Arma da getto, costituita di un’asta alla cui estremità è inserita una punta di metallo aguzza. Nell’antichità classica il g. veniva utilizzato in guerra dai Greci (gr. ἀκόντιον, ἀκων) e dai Romani (lat. [...] pilum).
Antropologia
Nella sistematica etnologica, il g. è distinto dalla lancia in quanto, come la zagaglia, è di regola arma da getto e non da urto, e perciò di dimensioni e massa proporzionalmente inferiori. La distribuzione geografica del g. fra ...
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scanalatura Incavo di limitata profondità e larghezza, e di un certo sviluppo in lunghezza eseguito su oggetti di pietra, di legno, di metallo o di altri materiali, per necessità tecniche e funzionali [...] o anche per ornamento.
antropologia Procedimento a s. Uno dei tre metodi di accensione del fuoco per confricazione, consistente nel veloce strofinio di una bacchetta entro la s. di un legno secco.
architettura Solco di sezione curvilinea che si ...
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epistemologia della psicoanalisi
Jorge Canestri
Vengono qui affrontati i problemi legati alla conoscenza scientifica in psicoanalisi, alla sua produzione e ai criteri di validazione. Questo approccio [...] esame della letteratura consente di menzionare studi interdisciplinari tra psicoanalisi e letteratura, filosofia, arte, neuroscienze, antropologia, sociologia, etica, ecc. In alcune occasioni si tratta di una applicazione della teoria psicoanalitica ...
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scarpa Calzatura che serve a rivestire e a proteggere il piede. Anche, metaforicamente, specialmente in linguaggi tecnici, si dice di oggetti che per la forma o l’uso possano essere in qualche modo paragonati [...] a una scarpa. antropologia S. da neve Strumento usato da varie popolazioni artiche, subartiche e montane allo scopo di ampliare la superficie plantare e di poter così camminare più speditamente sulla neve senza affondarvi. Diffusa soprattutto tra ...
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stregoneria Attività delle streghe o degli stregoni. In senso concreto, operazione magica spesso diretta con l’intenzione di danneggiare qualcuno.
Secondo la mitologia popolare, streghe e stregoni sono [...] (➔ magia), fondata solo sul criterio dell’utilità sociale e ormai ritenuta priva di qualsiasi capacità esplicativa, gli studi antropologici, a partire dallo scritto Witchcraft, oracles and magic among the Azande di E. Evans-Pritchard (1937), hanno ...
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Legno, avente sezione tondeggiante e sviluppo prevalente nel senso della lunghezza, che piantato in terra per un estremo serve di sostegno a piante, per fare recinzioni, palizzate ecc.
Per quanto riguarda [...] il p. in aralidica ➔ pezze.
Antropologia
Il p. piantato nel centro del villaggio o, in caso di nomadismo, portato ritualmente dovunque la società si rechi e infisso nel suolo di ogni accampamento provvisorio, rappresenta un’obiettivazione elementare ...
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Antropologo britannico (Garies, Provincia del Capo, 1905 - Londra 2003), allievo di A. R. Radcliffe Brown e di B. Malinowski; insegnò a Johannesburg (1930-50), dove formò, tra gli altri, M. Gluckman e [...] H. Kuper, e fu prof. di antropologia sociale alla London school of economics (1950-69). Tra i maggiori studiosi di società africane, i suoi studî sugli Ottentotti e i Boscimani (The Khoisan peoples of South Africa, 1930) e sugli Tswana (Government ...
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Tendenza artistica sviluppatasi dal 19° sec. fino ai primi anni del Novecento. In epoca romantica, nel quadro di una rivalutazione del passato e del Medioevo, il termine si riferì a quanto di puro e di [...] , i puristi italiani e i preraffaelliti inglesi. Dagli ultimi decenni del 19° sec., con l'incremento degli studi di antropologia, il p. coincise con un desiderio di ritorno allo stato di innocenza delle civiltà preistoriche e dei popoli cd. selvaggi ...
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LETOURNEAU, Charles
Georges Montandon
Etnologo francese, nato ad Auray (Morbihan) il 23 settembre 1831, morto a Parigi il 21 febbraio 1902, fondatore e principale rappresentante, in Francia, della sociologia [...] la cattedra di storia della civiltà.
Da allora egli pubblicò un notevole numero di memorie nei principali periodici antropologici francesi, varie opere di carattere generale (La biologie, Parigi 1882; La sociologie d'après l'ethnographie, Parigi 1884 ...
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WEIDENREICH, Franz
Medico, nato il 7 giugno 1873 a Edenkoben (Palatinato). Frequentò le università di Monaco, Kiel, Berlino e Strasburgo dove si laureò. Fu a Strasburgo assistente nell'Istituto di anatomia; [...] a Francoforte.
Ha portato un notevole contributo nel campo dell'anatomia, della biologia generale e dell'antropologia. Dei suoi scritti ricordiamo: Die Leucocyten und verwandte Zellformen, Wiesbaden 1911; Das Evolution problem, Berlino 1921 ...
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antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....
antropologico
antropològico agg. [der. di antropologia] (pl. m. -ci). – Che si riferisce all’antropologia, nei suoi diversi aspetti: indagini a., dottrine a.; in partic., con riferimento all’antropologia fisica (o più esattamente all’antropometria),...