Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Diritto mercantile
Francesco Migliorino
Un nuovo Medioevo del diritto?
Mondi globali tracciano l’orizzonte del nostro tempo storico. Con la nostalgia di un centro perduto per sempre, la condizione postmoderna [...] di consuetudini e di statuti mercantili è molto ricco ma non nomina mai lo ius mercatorum. Si parla di consuetudo, di curia o di ) una tradizione che, da Baldo a Giasone del Maino, da Angelo degli Ubaldi a Matteo d’Afflitto, si era già misurata con le ...
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Ubaldo Perfetti
Abstract
Secondo numerose opinioni, sarebbe in atto un processo di progressiva oggettivazione della tutela del contraente svantaggiato nel caso di contrattazioni squilibrate (ingiuste), [...] parte a stipulare un contratto che, altrimenti, non avrebbe mai accettato, onde è semmai il contratto in quanto tale che della retribuzione, in Scritti giuridici, Padova, 1991, 295; D’Angelo, A., La buona fede, in Tratt. Bessone, XIII, Il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scolastica
Oreste Bazzichi
Questa trattazione può considerarsi un tentativo conoscitivo, analitico e sintetico di dar conto di quel complesso sistema o metodo culturale medievale che va sotto il nome [...] realtà, la pretesa netta frattura con la scolastica non è mai esistita, anche se è in questo periodo che matura la da Capestrano (1386-1456), Giacomo della Marca (1394-1476), Angelo Carletti da Chivasso (1410 ca.-1495), che nel 1486 pubblicò la ...
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Guido Alpa
Abstract
Da quasi mezzo secolo si sviluppa l’analisi critica del diritto privato, la quale ha un taglio antiformalistico, aperto alle intersezioni con le altre scienze e sensibile alle [...] , t. III, Napoli, 2007, 81 ss.).
Se mai il problema, all’opposto, è se i meccanismi correttivi nell’adempimento, sub. Art. 1175, in Comm. c.c. Schlesinger, 1990, e D’Angelo, A., La buona fede. Il contratto in generale, in Tratt. Bessone, t. IV, ...
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GESTI
J. C. Schmitt
In una prospettiva storica rinnovata sotto l'influsso dell'antropologia sociale e culturale, della 'archeologia del diritto' e degli studi riguardanti la comunicazione non verbale, [...] solo a rappresentazioni di g. contenute in immagini e testi e mai a g. 'reali', è legittimo chiedersi però se i g. mano), a sottolineare la dignità dei suoi atti (per es. l'angelo o il sacerdote che avanzano verso Dio o verso l'imperatore con le ...
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Fernando Bocchini
Abstract
Vengono esaminati i rapporti tra i coniugi derivanti dal matrimonio. Trattasi di rapporti personali e rapporti patrimoniali che attengono, rispettivamente, allo svolgimento [...] interessi comuni ai coniugi. Però non potrà mai determinarsi la riferibilità al coniuge assente dell’iniziativa Comm. c.c. Schlesinger, Milano, 1990; Bessone, M.-Alpa, G.-D’Angelo, A.-Ferrando, G., La famiglia nel nuovo diritto, IV ed., Bologna, ...
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MARSUPPINI, Carlo.
Paolo Viti
– Nacque forse nel 1398 ad Arezzo, la città del padre, Gregorio di Domenico di Minuccio, o a Genova, la città della madre, il cui nome non è noto.
Il padre soggiornò a [...] 1452 da Niccolò V ma che, a quel che sembra, non espletò mai; lo ricorda lo stesso M. in una lettera a Giovanni Tortelli ( suoi allievi, Landino, fino a giungere alla produzione di Angelo Ambrogini detto il Poliziano.
Si distingue, in prosa, ...
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GIUSTINIAN, Sebastiano
Giuseppe Gullino
Secondogenito di Marino di Alvise e Cassandra Gradenigo di Piero di Angelo, nacque a Venezia nel 1459. Il padre non aveva percorso una carriera politica particolarmente [...] del re, che "dise assa' oration, alde tre messe al zorno", ma "in reliquis è come una statua […]; dà audientia a tutti, mai fè amazar niun, ma nel regno ha poca ubedientia, et è avaro; et conclusive à pocho inzegno, e più presto homo est rectus quam ...
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scuola (scola)
Guido Favati
Charles T. Davis
La locuzione ‛ tenere s. ', iterata sinonimicamente con ‛ leggere ', cioè con " tenere lezioni " di livello universitario, appare quanto mai appropriata [...] con il commento di Ugo di San Vittore al De angelica hierarchia dello pseudo-Dionigi. Ma si tratta pur sempre di Secondo Aristotele, l'operazione propria dell'uomo è conoscere. Perché mai, talvolta, può non venir appagata? Il nostro intelletto, ad ...
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ARSENDI, Raniero (Raynerius de Forlivio, Raynerius de Arscendinis o de Arsendis o Arsendus)
Roberto Abbondanza
Nacque da Pietro alla fine del sec. XIII. La famiglia, forlivese, apparteneva al partito [...] Baldo lo definì, stando al Diplovataccio, "multum memoriosus", e Angelo degli Ubaldi divulgò l'epiteto conferito all'A. di "saccus leguni dello Ziletti affianca (pur senza che sia stato mai - è quasi assolutamente certo - pubblicato) ai ...
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angelo
àngelo (o àngiolo; ant. àgnolo) s. m. [lat. tardo angĕlus, dal gr. ἄγγελος «messaggero, angelo», usato dai traduttori greci dell’Antico Testamento per rendere l’ebraico mal’āk «messaggero, ministro»]. – 1. Nelle credenze religiose dell’Antico...
santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In origine, equivalente di sacro, riferito...