Duera, Buoso da
Pietro Mazzamuto
, Duera o Doara (ovvero Dovera o Dovara), era il casato cui appartenne Buoso, signore di Soncino e, dal 1247, quale capo della fazione ghibellina, consignore di Cremona [...] di Benevento fu cacciato da Cremona, nella quale ritornò nel 1282 per divenire prigioniero dei guelfi.
D. lo condanna nell'Antenora fra i traditori della patria o della parte, e immagina che Bocca degli Abati, per punirlo di avere rivelato al poeta ...
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Pazzi, Camicione (Camiscion) de'
Giorgio Petrocchi
Uberto (o Alberto) Camicione de' P. di Valdarno (v.), ghibellini. Non abbiamo notizie dirette che lo riguardino; in un documento (cfr. Davidsohn, Forschungen [...] e aspetto Carlin che mi scagioni, poiché a Carlino sarà destinata una zona più profonda del Cocito, e cioè l'Antenora.
Il personaggio di Camicione, pur nella rapidità della propria comparsa sullo scenario ghiacciato del Cocito, si rileva per il tono ...
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Pazzi, Carlino de'
Giorgio Petrocchi
Figlio del cavalier Ciupo della famiglia P. di Valdarno. Durante la guerra contro Pistoia (1302) i Fiorentini dovettero ritirare il grosso delle forze dal fronte [...] preannuncia la dannazione per colpa ancor più grave di quella che egli stesso commise (tradimento dei parenti), e cioè per tradimento della patria; onde la zona che spetterà a Carlino sarà quella dell'Antenora.
Bibl. - Davidsohn, Storia III 318-319. ...
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Pazzi, Iacopo
Arnaldo D'addario
Figlio di Aldobrandino di Uguccione, detto " del Nacca " (o " del Vacca ", " del Neca "), fu ardente guelfo. Tra i principali primi esponenti della consorteria fiorentina [...] sanguinanti. Il gesto del traditore (che D. ricorda con disprezzo in If XXXII 73-111, collocandone lo spirito nell'Antenora, fra i traditori politici) provocò la rotta della cavalleria guelfa, scoraggiata dalla morte del suo capo e attaccata all ...
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Beccaria (Beccheria), Tesauro di
Giorgio Petrocchi
Nato dalla nobile famiglia pavese dei B., fu abate di Vallombrosa, generale dell'ordine e legato di Alessandro IV in Toscana. Dopo la cacciata dei [...] e inviato al comune di Pavia.
In If XXXII 119-120 è ricordato da Bocca degli Abati tra gli altri dannati dell'Antenora: tu hai da lato quel di Beccheria / di cui segò Fiorenza la gorgiera, in una rapida elencazione che ha vigoroso indugio soltanto ...
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percuotere [sempre dittongate le forme toniche, ma v. Petrocchi, Introduzione 428]
Alessandro Niccoli
Appartiene quasi esclusivamente al linguaggio poetico.
Nella sua accezione fondamentale, con soggetto [...] , / forte percossi 'l piè nel viso ad una; vale invece " colpire " al v. 89 Or tu chi se' che vai per l'Antenora, / percotendo... altrui le gote...? Non molto diverso If XIV 54 Giove... / prese la folgore aguta / onde l'ultimo dì percosso fui.
Nell ...
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traditore, traditrice
Emilio Bigi
Designa " colui che compie azioni che menano alla rovina la persona, che si fida "; cfr. Cv IV VII 3 [il] traditore... ne la faccia dinanzi si mostra amico, sì che [...] poi descrive in modo più particolareggiato in XXXII 1-XXXIV 67, distinguendoli in quattro sezioni: la Caina (t. dei parenti), l'Antenora (t. della patria o della Parte politica), la Tolomea (t. degli ospiti) e la Giudecca (t. dei benefattori o delle ...
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Faenza
Augusto Vasina
Pier Vincenzo Mengaldo
Non pochi sono i riferimenti danteschi al mondo faentino; il che induce a ritenere che l'Alighieri ne avesse assunto una larga e, insieme, precisa conoscenza, [...] faentini ricordati nell'Inferno prosegue con Tebaldello Zambrasi che D. incontra nel nono cerchio, confitto nella ghiaccia dell'Antenora fra i traditori della patria: Tebaldello, / ch'aprì Faenza quando si dormia (XXXII 122-123); un Faentino che ...
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ZAMBRASI, Tebaldello (Tibaldello)
Leardo Mascanzoni
Figlio di Garatone degli Zambrasi, appartenente a una potente famiglia di Faenza (forse di origine consolare), nacque in un anno imprecisato della [...] Dante i celebri versi dedicati al faentino, dannato nel secondo girone del nono cerchio infernale e riverso nel ghiaccio dell’Antenora come «colui ch’aprì le porte quando si dormìa» (Inferno, XXXII, 122-123). Anche i commentatori di Dante si posero ...
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Zambrasi, Tebaldello de'
Augusto Vasina
Fu, diversamente dal fratello Zambrasino, discendente naturale di una delle più potenti famiglie faentine, forse di origine consolare, che, muovendo dai ricchi [...] nei versi Tebaldello, / ch'aprì Faenza quando si dormia (If XXXII 122-123), relegando lo Z. nella ghiaccia dell'Antenora, fra i traditori della patria.
Da quel momento i rapporti fra lo Z. e il guelfismo bolognese risultarono ulteriormente rinsaldati ...
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giudecca
giudècca s. f. [dal lat. Iudaica, propr. femm. di Iudaicus «giudaico», nel lat. mediev. anche Iudeca]. – Nome dato anticamente in varie città d’Italia al quartiere abitato dagli Ebrei o prevalentemente da Ebrei (si scrive di solito...
grembo
grèmbo s. m. [lat. grĕmium, con influenza di lémbo]. – 1. La concavità che, in una persona seduta, si forma tra le ginocchia e il seno (con partic. riferimento a donne): Da’ be’ rami scendea ... Una pioggia di fior’ sovra ’l suo g....