Antropologo statunitense (San Francisco 1926 - Philadelphia 2006). Insieme all'antropologa H. Storey, sua moglie, condusse vaste ricerche sul campo a Giava (1952-54), a Bali (1957-58) e quindi, per circa [...] of cultures (1973; trad. it. 1987); Local knowledge. Further essays in interpretat ive anthropology (1983; trad. it. Antropologia interpretativa, 1988); Works and lives. The anthropologist as author (1988; trad. it. 1990); After the facts. Two ...
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La nuova realtà dei movimenti femministi emerge agl'inizi degli anni Sessanta negli Stati Uniti e rapidamente si estende nei paesi a capitalismo avanzato. Se le suffragette all'inizio del secolo si battevano [...] è la condizione biologica ma la cultura a determinare nel corso dei secoli l'inferiorità della donna nella società. Anche l'antropologa americana M. Mead rileva il peso del condizionamento sociale del sesso femminile nelle diverse società. Il f. si ...
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Popolazione della Repubblica Democratica del Congo stanziata nella regione del basso Kasai, probabilmente agli inizi del 18° secolo. Dal punto di vista culturale sono da connettere ai vicini Kuba, giunti [...] gruppo di discendenza matrilineare riconducibile ai fondatori. I L., anche in virtù della loro matrilinearità, furono scelti dall’antropologa M. Douglas per le sue indagini etnografiche, incentrate sull’analisi dell’economia (le sfere di scambio) e ...
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uomo
Adriano Favole
L’universo maschile
Il termine uomo in italiano e in molte lingue del mondo ha un significato ambivalente. Esso indica sia l’umanità nel suo complesso, sia una sua parte, quella [...] maschile e del femminile. In Sesso e temperamento in tre società selvagge (1935)
e in Maschio e femmina (1949) l’antropologa mise a confronto diverse società della Nuova Guinea, come quella dei fieri (e violenti) Mundugumor, dei più miti Arapesh e ...
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Il discorso etnologico e le "tradizioni" africane
Gaetano Ciarcia
Tradizione e tradizionalismo
Attraverso l'esperienza della dominazione coloniale e in seguito ai processi detti "di decolonizzazione", [...] ; A. Mbembe, Notes sur le pouvoir du faux, in Le Débat, 118 (2002), pp. 49-58; R. Cafuri, In scena la memoria. Antropologia dei musei e dei siti storici del Bénin, Torino 2003; G. Ciarcia, De la mémoire ethnographique. L'exotisme du pays dogon, Paris ...
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Genere
Alice Bellagamba
Genere (dal latino genus, affine a gignere, "generare") designa in senso lato ciò che è comune a più specie. Già in uso con accezioni specifiche nei vari ambiti disciplinari [...] , esercita un'influenza determinante nello sviluppo degli studi sul corpo (Di Cori 1996, p. 31-32). Si assiste, anche in antropologia, a una rielaborazione di alcuni dei concetti di base di Foucault, soprattutto dell'idea che la nozione di sesso non ...
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Verginità
Marco Aime
Il termine verginità indica la condizione di chi non ha avuto rapporti sessuali completi. Nell'accezione comune il vocabolo è riferito in particolare alla condizione della donna [...] può spogliarsi in quanto il suo corpo non rappresenta più la purezza (Krige 1968, pp. 174-75).
Culto delle vergini
L'antropologa K. Hastrup (1978, p. 44) ipotizza una suddivisione della vita di una donna in tre periodi principali: il primo è quello ...
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Carne
Cecilia Pennacini e Anna Maria Paolucci
Il termine carne, che viene dal latino caro-carnis, a sua volta derivato dal greco χείρω, "taglio", ha diverse accezioni. Se in generale designa la parte [...] spesso considerata più importante dell'immediato soddisfacimento di un bisogno primario.
2.
Il problema del cannibalismo
Gli antropologi si sono sovente occupati di un aspetto particolarmente impressionante del consumo di carne: il cibarsi di carne ...
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Costume
Alice Bellagamba
Costume significa in primo luogo comportamento abituale, consuetudine, e di qui passa a indicare sia l'insieme delle usanze di un popolo o di una collettività sia il modo di [...] l'influenza economica e politica delle donne, i capi invocarono la consuetudine per meglio dominare i propri sudditi. Gli antropologi, dal canto loro, trasformano la nozione di costume da categoria metodologica a un vero e proprio argomento d'analisi ...
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DE MARTINO, Ernesto
Vittorio Lanternari
Nacque a Napoli il 1º dic. 1908 da Ernesto, ingegnere delle Ferrovie dello Stato, e da Gina Jaquinangelo. All'università di Napoli seguì la scuola di Adolfo Omodeo, [...] senso di colpa che intorno a quella stessa epoca ispirava pagine e riflessioni di un altro illustre esponente del pensiero antropologico in Europa, Claude Lévi-Strauss.
Nello sviluppare in forma riflessa e metodica la sua tesi sull'emocentrismo, il D ...
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antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....
antropologico
antropològico agg. [der. di antropologia] (pl. m. -ci). – Che si riferisce all’antropologia, nei suoi diversi aspetti: indagini a., dottrine a.; in partic., con riferimento all’antropologia fisica (o più esattamente all’antropometria),...