Letterato (Udine 1516 - Padova 1567). Professò eloquenza a Lucca, Pisa, Venezia, Bologna e Padova, pubblicò classici antichi con note, compose dissertazioni di antichitàromane, per alcune delle quali [...] ebbe una fiera polemica con C. Sigonio che aveva trattato gli stessi argomenti. Vanno ricordati la sua edizione di Eschilo (1552) e un trattatello sulla critica testuale (1557). La sua opera più famosa ...
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Storico e teologo (Schwerin 1741 - Darmstadt 1816). Da Gottinga, dove si dedicò allo studio della teologia e alle lingue orientali, passò come insegnante di lingue e antichitàromane a Pietroburgo; poi [...] a Parigi divenne (1765) lettore nella biblioteca di Saint-Germain. Convertitosi al cattolicesimo sotto l'influsso dei templari francesi, mantenne segreta la sua abiura per tutta la vita, conservando pubblicamente ...
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Pittore e scrittore portoghese (Lisbona 1517 - ivi 1584). In Roma, ove dimorò due anni, conobbe Michelangelo, Vittoria Colonna e gli eruditi del tempo. Fissò poi in alcuni dialoghi il ricordo delle conversazioni [...] morire, De Cristo Homen. È il primo scrittore occupatosi in Portogallo di argomenti di arte. Un suo importante libro di disegni, interessante anche per i rilievi delle antichitàromane e particolarmente della Domus Aurea, è conservato all'Escorial. ...
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Archeologo francese (Parigi 1845 - ivi 1919). Si dedicò specialmente allo studio delle antichitàromane della Gallia e dell'Africa; conservatore della sezione delle Antichità greche e romane del Louvre, [...] e (dal 1897) presidente dell'Académie des inscriptions et belles lettres. n Il figlio René (Parigi 1903 - ivi 1985), archivista e paleografo, prof. all'École des chartes, membro dell'Institut de France, ...
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Pittore e incisore (Roma 1747 - Perugia 1817). Vicino alle soluzioni disegnative di J. P. Hackert, dipinse paesaggi con figure storiche e incise vedute di antichitàromane, paesaggi e scene di genere, [...] mostrando maggiore libertà inventiva e compositiva nella serie di disegni a seppia e a penna (Costumi della campagna romana e Vedute dei dintorni di Roma, Roma, Biblioteca Hertziana e Gabinetto nazionale delle stampe). ...
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Archeologo tedesco (Dorpat 1870 - Friburgo in Brisgovia 1941), figlio di Georg, direttore dell'Istituto archeologico germanico di Berlino (1911-22), poi prof. all'univ. di Friburgo. Si dedicò soprattutto [...] allo studio della ceramica romana e delle antichitàromane delle province germaniche. ...
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Erudito romano (sec. 14º), canonico di S. Maria della Rotonda. Autore (1345-47) di una Polistoria in dieci libri, inedita (tranne brevi frammenti), ampio trattato di antichitàromane. ...
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Uomo politico e letterato, nato a Napoli il 21 marzo 1826, morto a Torre del Greco il 22 ottobre 1895. Perduto il padre a 10 anni, fu educato dal nonno materno e dal secondo marito di sua madre, Saverio [...] inedite o rare pubbl. da R. B. e da G. Sforza, voll. 5, Milano 1885-1898; A. Rich, Dizionario delle antichità greche e romane trad. da R. B. e G. Del Re, voll. 2, Firenze 1869. Manca tuttora una bibliografia bonghiana. Si possono utilmente consultare ...
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BENEDETTO XIV, papa
Mario Rosa
Nacque Prospero Lambertini a Bologna il 31 marzo 1675 da Marcello e da Lucrezia Bulgarini. Educato dai somaschi a Bologna e poi, dal 1688, a Roma nel Collegio Clementino, [...] , e in cui appaiono le Magnificenze di Roma di G. Vasi (1747-61), le Vedute di Roma (1748) e le Antichitàromane (1756) di G. B. Piranesi.
In questo clima la Biblioteca Vaticana avrà, anch'essa, eccezionale incremento, paragonabile solo al periodo ...
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MAFFEI, Scipione
Gian Paolo Romagnani
Nacque a Verona il 1 giugno 1675, terzogenito maschio e ultimo degli otto figli del marchese Giovanni Francesco e della marchesa Silvia Pellegrini.
Dal 1689 al [...] a pubblicare l'Istoria teologica. Venne ricevuto da eruditi e alti prelati e tenne una prolusione in Arcadia sulle antichitàromane. Mentre era a Roma, all'indomani della pubblicazione dei Sermoni zenoniani ricavati dal codice di Reims, vennero ...
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antichita
antichità (ant. antiquità) s. f. [dal lat. antiquĭtas -atis, rifatto, per la forma con -chi-, su antico1]. – 1. L’essere antico; stato, condizione di ciò che è antico: l’a. di un palazzo, di un codice; monumento venerabile per la...
antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., un a. palazzo; un proverbio a., un’a. leggenda;...