Scrittore e uomo politico ungherese (Budapest 1860 - Edlach, Austria, 1904), fondatore del sionismo. Sotto l'influsso del caso Dreyfus e dell'antisemitismo che si manifestò in quella circostanza, concepì [...] e formulò il problema ebraico come problema mondiale; nella sua opera Der Judenstaat (1896) precisò la sua tesi sulla formazione di una società ebraica entro uno stato proprio, con distinta personalità ...
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Scrittore francese (Parigi 1844 - ivi 1917). Iniziò in Francia la campagna antisemitica con La France Juive (1886) e fondò (1892) la Libre parole, organo dell'antisemitismo; si schierò naturalmente contro [...] Dreyfus e i suoi seguaci, nel famoso "affaire". In contrasto con l'asprezza delle sue polemiche sociali è il tono intimo del libro di ricordi Mon vieux Paris. Hommes et choses (1878) ...
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Steiner, George
Giuliana Scudder
Scrittore e saggista di origine austriaca, nato a Parigi il 23 aprile 1929, naturalizzato statunitense nel 1944. Di famiglia ebraica, allontanatasi dall'Austria a causa [...] del clima di antisemitismo diffusosi alla fine degli anni Venti ed emigrata nel 1940 negli Stati Uniti, seguì gli studi universitari in Europa e negli Stati Uniti. È stato membro dello staff di The Economist a Londra (1952-56), dal 1966 ha sostituito ...
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Scrittore francese (Nîmes 1865 - Parigi 1903). Esordì col dramma La fiancée de Corinthe (1888), scritto in collaborazione con E. Mikhaël; pubblicò poi Le miroir des légendes (1892), Figures contemporaines [...] (1894-95), La porte d'ivoire (1897), Les porteurs de torches (1897) e numerosi scritti sull'antisemitismo e l'affare Dreyfus, alla cui discussione prese una parte attiva (Contre l'antisémitisme, 1896; La vérité sur l'affaire Dreyfus, 1896, ecc.). ...
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Drammaturgo statunitense (New York 1915 - Roxbury, Connecticut, 2005). Figura d'intellettuale impegnato, fu, insieme a T. Williams, tra gli autori più significativi del teatro americano. Laureatosi in [...] nel 1944 con The man who had all the luck e Situation normal. Dopo il romanzo Focus (1945; trad. it. 1957), sull'antisemitismo, s'impegnò in drammi di critica sociale: All my sons (1947), contro i profittatori di guerra; Death of a salesman (1949 ...
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Uomo politico e letterato francese (Martigues, Provenza, 1868 - Saint-Symphorien, Tours, 1952). Teorico del movimento nazionalista e monarchico dell'Action française, espresse le sue teorie politiche in [...] classica perfezione stilistica delle sue opere. Ebbe parte attiva nell'affare Dreyfus inneggiando al ridestato antisemitismo; combatté tutti gli sviluppi del pensiero moderno (razionalismo, liberalismo, socialismo, ecc.) e soprattutto il Romanticismo ...
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YIDDISH
Marino Freschi
. Con la progressiva diaspora dalla Palestina le comunità ebraiche si trasferirono in diversi paesi, esprimendo forme linguistiche e culturali originali, sorte da una complessa [...] terribile della peste nera, che segnò un massiccio spostamento degli ebrei verso l'Europa orientale, ancora non contaminata dall'antisemitismo.
In questi nuovi territori a maggioranza slava - come la Boemia, la Polonia, l'Ucraina, la Bielorussia e la ...
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Scrittore polacco (Varsavia 1912 - ivi 1990). Affermatosi come sottile narratore psicologico (Szczury "I topi", 1932; Zołnierze "Soldati", 1933; Niekochana "Non amata", 1936; Lato "Estate", 1938), diede [...] si è poi aperta a toni più saggistici, affrontando temi quali il rapporto tra scrittori e potere o l'antisemitismo polacco (Rogaty warszawiak "Il varsaviano cornuto", 1981; Sto lat temu umarł Dostojewski "Cent'anni fa moriva Dostoevskij", 1984; Teatr ...
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Marinetti, Filippo Tommaso
Scrittore (Alessandria d’Egitto 1876-Bellagio 1944). Compì gran parte dei suoi studi a Parigi e si affermò dapprima come poeta in lingua francese. Nel 1905 fondò a Milano la [...] 1925), M. fu poi membro della neonata Accademia d’Italia (1929). Nonostante alcuni timidi segnali di dissenso rispetto all’antisemitismo e alle leggi razziali, l’adesione di M. al fascismo e il suo permanente bellicismo lo condussero prima volontario ...
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Poeta e critico statunitense (Hailey, Idaho, 1885 - Venezia 1972). Nato da una famiglia di tradizioni quacchere e puritane, crebbe a Filadelfia e studiò allo Hamilton College di Clinton e all'Università [...] in "Ezra Pound speaking". Radio speeches of world war II, a cura di L. Doob, 1978). Fortemente segnati da antisemitismo, avversi alla guerra e alla politica di Roosevelt, i radiodiscorsi contengono anche il progetto di un mondo affrancato da usura e ...
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antisemitismo
s. m. [dal ted. Antisemitismus (Ch. F. Rühs, 1816); cfr. antisemita, che è però voce posteriore]. – Avversione e lotta contro gli Ebrei, manifestatasi anticamente come ostilità di carattere religioso, divenuta in seguito, spec....
antisemitico
antisemìtico agg. [der. di antisemita] (pl. m. -ci). – Degli antisemiti e dell’antisemitismo; rivolto contro gli Ebrei: propaganda antisemitica.