BRANCACCIO, Cesare
Roberto Zapperi
Nacque a Napoli verso il 1515 e doveva far parte della famiglia Brancaccio, fra le più cospicue della città. Studiò legge, si addottorò in utroque iure, conseguendo [...] probanti. Tali fonti, abbastanza numerose e ricche di informazioni minute e circostanziate, rinviano a un ambiente rigorosamente antisemita (la persecuzione contro gli ebrei romani e l'istituzione del ghetto voluti da Paolo IV risalgono proprio al ...
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Francia
Piergiorgio Landini
Giuseppe Smargiassi
Francesca Socrate
(XV, p. 876; App. I, p. 620; II, i, p. 969; III, i, p. 670; IV, i, p. 855; V, ii, p. 313)
Geografia umana ed economica
di Piergiorgio [...] uno Stato forte. La connotazione più significativa del FN è stata comunque, fin dall'inizio, un'ideologia nazionalista, antisemita, razzista e xenofoba, secondo la quale gli immigrati sono sempre stati indicati come la minaccia più grave all'identità ...
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IL NOVECENTO. INTRODUZIONE
Mario Isnenghi
«Varda San Giorgio e vede la Salute!»*
Nei giorni in cui scrivo queste pagine i visitatori affollano le sale delle Procuratie Nuove, al Museo Correr, in piazza [...] incoglie, perché nella proprietà — così come, in generale, nella classe dirigente veneziana — gli ebrei non mancano(48). Quella antisemita è dunque una miccia che per ora non prende, mentre il sopraggiungere della Grande guerra impone altre retoriche ...
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Dalla fine della guerra fredda il Vicino Oriente non è più terreno di rivalità e possibile scontro fra superpotenze. L’epicentro delle crisi si è progressivamente spostato verso l’area del Golfo, dove [...] elezioni parlamentari del gennaio 2006. L’obiettivo dichiarato nella sua Carta istitutiva del 1988, documento estremista e di stampo antisemita (che cita ancora come fossero autentici i Protocolli dei Savi di Sion, il noto falso della polizia zarista ...
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Documentario
Adriano Aprà
Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, e perciò, in generale, [...] Zielke (autore del prologo di Olympia), sulla storia delle ferrovie. Ignobile per il modo in cui costruisce la propria tesi antisemita mediante il montaggio, il commento e le ricostruzioni è Der ewige Jude (1940) di Fritz Hippler. Un altro veicolo ...
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Il modernismo e la sua repressione
Giacomo Losito
Introduzione
Il modernismo religioso1 d’inizio Novecento e il suo inseparabile nemico giurato, l’antimodernismo, hanno alimentato un’estesa produzione [...] X decise poi di sospendere la pubblicazione della condanna all’Indice – faticosamente decretata – di alcune opere dell’ateo antisemita Charles Maurras, che trovava ampio seguito fra i cattolici monarchici francesi, pure nella curia romana71 e contro ...
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L’opera apologetica di Eusebio di Cesarea
Sébastien Morlet
Eusebio è in primo luogo un erudito cristiano e un apologista. La sua opera – composta mentre si giungeva a un punto di svolta nella storia [...] essere vero. Il suo giudizio generale non è comunque del tutto negativo, e sarebbe errato fare di Eusebio un antisemita, o un teologo ispirato meramente da odio. Sebbene insista in tutta la sua opera sulla rovina attuale del giudaismo, conseguenza ...
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La seconda rivoluzione scientifica: fisica e chimica. Nuovi ambiti di indagine della chimica
Carsten Reinhardt
Nuovi ambiti di indagine della chimica
Intorno al 1900 un attento osservatore del panorama [...] internazionale in questo campo si era spostato dall'Europa agli Stati Uniti.
A partire dal 1933 la politica antisemita e antidemocratica dei nazionalsocialisti in Germania aveva portato tra l'altro al licenziamento di circa un terzo dei biochimici ...
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L'Ottocento: biologia. L'antropologia fisica
Renato G. Mazzolini
L'antropologia fisica
È difficile concepire una dissonanza maggiore tra quanto affermò il farmacista e naturalista Julien-Joseph Virey [...] origine razziale. Di qui il suo sconsolato pessimismo. Diversamente da Knox, tuttavia, Gobineau non fu antisemita, anzi esaltò i contributi intellettuali degli Ebrei profetizzandone comunque un decadimento per contaminazione da elementi razziali ...
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Claudio Angelini
New York
The city that never sleeps
La ville lumière del nostro tempo
di 29 aprile
Dopo circa tre anni di chiusura per lavori di ristrutturazione riapre a Manhattan la Pierpont Morgan [...] e Borough Park a Brooklyn. La gran parte di questo gruppo, come in generale degli ebrei americani askenaziti e sefarditi, proviene dall’Europa dell’Est e dalla Russia, da cui si allontanò dopo la grande persecuzione antisemita di fine Ottocento. ...
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antisemita
agg. e s. m. e f. [comp. di anti-1 e semita, sul modello del ted. Antisemit (W. Marr, 1879)] (pl. m. -i). – Contrario, avverso agli Ebrei e alle loro istituzioni.
antisemitico
antisemìtico agg. [der. di antisemita] (pl. m. -ci). – Degli antisemiti e dell’antisemitismo; rivolto contro gli Ebrei: propaganda antisemitica.