Antropologo (La Chapelle-sur-Loire 1852 - Parigi 1938); dopo aver seguito i corsi di J.-L.-A. de Quatrefages de Bréau divenne (1873) preparatore dell'Istituto di antropologia e in questo compì tutta la [...] ora Museo dell'Uomo), di cui fu anche conservatore dal 1907 al 1927. Dopo la collocazione a riposo, insegnò antropologia preistorica presso l'Istituto di paleontologia umana fondato a Parigi dal principe Alberto di Monaco. Fu anche direttore, insieme ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Giacinto Dragonetti
Luigino Bruni
L’importanza dei premi per sostenere e alimentare le virtù civili (insieme, e prima delle pene) nasce da un’antropologia sociale e ottimistica che nel Settecento prende [...] il posto (sebbene per poco tempo) di quella pessimistica che aveva caratterizzato il pensiero sociale e politico precedente (e non solo quello di Thomas Hobbes). L’idea principale, di derivazione aristotelico-tomistica, ...
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Antropologo e sociologo francese (Épinal 1872 - Parigi 1950). Insieme allo zio Émile Durkheim, a Lévi-Bruhl e all'intero gruppo della rivista L'Année sociologique (1898), è da considerarsi tra i fondatori [...] costruzione culturale della nozione di persona; le tecniche del corpo; il concetto di reciprocità) nodali per la riflessione antropologica, il pensiero e l'insegnamento di M. hanno avuto un'influenza concreta, operativa e immediata nella nascita dell ...
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Anatomista (Brunico 1840 - Vienna 1920), prof. nelle univ. di Praga (1876-84) e di Vienna (dal 1884). Fornì contributi di istologia, anatomia macroscopica, embriologia e antropologia. Sono specialmente [...] noti i suoi lavori sullo sviluppo del rene, delle ghiandole gastriche, del mesenterio, dei nuclei di ossificazione, della mandibola (importanza degli ossicula mentalia e significato della protuberanza ...
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LIVI, Ridolfo
Gioacchino Sera
Antropologo e statistico, nato a Prato il 13 luglio 1856, morto a Firenze il 12 aprile 1920. Figlio dello psichiatra Carlo, compì gli studî di medicina dapprima a Siena, [...] curve seriali in antropometria (Roma 1895); L'indice ponderale o rapporto tra la statura e il peso (Lanciano 1898); L'antropologia nei suoi rapporti con la medicina sociale (Milano 1910); La schiavitù domestica nei tempi di mezzo e moderni. Ricerche ...
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Antropologo fisico tedesco (Karlsruhe 1874 - Friburgo in Brisgovia 1967), prof. dal 1904 di anatomia umana all'univ. di Friburgo, e dal 1927 al 1943 di antropologia in quella di Berlino. Studiò i "Bastaards" [...] di Rehoboth (ibridi fra Olandesi e Ottentotti) dell'Africa merid. e con E. Baur e F. Lenz pubblicò il trattato Menschliche Erblichkeitslehre und Rassenhygiene (1921), che costituì poi una delle basi "scientifiche" ...
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Scrittore indiano di lingua inglese (n. Calcutta 1956). Ritenuto uno tra i maggiori protagonisti della letteratura indiana contemporanea, il suo universo romanzesco è un universo inquieto i cui personaggi [...] testata di opposizione al partito di Gandhi. Ha studiato in seguito sociologia e nel 1982 ha conseguito un Ph.D. in antropologia sociale a Oxford. In realtà G. ha trascorso in Gran Bretagna solo un breve periodo, viaggiando prevalentemente in Tunisia ...
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Antropologo (Aurora, New York, 1818 - Rochester, New York, 1881). Di formazione giuridica come gran parte dei pensatori dell'evoluzionismo sociale dell'Ottocento, M. è considerato uno dei fondatori dell'antropologia [...] storia e le teorie sull'evoluzione sociale costituiscono la parte oggi accantonata del lavoro di Morgan. L'antropologia funzionalista e quella strutturalista hanno radicalmente criticato risultati e metodi di Ancient society, ravvisando in essi la ...
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Filosofo francese (Bordeaux 1912 - ivi 2000); prof. di filosofia all'univ. di Strasburgo (dal 1952). G. pose come momento unitario delle scienze umane particolari un'"antropologia fondamentale" che, studiando [...] il "fatto umano totale" e la "funzione umana globale", può essere data solo dalla filosofia. Opere: La découverte de soi (1948); Traité de l'existence morale (1949); Mémoire et personne (2 voll., 1950); ...
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. Si chiama "indice" un rapporto tra due o più numeri espressivi di più grandezze. La parola perciò ha una estensione molto grande. Anche in antropologia troviamo usati moltissimi indici, ma i più comunemente [...] dal Sera è in sostanza una modificazione del radiometro Busk, che in genere trova ancora largo uso, più o meno modificato, fra gli antropologi inglesi. In luogo del sostegno in legno costituente i tre lati di un rettangolo aperto da un lato, si ha un ...
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antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....
antropologico
antropològico agg. [der. di antropologia] (pl. m. -ci). – Che si riferisce all’antropologia, nei suoi diversi aspetti: indagini a., dottrine a.; in partic., con riferimento all’antropologia fisica (o più esattamente all’antropometria),...