Grammatico e poligrafo alessandrino, figlio di Posidonio (Eusebio, Praepar. Evang., X, 10, 16; Pseudo-Giustino, Cohort. ad Graecos, 9). Diede a sé stesso il nome di Πλειστονίκης, che veniva volentieri [...] . Da tal maniera di critica letteraria si può arguire quale dovesse essere la sua critica politica e la base del suo antisemitismo. Egli si fece divulgatore di tutte le assurdità che correvano il mondo sul conto dei Giudei: ch'essi nel tempio di ...
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eterofobo
agg. Che è ostile nei confronti degli altri, di chi è diverso.
• Quando si parla di «paura», per esempio, oggi pensiamo immediatamente all’incolumità personale. E quando pensiamo alla incolumità [...] nostro Paese libertà di parola e di pensiero garantite dalla Costituzione». (Avvenire, 16 luglio 2013, p. 6, Oggi Italia) • Un antisemitismo che è qualcosa di meno e molto di più del populismo eterofobo anti-immigrazione e anti-Euro dei movimenti d ...
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negazionismo Termine con cui viene indicata una corrente antistorica e antiscientifica del revisionismo la quale, attraverso l'uso spregiudicato e ideologizzato di uno scetticismo storiografico portato [...] storica' elaborata dagli alleati ai danni dei tedeschi, pose le basi su cui si sarebbe costruito il negazionismo. L'antisemitismo di fondo e il desiderio di riabilitare il regime hitleriano che risultavano da queste prese di posizione contribuirono a ...
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Solzenicyn, Aleksandr Isaevic
Solzenicyn, Aleksandr Isaevič. – Scrittore russo (Kislovodsk 1918 - Mosca 2008). Padre del dissenso sovietico, premio Nobel per la Letteratura nel 1970, ha rivelato al mondo [...] è l’ampio saggio sulla storia degli ebrei russi Dvesti let vmeste (2001-02, 2 voll.; trad. it. Due secoli insieme, 2007, 2 voll.), in cui l’autore pone senza alcun pregiudizio la società postsovietica di fronte al problema dell'antisemitismo. ...
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BELOCH, Karl Julius (Carlo Giulio), o più comunemente Julius (Giulio)
Arnaldo Momigliano
Tedesco di nascita, divenne cittadino italiano negli ultimi anni della sua vita, avendo insegnato storia antica [...] e poi direttore della Biblioteca Nazionale di Firenze, S. Morpurgo. Ma in Italia, dove non c'era problema ebraico, l'antisemitismo del B. appariva una di quelle sue peculiarità ultramontane, come l'eccessivo amore per il vino dei Castelli, di cui si ...
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Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] solo la nascita di uno Stato ebraico indipendente avrebbe potuto risolvere il problema ebraico e proteggere gli E. dall’antisemitismo, fu alla base del movimento sionista (➔ sionismo) che, già a partire dalla fine del 19° sec., e soprattutto durante ...
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ZWEIG, Arnold
Romanziere e drammaturgo tedesco, nato a Glogau il 10 novembre 1887. Studiò nelle università di Breslavia, Monaco, Berlino, Rostock, Gottinga e Tubinga, nell'intento, poi abbandonato, di [...] e varie opere drammatiche e narrative, oltre a un volume di viaggi (Frühe Fahrten, 1925) e a un saggio sull'antisemitismo (Caliban, oder Politik und Leidenschaft, 1926). La maggiore notorietà, anche fuori dei confini della Germania, venne però allo Z ...
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ZOLLI, Eugenio (propr. Israel Zoller)
Giovanni GARBINI
Ebraista ed esegeta biblico, nato a Brody (nella Polonia già austriaca) il 7 settembre 1881, morto a Roma il 2 marzo 1956. Mutò il cognome Zoller [...] , Roma 1945 (autobiografico; ampliamenti successivi: Mi encuentro con Cristo, Madrid 1952 e Before the dawn, New York 1954); Antisemitismo, Roma 1945; Il peccato, Roma 1948; Il Salterio, Milano 1951 (versione); L'educazione presso gli Ebrei, Milano ...
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YIDDISH
Marino Freschi
. Con la progressiva diaspora dalla Palestina le comunità ebraiche si trasferirono in diversi paesi, esprimendo forme linguistiche e culturali originali, sorte da una complessa [...] terribile della peste nera, che segnò un massiccio spostamento degli ebrei verso l'Europa orientale, ancora non contaminata dall'antisemitismo.
In questi nuovi territori a maggioranza slava - come la Boemia, la Polonia, l'Ucraina, la Bielorussia e la ...
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Scrittore polacco (Varsavia 1912 - ivi 1990). Affermatosi come sottile narratore psicologico (Szczury "I topi", 1932; Zołnierze "Soldati", 1933; Niekochana "Non amata", 1936; Lato "Estate", 1938), diede [...] si è poi aperta a toni più saggistici, affrontando temi quali il rapporto tra scrittori e potere o l'antisemitismo polacco (Rogaty warszawiak "Il varsaviano cornuto", 1981; Sto lat temu umarł Dostojewski "Cent'anni fa moriva Dostoevskij", 1984; Teatr ...
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antisemitismo
s. m. [dal ted. Antisemitismus (Ch. F. Rühs, 1816); cfr. antisemita, che è però voce posteriore]. – Avversione e lotta contro gli Ebrei, manifestatasi anticamente come ostilità di carattere religioso, divenuta in seguito, spec....
antisemitico
antisemìtico agg. [der. di antisemita] (pl. m. -ci). – Degli antisemiti e dell’antisemitismo; rivolto contro gli Ebrei: propaganda antisemitica.