ashkenaziti
Gli ebrei dell’Europa centrorientale; da Ashkenaz, che nella «tavola dei popoli» in Genesi, X, 3 e in Geremia, LI, 27 indica una nazione discendente da Iafet, stanziata a N della Siria, e [...] si stabilirono in Renania; durante la grave crisi dovuta alla peste del 1348-49, si ebbe una violenta esplosione antisemita in cui molti ebrei vennero uccisi dai «flagellanti»; i sopravvissuti emigrarono in Polonia dietro invito del re polacco ...
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Letterato tedesco, nato a Wesselburen il 15 novembre 1862, vivente. Critico, giornalista, romanziere, drammaturgo, poeta, sollevò intorno a sé molto rumore con un'attività battagliera instancabile. I titoli [...] ich die guden bekämpfe (1919); güdische Herkunft und Literaturwissenschaft (1925), Feinde ringsum (1926). Nazionalista accanito, pangermanista, antisemita, non risparmiò, in mezzo alle feste per il cinquantenario della morte, nemmeno Heine (H. Heine ...
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LAFERRIÈRE, Édouard-Louis-Julien
Giurista, figlio di Louis-Firmin-Julien (v.), nato ad Angoulême il 26 agosto 1841, morto a Bourbonne-les-Bains il 3 luglio 1901. Dal 1864 avvocato, poi giornalista (come [...] Algeria, carica quest'ultima da cui dovette ben presto dimettersi per le difficoltà incontrate in occasione dell'agitazione antisemita; fu nominato allora (1900) procuratore generale presso la Corte di cassazione.
È noto soprattutto come autore di un ...
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Filosofo (n. Alessandria circa 30 a. C. - m. circa 45 d. C.), autorevole rappresentante della comunità ebraica di Alessandria. Il suo pensiero si sviluppò come interpretazione allegorica della Tōrāh attraverso [...] è interpretato come la punizione per la sua persecuzione contro gli Ebrei. Più tardi, considerando l'analoga fine del prefetto antisemita d'Egitto A. Avillio Flacco, F. fu spinto a inserire quello scritto in una più ampia costruzione storica, di cui ...
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sionismo
Elena Loewenthal
Il risorgimento degli Ebrei
Il sionismo è un movimento di rinascita nazionale come ce ne sono stati molti altri nell’Europa moderna: dall’Italia alla Germania, alla Polonia. [...] per un quotidiano viennese: qui assistette al processo contro Alfred Dreyfus, ufficiale dell’esercito vittima di un complotto antisemita. Questa vicenda colpì Herzl al punto da convincerlo che per gli Ebrei non esisteva altra soluzione che quella di ...
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giudeofobo
s. m. e agg. Chi o che mostra avversione nei confronti degli ebrei.
• Da una quindicina d’anni è ripreso lo studio delle vicende dell’ebraismo russo, così rilevanti nella tragica storia del [...] da chi manifestava solidarietà alla gente di Gaza hanno fatto pensare a ben altro... «È possibile che ci sia una latenza antisemita, giudeofoba, mascherata da antisionismo. Non lo nego. Ma la reazione di chi si schiera con i palestinesi non si può ...
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Gentile, gli ebrei e le leggi razziali
Giovanni Rota
Gentile e i colleghi ebrei
La voce dedicata a Gentile nella seconda Appendice (1° vol., 1948) di quell’Enciclopedia Italiana alla quale il filosofo [...] nelle leggi del 1938, citando tra l’altro a supporto del suo argomentare un episodio particolare:
Di fronte alla campagna antisemita egli, con coraggio non frequente in quei tempi, celebrò pubblicamente il suo maestro nell’ateneo pisano, A. D’Ancona ...
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Schindler's List
Daniele Dottorini
(USA 1993, Schindler's List ‒ La lista di Schindler, bianco e nero/colore, 196m); regia: Steven Spielberg; produzione: Steven Spielberg, Gerald R. Molen, Branko Lustig [...] d'affari con i nazisti. Acquistata una vecchia fabbrica di stoviglie a Cracovia, assume a basso costo operai ebrei. La politica antisemita del regime hitleriano si fa, momento dopo momento, più dura. Gli ebrei sono costretti a vivere nel ghetto e, il ...
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Uomo politico (Cracovia 1906 - Varsavia 1989). Entrato nel Partito comunista (1929), fuggì in URSS per sottrarsi all'arresto; sopravvissuto alle epurazioni, partecipò alla guerra come volontario nell'Armata [...] il Ministero dell'agricoltura (1957-59) e fu nominato presidente del Consiglio di stato (1964). Nel 1968 si dimise e abbandonò la vita politica per protestare contro la campagna antisemita lanciata in Polonia dallo stesso W. Gomułka e da M. Moczar. ...
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Saggista e pensatore russo (Vetluga, Kostroma, 1856 - Zagorsk 1919). Difensore dell'autocrazia e acceso nazionalista, sostenitore del decadentismo e del simbolismo, diede con Legenda o Velikom Inkvisitore [...] e viscerale con la religione e attraversata da idee ossessive, espresse a volte con ingenua volgarità, come nel libello antisemita Evropa i Evrei ("L'Europa e gli Ebrei", 1914), a volte con sincero trasporto, come nel trattato Ljudi lunnago ...
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antisemita
agg. e s. m. e f. [comp. di anti-1 e semita, sul modello del ted. Antisemit (W. Marr, 1879)] (pl. m. -i). – Contrario, avverso agli Ebrei e alle loro istituzioni.
antisemitico
antisemìtico agg. [der. di antisemita] (pl. m. -ci). – Degli antisemiti e dell’antisemitismo; rivolto contro gli Ebrei: propaganda antisemitica.