Italia
Guido Fink
Marco Pistoia
Bruno Roberti
Cinematografia
Dalle origini agli anni Venti del Novecento
Durante le feste di Pasqua del 1897 un fotografo francese, Henri Le Lieure, aprì con il socio [...] che richiamano parte della grande pittura contemporanea (da G. Morandi a P. Mondrian, da J. Pollock a M. sia in veste di registi sia di interpreti: è il caso di Antonio Albanese che ha portato sullo schermo il proprio universo stralunato (Uomo ...
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ANTONIONI, Michelangelo
Sandro Bernardi
Carlo di Carlo
Nacque il 29 settembre 1912 a Ferrara da Ismaele ed Elisabetta Roncaglia, appartenenti a una famiglia della media borghesia. Due anni prima era [...] a tutti.
Frattanto, tornato a Roma, si rifugiò assieme ad Antonio Pietrangeli in un paese dell’Abruzzo, poi in un baita sui vaga per una Ravenna deserta, ridipinta con i colori smorti di Morandi, in cui le case, le strade sono stinte e anche la ...
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Canzone
Gianni Borgna
La canzone e i suoi usi cinematografici
Uno dei più attenti studiosi dell'argomento, Ermanno Comuzio (1987), ha classificato almeno cinque tipi possibili di uso della c. nel film, [...] caso della famosa trilogia di Fizzarotti, con Gianni Morandi e Laura Efrikian, ispirata a tre successi discografici Risi, La Parmigiana (1963) e Io la conoscevo bene (1965) di Antonio Pietrangeli, La voglia matta (1962) di Luciano Salce, la musica, ...
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Film sull'arte
Paola Scremin
Cade sotto la definizione di f. sull'a. una varietà eterogenea di filmati dedicati alla cultura storico-figurativa: dal profilo biografico di un creatore di varia natura [...] ispirati (Botticelli, 1943, di M. Marangoni, regia di Antonio Pozzetti; Sinfonie piranesiane e Michelangelo da Caravaggio, 1943, scritto sataniques. Félicien Rops, 1983, di Therry Zéno; Morandi, 1992, di Frédéric Rossif; Panamarenko. Portrait en ...
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BUFFA (in arte Nazzari), Amedeo
Sisto Sallusti
Nacque a Cagliari il 10 dic. 1907 da Salvatore, proprietario di mulini e di un pastificio, e da Argenide Nazzari. Morto il padre nel 1913, la madre si [...] opportuni aggiustamenti, il caso Cuocolo: in esso il giudice Antonio Spicacci assurse, nell'Italia del tempo, a simbolo dei nella Cena delle beffe per la regia di G. Morandi (questo può considerarsi il suo autentico debutto televisivo dopo ...
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TARANTO, Nino
Maria Rossetti
(Antonio Eduardo). – Nacque a Napoli al vico Carbonari nel quartiere Pendino il 28 agosto 1907, registrato con il nome di Antonio Eduardo. Terzogenito di nove figli di [...] lavorava come sarto insieme alla moglie nella bottega del suocero Antonio. In età prescolare Taranto fu avviato alla musica dalla ‘musicarelli’ accanto a cantanti emergenti quali Gianni Morandi e Adriano Celentano, concludendo la sua attività ...
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Musicarello
Stefano Della Casa
Sottogenere cinematografico, nato e sviluppatosi in Italia tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta e caratterizzato dalla presenza di giovani cantanti, già [...] Se non avessi più te (1965) che Fizzarotti diresse con Gianni Morandi protagonista nel ruolo di un cantante orfano, Gianni Traimonti, accudito conoscevo bene (1965), dramma generazionale diretto da Antonio Pietrangeli, le 'canzonette' rendono bene il ...
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Cecchi Gori, Mario e Vittorio
Simone Emiliani
Produttori e distributori cinematografici: Mario, nato a Brescia il 21 marzo 1920 e morto a Roma il 5 novembre 1993; Vittorio, nato a Firenze il 27 aprile [...] 1972), lanciò come attore il cantante Gianni Morandi e come regista lo scrittore Alberto Bevilacqua. Ceccherini e Giorgio Panariello). Da ricordare inoltre i successi del comico Antonio Albanese con L'uomo d'acqua dolce (1997), dell'attore ...
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Taranto, Nino (propr. Antonio)
Demetrio Salvi
Attore teatrale e cinematografico, nato a Napoli il 28 agosto 1907 e morto ivi il 23 febbraio 1986. La sua fu una recitazione misurata, mai volgare, garbata [...] va da Uno strano tipo, 1963, di Lucio Fulci, con Adriano Celentano, a Non son degno di te, 1965, di Fizzarotti con Gianni Morandi, a Nel sole, 1967, di Aldo Grimaldi con Al Bano e Romina Power). L'unico film che riuscì a far emergere le indubbie doti ...
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duende
s. m. inv. Fascino ammaliatore, talvolta venato di tristezza e inquietudine; estro ispiratore, creativo. ◆ Il «duende» ha perso Gades ma Gades - Antonio Esteve Ródenas in arte Gades, così come lo ribattezzò la sua prima, grande maestra...