Indagine critica intorno alla struttura logica e alla metodologia delle scienze. Il termine, coniato dal filosofo scozzese J.F. Ferrier, designa quella parte della gnoseologia che studia i fondamenti, [...] la validità, i limiti della conoscenza scientifica ( episteme). Nei paesi anglosassoni il termine è prevalentemente usato per indicare la teoria della conoscenza o gnoseologia. E. genetica Denominazione che lo psicologo svizzero J. Piaget ha dato ...
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OTTONE I il Grande, imperatore e re di Germania
Percy Emst Schramm
Figlio di Enrico I, nato il 23 ottobre 912, morto a Memleben il 7 maggio 973. Nel 929 sposò Editta, figlia di Atelstano re degli Anglosassoni [...] (morta il 25 gennaio 946) e il 2 luglio 936 successe al padre, che già nel 935 lo aveva designato come futuro re. Contrariamente a quanto aveva fatto il padre, O. si fece ungere e incoronare: la scelta ...
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Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, senza una sceneggiatura che pianifichi le riprese, [...] molto più marcato che con le didascalie. Il rischio, dato l'anonimato della voce onnisciente, detta nei Paesi anglosassoni voce di Dio, era quello di una sovradeterminazione autoritaria del messaggio. Per evitare l'anonimato della voce alcuni autori ...
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numero misto
numero misto locuzione con cui talvolta si indica un numero razionale espresso come somma di un numero naturale e di una frazione propria. Per esempio, 5,75 espresso come 5 + 3/4. La notazione [...] è utilizzata nei paesi anglosassoni sottintendendo il simbolo di addizione (per esempio, 5¾). La stessa denominazione può indicare un numero periodico misto (→ numero periodico), cioè avente qualche cifra decimale prima del periodo (antiperiodo). ...
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Non si conosce né la data né il luogo della nascita, ma fu gallese e morì nel 906 secondo il Brut y Tywysogion, nel 908 secondo gli Annales Cambriae, o nel 910 secondo le Cronache anglosassoni. Assai scarse [...] e spesso incerte le notizie della vita. Fu monaco di S. David nel Galles e acquistò fama considerevole, tanto che verso l'884 fu chiamato da Alfredo, re del Wessex, a collaborare alla sua grande opera ...
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Il dilemma vero/falso
Con il termine documentario si intende, nell'uso comune, un film, di qualsiasi lunghezza, girato senza esplicite finalità di finzione, senza una sceneggiatura che pianifichi le riprese, [...] molto più marcato che con le didascalie. Il rischio, dato l'anonimato della voce onnisciente, detta nei Paesi anglosassoni voce di Dio, era quello di una sovradeterminazione autoritaria del messaggio. Per evitare l'anonimato della voce alcuni autori ...
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melting pot
Modello di interazione tra le minoranze etniche e la società statunitense. Divenuto celebre col successo dell’omonima pièce teatrale di Israel Zangwill andata in scena nel 1909, implicò che [...] gli immigrati non dovessero annullare le proprie specificità culturali conformandosi alle caratteristiche anglosassoni del Paese d’adozione, ma forgiare una diversa identità collettiva amalgamandosi tra loro per dare vita a un individuo nuovo. Messo ...
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Disciplina che si prefigge di favorire e sviluppare le qualità innate di una razza, giovandosi delle leggi dell’ereditarietà genetica. Il termine fu coniato nel 1883 da F. Galton. Sostenuta da correnti [...] di ispirazione darwinistica e malthusiana, l’e. si diffuse inizialmente nei paesi anglosassoni e successivamente nella Germania nazista, trasformandosi nella prima metà del 20° sec. in un movimento politico-sociale volto a promuovere la riproduzione ...
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Termine greco («sette sovranità») con cui fra il 15° e 16° sec. divenne d’uso comune indicare il periodo della storia inglese compreso fra la conquista anglosassone dell’isola (500 d.C. ca.) e l’invasione [...] danese (850 ca.). Il termine trae origine dai sette regni anglosassoni in cui tradizionalmente si riteneva divisa l’Inghilterra meridionale: Northumbria, East Anglia, Mercia, Essex, Sussex, Wessex, Kent. ...
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non-profit journalism
<nòn pròfit ǧë'ënëliʃëm> locuz. sost. ingl., usata in it. al masch. – Giornalismo organizzato senza scopo di lucro. Qualche esempio si trova già nella storia dei primordi [...] del giornalismo, ma il non-profit journalism si è sviluppato soprattutto nei paesi anglosassoni negli ultimi quarant'anni e ancora di più dopo il 2000, basandosi per il suo finanziamento sul sostegno di fondazioni e di privati o su fondi assegnati ...
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anglosassone
anglosàssone agg. [comp. di anglo- e sassone; ingl. anglo-saxon]. – 1. Degli Anglosassoni, nome con cui si designano complessivamente le tribù germaniche degli Angli, dei Sassoni e degli Iuti che, dalle regioni continentali dell’Elba...
nonfiction (non-fiction, non fiction) s. f. inv. 1. Genere che include opere letterarie, filmiche e prodotti televisivi che presentano elementi non finzionali e fondati sulla realtà. | In senso concreto, la singola opera appartenente a tale...