Corrente di pensiero, italiana ed europea, di critica e opposizione alle teorie politiche di N. Machiavelli. Primi esponenti furono il vescovo portoghese Girolamo Osorio (1542), che si scagliò contro il [...] di violenza, di frode, di empietà. Dopo la messa all’Indice da parte della Chiesa cattolica nel 1559, gli antimachiavellici furono legioni, ma solo pochi (I. Gentillet, J. Bodin) si elevarono a una visione più generale, indagando sull’essenza ...
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gesuiti
Gennaro Maria Barbuto
I g. occupano un ruolo di punta nell’antimachiavellismo (→) cattolico. Kaspar Schoppe, nella Machiavellicorum pars posterior, narra un episodio emblematico:
i gesuiti di [...] e del papa. Non è ammessa, quindi, alcuna libertà di coscienza o tolleranza verso gli eretici. Per di più, i g. antimachiavellici non si sentono esonerati dal dare ai principi consigli specifici per l’amministrazione di una equa giustizia e di una ...
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Pole, Reginald
Adriano Prosperi
Il vero anche se lungamente inedito fondatore dell’antimachiavellismo fu, per molti aspetti, il lettore più lontano da M. che si potesse incontrare in quella prima metà [...] del 16° sec.: ‘inglese italianato’, cultore del latino ciceroniano, convinto che l’esercizio del potere fosse una missione affidata da Dio a figure profetiche nate per comandare e conservare inalterata ...
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Europa orientale e Grecia
Roberto Valle
Konstantin Koftis
La complessa e intricata vicenda della fortuna del pensiero politico di M. nell’Europa centro-orientale si inserisce, secondo lo storico ceco [...] el Turco è necessario pensare di averlo a trovare tutto unito» (Principe iv 11).
Mentre nei Paesi cechi il machiavellismo e l’antimachiavellismo, tra i secoli 16° e 17°, furono mediati dalle dispute tedesche, presso gli slavi del Sud l’influsso di M ...
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Scrittore politico francese (Vienne 1532 circa - Ginevra 1588). Giurista ugonotto, a causa dei conflitti religiosi espatriò a Ginevra nel 1585 abbandonando ogni carica. La sua opera più celebre, caratterizzata [...] ideali aristocratici, è il Discours sur les moyens de
bien gouverner et maintenir en bonne paix un royaume ou autre principauté contre Nicolas Machiavel (1576), che si presenta come una delle prime, tipiche manifestazioni dell'antimachiavellismo. ...
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Storico delle dottrine politiche, nato a Torino il 4 gennaio 1915, morto ivi il 2 marzo 1989. Fu allievo di G. Solari, con il quale si laureò con una tesi su Campanella (1937), autore restato poi sempre [...] eterodossi in genere dell'età della Controriforma; in secondo luogo il realismo politico del Rinascimento italiano, l'antimachiavellismo e il problema dei rapporti tra etica e politica; infine gli utopisti, spesso considerati come riformatori tanto ...
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Schmitt, Carl
Carlo Galli
Giurista e teorico della politica tedesco, fra i più influenti e discussi del Novecento, nato a Plettenberg nel 1888 e ivi morto nel 1985. Teorico del decisionismo, insegnò [...] , ed esistenzialmente partecipata. In giovinezza e nella prima maturità S. riprende le tematiche tradizionali dell’antimachiavellismo cattolico: per lui M. è uno dei corresponsabili della pretesa della politica moderna di autogiustificarsi ...
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Scrittore, nato a Catania il 1° gennaio 1899; professore (dal 1937) di storia delle dottrine politiche prima nell'università di Firenze, poi in quella di Roma.
Ha pubblicato alcuni volumi di prose fra [...] politico del Petrarca, ivi 1944; Gli studî italiani di storia del pensiero politico, Bologna 1951; Dal premachiavellismo all'antimachiavellismo europeo del Cinquecento, Roma 1956; Aspetti del pensiero politico del Cinquecento, 2 voll., ivi 1957. ...
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tirannide
Jean-Louis Fournel
Jean-Claude Zancarini
La questione della t. è meno cruciale nel pensiero di M. di quanto non lo sia stata presso i suoi lettori dal Cinquecento a oggi. Infatti, il topos [...] che il fine giustifica i mezzi» (trad. it. 1970, p. 6). In questa concezione risiede lo zoccolo dell’antimachiavellismo in quanto capitolo della storia del pensiero politico occidentale.
Quanto all’antitesi libertà (o repubblica) vs tirannide, una ...
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RAGION DI STATO
C. Cand.
. Il termine "ragion di stato" entrò nell'uso intorno al 1550 e servì comunemente a designare la politica intesa come scienza fornita di regole proprie e ubbidiente a una propria [...] era naturale che la condanna di Machiavelli fosse puramente formale e che, passato un primo periodo di violento antimachiavellismo, si assistesse al caratteristico travestimento di Machiavelli con Tacito (vedi tacito, P. Cornelio, XXXIII, p. 172) che ...
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antimachiavellismo
s. m. [comp. di anti-1 e del nome di N. Machiavelli]. – Corrente di pensiero, italiana ed europea, di critica e opposizione alle teorie politiche del Machiavelli, secondo la formulazione che egli ne diede nel Principe.