiche della società e in parte espressione dei pregiudizi delle grandi [...] sulla stregoneria e sulla magia. Si tratta dello studio che l'antropologo E. Evans-Pritchard (v., 1937) condusse tra la fine degli non vi sono gli antenati, bensì un complesso culturale di spiriti della natura. A differenza delle divinità nuer ...
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Criminologia
Jean Pinatel
Introduzione
Origini e sviluppo
Un lungo periodo prescientifico precede la nascita della criminologia e la sua organizzazione in quanto disciplina a sé stante. Anche se la [...] . C'è anzitutto l'indigenza economica e culturale, che è alla base della criminalità da Modèle éthologique et criminologie, Bruxelles 1985.
Di Tullio, B., Trattato di antropologia criminale, Roma 1945.
Durkheim, É., Le suicide: étude de sociologie ...
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Lavoro
Massimo Bellotto e Marco Aime e Antonio Farulla
Carmela R.N. Corrao
Il termine lavoro definisce tutte quelle attività umane, individuali o collettive, intenzionali e non istintive, che si esplicano, [...] settori lavorativi divisi sulla base di criteri sia pratici sia culturali, i principali dei quali sono: il sesso, l' prede, sono solamente un inutile fardello. Studiando i boscimani !kung, l'antropologo R. Lee (Lee-De Vore 1969; Lee 1979) ha potuto ...
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Giovani
Alessandro Cavalli
Il concetto di gioventù
Sia nel linguaggio comune sia nel lessico delle scienze sociali regna una certa confusione in merito al contenuto al quale si fa riferimento quando [...] da elaborate pratiche rituali. Van Gennep (v., 1909), l'antropologo che per primo ha studiato tali "riti di passaggio", distingue si sviluppano assai spesso stili di vita, correnti culturali e movimenti politici che si contrappongono all'ordine ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il Novecento è considerato il secolo della moda per antonomasia. Da un lato continua [...] disciplina autonoma, insegnata nella maggior parte degli atenei internazionali nei suoi molteplici aspetti: socio-antropologico, economico-marketing, culturale, comunicazionale, storico e geografico.
Per cogliere il senso della moda del Novecento può ...
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Comunità
Arnaldo Bagnasco
Premessa
Il termine 'comunità', derivato dal latino communis, appartiene al linguaggio corrente ma anche al linguaggio di molte discipline: con significati tecnici di non facile [...] economico non è esplicitato e valutato dagli attori come tale, e che sono regolate da norme culturalmente sancite. L'antropologo Marshall D. Sahlins distingue due forme fondamentali di reciprocità: la reciprocità generalizzata - che vige all'interno ...
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Nel presente articolo indicheremo con 'razzismo' l'insieme delle teorie razziali in quanto distinte sia dalla discriminazione razziale intesa come razzismo messo in pratica, sia dall'antisemitismo, sebbene [...] disciplina accademica. Blumenbach vi deteneva la cattedra di antropologia.
Il filosofo di Gottinga Christoph Meiners aprì la on race issued by the United Nations Educational Scientific, and Cultural Organisation, New York 1972³.
Mosse, G.L., Toward ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Ernesto De Martino e l’antropologia
Marcello Massenzio
Il doppio sguardo dell’etnologo
L’atto di nascita di Ernesto De Martino (1908-1965) come antropologo e storico della cultura è Naturalismo e storicismo [...] di De Martino, ma anche in relazione all’affermazione delle nuove scienze umane in Italia (etnologia, storia delle religioni, antropologiaculturale, demologia): ciò è vero nella misura in cui essa fa il punto sui caratteri che l’etnologia deve ...
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Gabriella Spedini
Ominidi
Le origini dell'uomo: fossili e molecole si confrontano
L'antropologia molecolare
di Gabriella Spedini
30 marzo
Vengono pubblicati su Nature i risultati delle analisi condotte [...] e 'anormali'.
È certamente vero che il DNA aiuta l'antropologo a capire il "divenire biologico" dell'uomo, per dirla con in un contesto che contempli anche la lettura in chiave culturale della nostra storia naturale.
repertorio
Le origini dell'uomo
...
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culturale
agg. [der. di cultura]. – Di cultura, della cultura, che riguarda la cultura: la formazione c. di un individuo, lo sviluppo c. di un popolo; avere una buona preparazione c.; attività, manifestazioni, iniziative c.; un’associazione...
antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....