L’antifrasi (lat. contrarium e, in senso allargato alle figure di pensiero, ironia) è nella tradizione retorica l’uso di una parola o un’espressione con l’intento di negarne il significato, sia per riprendere [...] Eumenidi, o dee della vendetta, che hanno nel loro nome il significato di «dee benevole»).
Dante conosce bene l’uso dell’antifrasi che applica fin dalla Vita Nuova quando, nel commento a un sonetto in cui rimprovera alla Pietà di rivolgersi contro di ...
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Nella tradizione retorica occidentale il termine amplificazione (lat. amplificatio, exaggeratio; greco áuxesis, da auxánō «accrescere») indica un complesso di tecniche che intensificano i discorsi con [...] del Novecento (Pascoli, Gozzano, Montale o Ungaretti, ad esempio, che fanno prevalere figure retoriche specifiche come l’antifrasi, la metonimia o la metafora).
Nel secondo Novecento, i testi in lingua italiana sembrano prediligere un nuovo modo ...
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In italiano i ➔ nomi (e tutti gli elementi sostantivati: infiniti, aggettivi e participi) possono essere preceduti da articoli (➔ articolo), anche con l’interposizione di altre parole (aggettivi o avverbi): [...] sottolinea un forte carattere di vaghezza (che ha per paradosso valenza generale): Una vita violenta; o di antifrasi: Se questo è un uomo.
Da qualche tempo, per influsso dell’inglese, anche opere trattatistiche e manualistiche appaiono ...
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Per linguaggio giovanile si intende la varietà di lingua utilizzata nelle relazioni del gruppo dei pari da adolescenti e post-adolescenti, costituita principalmente da particolarità lessicali e fraseologiche [...] citare, in particolare, una lunga serie di iperboli come da dio, favoloso, mitico, stupendo e, anche con antifrasi, atroce, bestiale, mostruoso per «bello, fantastico»; una bomba «cosa eccezionale»; allucinante, micidiale, osceno, pauroso «notevole ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] «cazzo»; maremma «Madonna». In certe espressioni cristallizzate, si può esprimere un concetto tabu mediante il suo contrario (antifrasi): figlio di una buona donna; andare (o mandare) a farsi benedire.
Spesso ai registri espressivi è assegnata una ...
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Tradizionalmente l’articolo è considerato una parte del discorso (➔ parti del discorso). In termini moderni, fa parte di quella classe di parole che operano come modificatori del nome (o del sintagma nominale; ➔ sintagma nominale) – indicati come «determinanti» (Prandi 2006) o «specificatori» (Andorno 2003) – che hanno essenzialmente la funzione di indicare se il referente del nome è definito o no ...
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Si intende per italiano regionale un italiano che varia su base geografica. Nella formula si riassume perciò il variare dell’aspetto dell’italiano e insieme il suo differente organizzarsi sul territorio [...] & A. Parenti, Firenze, Olschki, pp. 189-219.
Lavinio, Cristina (1990), Retorica e italiano regionale: il caso dell’antifrasi nell’italiano regionale sardo, in Cortelazzo & Mioni 1990, pp. 311-326.
Loi Corvetto, Ines (1983), L’italiano ...
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antifrasi
antìfraṡi s. f. [dal lat. tardo antiphrăsis, gr. ἀντί-ϕρασις comp. di ἀντί «contro» e ϕράζω «dire»]. – Figura retorica che consiste nell’esprimersi con termini di significato opposto a ciò che si pensa, o per ironia (per es.: «Ora...
antifrastico
antifràstico agg. [der. di antifrasi; cfr. gr. ἀντι-ϕραστικῶς avv.] (pl. m. -ci). – Che contiene antifrasi, usato per antifrasi: linguaggio a., espressioni antifrastiche. ◆ Avv. antifrasticaménte, per antifrasi: le Erinni erano...